Il clima mite rallenta i futures sul gas naturale

Le previsioni settimanali per i futures sul gas naturale di due mesi fa sono state dominate da performance al rialzo per quel che concerne questi derivati: la giornata odierna, al contrario, ha visto gli strumenti in questione scendere fino al livello più basso delle ultime undici settimane. Il declino è stato provocato, in particolare, da un report del governo americano, secondo cui le scorte a stelle e strisce sono aumentate in maniera inattesa, dopo che il clima mite ha tagliato la domanda di combustibile per il riscaldamento.

Il gas è quindi rallentato di un punto percentuale in seguito all’annuncio del Dipartimento dell’Energia, secondo cui queste stesse scorte sono cresciute di due miliardi di piedi cubi nella settimana che si è conclusa lo scorso 7 dicembre. La quota complessiva è molto vicina ai quattro trilioni di piedi cubi, mentre gli analisti finanziari si erano sbilanciati con altre stime. Entrando maggiormente nel dettaglio delle contrattazioni, le spedizioni di gennaio relative al gas naturale hanno fatto registrare un calo di 3,5 centesimi, tanto che il valore totale è giunto fino a 3,347 dollari per milione di unità termiche britanniche presso il New York Mercantile Exchange. Un livello del genere non veniva riscontrato dallo scorso 28 settembre per la precisione. Il 2012 si è finora caratterizzato per un rialzo pari a dodici punti percentuali, il primo guadagno in un anno dal 2007.

Le opzioni su tale commodity che sono state più attive in assoluto sono senza dubbio le call di gennaio (3,70 dollari); le call rappresentano circa il 49% del volume complessivo delle opzioni. Le temperature potrebbero essere normali o al di sotto del normale negli Stati Uniti orientali la prossima settimana: la minima di New York, ad esempio, raggiungerà i trentasei gradi Fahrenheit (due gradi Celsius) il prossimo 18 dicembre, cinque gradi al di sopra del consueto, come ha opportunamente rilevato la AccuWeather Incorporated.

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