Titoli High Yield, ecco perché vale la pena puntare

Lo sponsor è Carl Whitbeck. Lui è il responsabile fixed income Usa per Axa Investment managers. Il suo parere? La recente ondata di vendite ha creato un discreto punto di entrata nel mercato dei titoli high yield (ad alto rendimento) sia in termini di fondamentali che di quotazioni storiche.

Ci sono alcuni motivi fondamentali secondo i quali è bene puntare su questa tipologia di bond.

1) Per la seconda volta in tutta la storia del settore high yield statunitense, da giugno a settembre sono stati registrati quattro mesi consecutivi di total return negativi (l’unico precedente risale al 1994). Il drastico re-pricing ha fatto lievitare i rendimenti quasi del 3% rispetto a 15 mesi fa, gli spread sono raddoppiati e la duration del mercato è aumentata.

2) Nel portafoglio Usa core high yield i gestori di Axa IM continuano a mantenere un posizionamento basato su una strategia a ‘barbell’, sovrappesando le obbligazioni con duration breve, che offrono valutazioni convenienti e che, grazie alla maggiore liquidità e alla volatilità più ridotta, permettono di assumere un rischio minore nel segmento di mercato più redditizio.

3) La decisione dei money manager rispecchia l’opinione positiva sul potenziale di rendimento (corretto per il rischio) di questo segmento di mercato, nel quale i tassi di insolvenza dovrebbero restare bassi, escludendo i settori legati alle materie prime.

4) Nel caso dell’energia le attese per i prezzi del petrolio “più bassi per più tempo” porta gli esperti a prevedere un tasso di insolvenza in aumento al 4–4,5% nel 2016, il doppio di quello osservato negli ultimi anni.

5) Se non si considera il settore energetico, dove i fondamentali non sono sostanzialmente cambiati, l’aspettativa di default è inferiore al 2%. Il sell-off del terzo trimestre ha già quindi ampiamente scontato le previsioni negative, tanto che le quotazioni dei titoli high yield Usa sono relativamente convenienti, soprattutto nel segmento con breve duration.

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