Spread stabile, Schatz ai minimi assoluti

Nuovo record per i titoli di Stato tedeschi; l’asta di oggi dello Schatz a due anni ha visto il dimezzamento dei rendimenti, che ora, dopo un collocamento con bid-to-cover a 1.8, si attestano ai minimi record a 0.14% su base annua. Il rendimento, praticamente dimezzato dalla precedente emissione, rende quasi sfavorevole investire in titoli di Stato tedeschi e contribuisce ad aumentare le tensioni sullo spread grazie ad una situazione che è al limite dell’assurdo.

Il pericolo spread ora non è più governato e pilotato dall’innalzamento dei rendimenti di Italia e Spagna, ma piuttosto viene modificato dal continuo calo dei rendimenti dei titoli tedeschi, vicini ormai al paradosso per cui investire in Germania costa dei soldi.

Emissione di CTZ, BTP€i e BOT del 24-27 Febbraio 2012

Il Ministero delle Finanze annuncia con due diversi comunicati stampa le prossime aste del mese di Febbraio 2012 che rispettivamente diffondono i dettagli riguardo le emissioni di CTZ e BTP€i del 24 Febbraio e quelle di BOT del 27 Febbraio prossimo.

Per quanto riguarda l’asta di collocamento prevista per il 24 Febbraio abbiamo tre emissioni in totale così distribuite; la prima riguarda i Certificati del Credito del Tesoro Zero Coupon (CTZ) con decorrenza 31 Gennaio 2012 e scadenza 31 Gennaio 2014 identificati dall’ISIN IT0004793045. Questi verranno emessi per un importo compreso tra 2 e 3 miliardi di euro. Le altre due emissioni sono entrambe per i Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’inflazione dell’Area Euro (BTP€i); con decorrenza 15 Settembre 2010 e scadenza 15 Settembre 2016 viene offerto il prestito al tasso di interesse reale del 2.10% annuo con ISIN IT0004682107. Il secondo BTP€i in lista ha decorrenza 15 Marzo 2008 e scadenza 15 Settembre 2019 ed è identificato dall’ISIN IT0004380546. Il tasso di interesse reale annuo è pari al 2.35% e l’emissione complessiva dei BTP€i sarà compresa tra un minimo di 1000 milioni di euro ed un massimo di 1500 milioni di euro.

I rendimenti dei Pronti Contro Termine

Una volta conosciuti i rischi e i limiti dei Pronti Contro Termine, se si è ancora intenzionati a puntare su questo tipo di investimento, allora si possono anche snocciolare i possibili vantaggi: in quanto a rendimenti, durata e obiettivo finale della sottoscrizione, questo strumento finanziario si presenta in tutto e per tutto come un Buono Ordinario del Tesoro, rappresentandone inoltre una valida alternativa. Il funzionamento è ben noto e semplice, anche perché andando a fissare in via anticipata il prezzo di acquisto e quello della vendita futura, l’investitore coinvolto potrà assicurarsi un determinato tasso di interesse, il ritorno economico a cui punta senz’altro.

Titoli di Stato: nuova asta BTP€i del 28 Settembre

Arriva l’asta di BTP€i del mese di Settembre 2011 a completare le emissioni di titoli di Stato per questo mese; il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto per il 28 Settembre 2011 l’emissione di Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione dell’Area Euro con regolamento previsto il 30 Settembre 2011.

Nello specifico i BTP€i decennali che vengono emessi sono contrassegnati dall’ISIN IT0004380546 ed hanno decorrenza 15 Marzo 2008 e scadenza prevista il 15 Settembre 2019.

Nella comunicazione del MEF viene anche specificato che i BTP€i hanno un tasso di interesse reale del 2.35% annuo pagabile semestralmente. L’ammontare nominale dell’emissione va’ da un minimo di 500 milioni di euro ad un massimo di 750 milioni di euro.

Gli investitori privati possono prenotare i BTP entro il 27 Settembre 2011 mentre gli intermediari comunicheranno le offerte attraverso la Rete Nazionale Interbancaria il giorno successivo entro le 11:00.

Fondo Cometa: lo strumento pensionistico per i metalmeccanici

Il Fondo Pensione Cometa si presenta come il fondo chiuso destinato essenzialmente agli addetti del settore metalmeccanico: questo prodotto finanziario, comunque, è aperto anche ad altri soggetti, tra cui gli orafi e coloro che lavorano l’argento. Come funziona esattamente tale strumento? Il Trattamento di Fine Rapporto viene pagato completamente, mentre la percentuale si abbassa fino al 40% nel caso in cui l’assunzione sia avvenuta nel 1993. A questo importo, poi, occorre aggiungere anche l’1,2% di quanto si percepisce come stipendio e l’Edr, vale a dire l’elemento distinto della retribuzione, un aumento salariale che viene corrisposto in cifra fissa.

Prestito obbligazionario Credem al 4,25%

Il Credem, Gruppo Credito Emiliano, quotato in Borsa a Piazza Affari, ha annunciato il lancio e, quindi, la conseguente apertura di una nuova emissione obbligazionaria con un tasso particolarmente interessante. Salvo la chiusura anticipata, o l’eventuale proroga dell’offerta, il Credem ha annunciato che dal 17 agosto scorso, e fino e non oltre il 2 settembre 2011, sarà possibile sottoscrivere il Prestito Obbligazionario Credem che offre un tasso annuo lordo al 4,25% pagabile con cedole aventi cadenza trimestrale; i titoli, quindi, garantiscono per ben quattro volte all’anno un flusso cedolare. Il tutto a fronte di una durata dell’investimento pari a 24 mesi, rimborso a scadenza del capitale investito, e massima accessibilità anche da parte dei piccoli risparmiatori. Le Obbligazioni del Credem al 4,25% sono infatti sottoscrivibili a fronte di un investimento minimo pari ad appena 1.000 euro.

Tassa sulle rendite finanziarie al 20%. Titoli di Stato esclusi

Con la nuova manovra da 45 miliardi di euro del Governo di centrodestra, arriva in Italia l’armonizzazione della tassazione sulle rendite finanziarie. Innanzitutto, c’è da dire che nulla cambia per i titoli di Stato, che resteranno tassati, per quel che riguarda i rendimenti lordi, al 12,5%. Questo tra l’altro dovrebbe contribuire a rendere Bot, Ctz, Cct e Btp più appetibili rispetto ad investimenti comparabili per rischio e rendimento. Per tutti gli altri tipi di investimenti, invece, la manovra introduce l’innalzamento dell’aliquota dal 12,5% al 20%. La tassazione unica, quindi, inasprisce il prelievo su fondi, azioni ed obbligazioni, fino ad ora tassati al 12,5%, e lo alleggerisce invece sui depositi bancari e su quelli postali che sinora venivano tassati al 27%.

CheBanca! Pronti contro termine: i nuovi tassi

Il 3,50% annuo lordo, ovverosia il 3,06% annuo netto, per i PCT, i Pronti Contro Termine. Ad offrire questo interessante rendimento è CheBanca!, la Banca per tutti del Gruppo Mediobanca, a fronte di rendimenti validi per le attivazioni fino al 15 settembre del 2011. Inoltre, ci sono i Pronti Contro Termine a quattro mesi che rendono il 2,75% annuo lordo, ovverosia il 2,40% annuo netto, mentre a due mesi i PCT di CheBanca rendono attualmente il 2,25% lordo, ovverosia l’1,96% netto. Investire in PCT, lo ricordiamo, significa investire a basso rischio a fronte di un tasso chiaro, certo e noto alla stipula. Alla scadenza l’investitore riceve il capitale più gli interessi maturati; il taglio minimo per gli investimenti in PCT con CheBanca! è pari a 5.000 euro e poi a salire a multipli di 1.000 euro a fronte del possesso del Conto di Deposito di CheBanca!.

Buoni Fruttiferi: CdP lancia il BFPDiciottomesi Plus

Per il corrente mese di agosto del 2011, la Cassa Depositi e Prestiti ha annunciato le nuove serie dei Buoni Fruttiferi, che non sono sei, come rilevato negli ultimi mesi, ma una in più. La serie aggiuntiva è data dal “BFPDiciottomesi Plus“, il buono fruttifero che, avente come numero di serie “Z01”, offre al possessore, a scadenza, un rendimento più alto rispetto al Buono BFPDiciottomesi, che per il mese corrente di agosto del 2001 è sottoscrivibile attraverso la serie “D20”. Le altre serie in vigore per il mese corrente sono le “P47”, “X15”, “M62”, “J15”, “D20” e “B82”, mentre non sono più sottoscrivibili da ieri, 1 agosto del 2011, le serie di luglio 2011, ovverosia quelle rappresentate dalle serie “P46”, “X14”, “M61”, “J14”, “D19” e “B81”. Le nuove serie di buoni fruttiferi, emesse dalla Cassa Depositi e Prestiti, e garantite dallo Stato italiano, possono come al solito essere sottoscritte presso Poste Italiane, che è il soggetto distributore in esclusiva.

Prestito obbligazionario Credem al 4%

Visto il periodo di crisi economica, e soprattutto borsistica, con i mercati azionari sulle montagne russe, i risparmiatori sono sempre più orientati verso porti più sicuri e più tranquilli nell’ottima di investire capitali a breve termine. Una delle possibili strade da seguire, come sempre previa lettura del relativo prospetto informativo, è data dalla obbligazioni societarie, ed in particolare quelle emesse da banche italiane solide. Al riguardo il Credem, Gruppo Credito Emiliano, quotato in Borsa a Piazza Affari, ha annunciato il collocamento del Prestito Obbligazionario Credem che paga gli interessi con cadenza trimestrale a fronte di un tasso annuo lordo pari al 4%, ed il rimborso integrale del capitale investito a scadenza

Rendimax Vincolato 24 mesi al 4,30%

Continuano a crescere i rendimenti attivi offerti da Banca Ifis su Rendimax, il conto di deposito remunerato che, al netto delle promozioni, paga ai sottoscrittori interessi tra i più alti attualmente presenti nel panorama bancario italiano. Nei giorni scorsi, infatti, Banca Ifis ha annunciato che sia per i vecchi, sia per i nuovi clienti, innanzitutto, la remunerazione sulle giacenze libere, ovverosia con Rendimax Base, aumenta al 2,50% annuo lordo, ovverosia, tolte le tasse al 27%, all’1,82% netto. Il tasso più elevato attualmente offerto è su Rendimax Vincolato con scadenza a 24 mesi, che rende il 4,30% annuo lordo, ovverosia il 3,14% annuo netto con gli interessi liquidati al cliente in anticipo. Questo significa, ad esempio, che con 10.000 euro investiti in Rendimax Vincolato a 24 mesi si ottiene il rimborso del capitale investito a scadenza, ed il pagamento in anticipo di 627,80 euro di interessi netti.

Come investire i soldi in CCT

Investire in titoli pubblici, indicizzati, quindi a tasso variabile ed in particolare con il rendimento collegato e correlato all’andamento dei rendimenti delle aste dei Bot, i Buoni Ordinari del Tesoro. Stiamo chiaramente parlando dei CCT, i Certificati di Credito del Tesoro che individuano una forma di investimento a medio ed a lungo termine in titoli di Stato italiani. Sono due le strade per poter investire in CCT: acquistarli in asta, prenotandoli presso gli intermediari, banche, Poste Italiane e/o Società di Intermediazione Mobiliare (SIM), in base ad un apposito calendario periodicamente comunicato dal MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Oppure acquistarli direttamente sul mercato, quindi dopo che i CCT stessi sono stati collocati; in questo caso il mercato di riferimento per il risparmiatore/investitore è il MOT, il Mercato Obbligazionario Telematico organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..

Buoni Fruttiferi luglio 2011: le sei nuove serie

Sono sei anche per il corrente mese di luglio 2011 le nuove serie di Buoni Fruttiferi. A darne notizia con un comunicato ufficiale è stato l’emittente, la Cassa Depositi e Prestiti che, in particolare, ha fatto presente come le serie di giugno 2011,  “P45”, “X13”, “M60”, “J13”, “D18” e la serie “B80”, non siano più sottoscrivibili; le nuove serie, sottoscrivibili come al solito presso gli Uffici di Poste Italiane, sono per il mese corrente la “P46”, “X14”, “M61”, “J14”, “D19” e la serie “B81”. Tutti i Buoni Fruttiferi, lo ricordiamo, offrono la garanzia massima, ovverosia quella dello Stato italiano, a fronte della garanzia di restituzione del capitale investito; inoltre i Buoni Fruttiferi possono essere sottoscritti anche via Internet con Poste Italiane per chi ha accesso ad Internet attraverso il conto BancoPosta.

Pronti contro termine al 2,40% netto

Presentano una tassazione al 12,5%, al pari dei titoli di Stato, ma rappresentano un’alternativa, spesso un po’ più redditizia, rispetto proprio ai titoli pubblici. Stiamo parlando in particolare dei “Pronti Contro Termine”, che sono strumenti di investimento a basso rischio ed a breve termine che rappresentano una opportunità da valutare per chi vuole vincolare somme per brevi periodi al fine di ottenere rendimenti superiori a quelli pagati sul conto corrente che spesso sono pari a zero. Tra le banche che attualmente propongono i pronti contro termine a tassi particolarmente interessanti c’è CheBanca!, la Banca per tutti del Gruppo Mediobanca, società quotata in Borsa a Piazza Affari. Per le sottoscrizioni di pronti contro termine CheBanca!, entro e non oltre il 31 luglio 2011, c’è la possibilità di ottenere il 2,75% lordo, pari al 2,40% netto, per i PCT con scadenza ad otto mesi. Ma c’è anche la possibilità di stipula dei pronti contro termine CheBanca! a 4 mesi, con un tasso lordo del 2,25%, corrispondente all’1,96% netto, e quelli a brevissimo termine, pari ad appena due mesi, con un lordo dell’1,75% che corrisponde all’1,53% netto.