Titoli di Stato: nuova asta BTP€i del 28 Settembre

Arriva l’asta di BTP€i del mese di Settembre 2011 a completare le emissioni di titoli di Stato per questo mese; il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha disposto per il 28 Settembre 2011 l’emissione di Buoni del Tesoro Poliennali indicizzati all’Inflazione dell’Area Euro con regolamento previsto il 30 Settembre 2011.

Nello specifico i BTP€i decennali che vengono emessi sono contrassegnati dall’ISIN IT0004380546 ed hanno decorrenza 15 Marzo 2008 e scadenza prevista il 15 Settembre 2019.

Nella comunicazione del MEF viene anche specificato che i BTP€i hanno un tasso di interesse reale del 2.35% annuo pagabile semestralmente. L’ammontare nominale dell’emissione va’ da un minimo di 500 milioni di euro ad un massimo di 750 milioni di euro.

Gli investitori privati possono prenotare i BTP entro il 27 Settembre 2011 mentre gli intermediari comunicheranno le offerte attraverso la Rete Nazionale Interbancaria il giorno successivo entro le 11:00.

Dopo il collocamento e la sottoscrizione i titoli saranno negoziabili sul segmento dedicato di Borsa Italiana, dove peraltro sono negoziabili anche le altre scadenze precedentemente emesse. La particolarità del titolo in questione probabilmente terrà lontani buona parte degli investitori per questa volta; la scadenza a 10 anni considerata di lungo periodo non è nelle preferenze in un momento in cui la fiducia verso il debito italiano è vicino ai minimi di periodo e tutta l’area Euro soffre di gravi problemi interni.

La richiesta di Bot a breve periodo sarà sicuramente più interessante da seguire mentre per i BTP€i bisognerà aspettare momenti migliori per valutare investimenti di lungo periodo. La particolarità dei BTP€i sotto un certo punto di vista non è da sottovalutare; un prodotto finanziario indicizzato all’inflazione dell’area Euro potrebbe comunque riscontrare successi nel collocamento nonostante la scadenza decisamente lunga, proprio per il fatto che l’Italia non è a rischio esclusione (per ora) e diversi analisti prevedono aumenti di tassi che orienteranno gli investitori proprio su questi strumenti relativamente nuovi e forse ancora poco presi in considerazione.

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