Calendario festività Pasqua

Borsa Italiana fa’ il week-end lungo; con la chiusura di oggi lo stop alle contrattazioni inizia e durerà fino a Martedì mattina, quando si riprenderanno gli scambi dove si sono lasciati. Il mercato ha appena chiuso un’ottava estremamente difficile in cui il FTSE-Mib è tornato in zona critica e lo spread è salito a livelli di pericolo.

La perdita di quota 15000 sull’indice italiano sfiorata ieri ha spaventato buona parte degli investitori che hanno preferito liquidare le posizioni in vista proprio dei 4 giorni di stop che oggi iniziano in Europa, con l’Eurex che chiude i battenti insieme a Piazza Affari.

Nei prossimi giorni difficilmente nel resto del mondo avremo notizie tali per cui Martedì mattina si avrà il timore di un gap, ma chi ha scelto di restare sul mercato corre comunque dei rischi non indifferenti nel breve termine visto che l’indice italiano minaccia quota 14000 prima di ripartire e tentare il recupero.

Scorporo Rete Telecom Italia 2012

Mentre Piazza Affari crolla per il sesto giorno di fila andando a sfiorare la quota strategica di 15500 punti, Telecom Italia “alza la testa” e guadagna, contro corrente, l’1.55% portandosi a quota 0.8860. L’ottimismo deriva dalle parole spese da Bernabè sullo scorporo della rete telefonica; secondo l’amministratore delegato l’effetto sarebbe positivo e lo prenderebbe in considerazione se questo volesse dire avere una regolamentazione più favorevole dell’attuale.

L’AD si riferisce probabilmente alla necessità di aggiornare la rete ed investire nel cablaggio della fibra dalle centraline alle case; l’investimento è oneroso ma con uno scorporo ed una regolamentazione migliore sarebbe plausibile prenderlo in considerazione, e tramite anche l’aiuto della Cassa dei Depositi e Prestiti si potrebbero trovare i fondi per l’intervento.

Ansaldo STS positivo grazie a due contratti

Altra giornata difficile a Piazza Affari; il FTSE-Mib apre in parità e per qualche istante sembra quasi convinto nel recupero di quota 16000 punti, resistenza strategica per il medio periodo, mentre poi la giornata gira in negativo e prosegue verso 15700 punti.

Attualmente l’indice italiano delle blue-chips segna 15744 punti con una perdita dell’1.29%; le probabilità di assistere ad un close superiore a questo valore ma inferiore all’apertura di giornata sono ampie ed in questo caso si lascerebbe aperta l’ipotesi di un recupero entro Venerdì prossimo. Sul listino pesano ancora una volta i bancari; il settore cede il 3.36% complessivamente con Banca Popolare di Milano in fondo alle blue-chips a quota 0.3884 euro con una perdita superiore al 5%. Segue Banco Popolare, nella stessa situazione a 1.3340 euro per azione e Intesa SanPaolo, che cede al momento il 3.75% scendendo a quota 1.2820. Unicredit viene scambiata a 3.58 euro per azione e la perdita è di poco superiore al 3%.

Target Price Generali a 12 euro per azione

Ombre anche su Generali in una giornata che sembra avviare un’ottava negativa; mentre il FTSE-Mib cede l’1.50% portandosi a quota 15740 punti e minacciando un ritorno a 15500 nell’immediato futuro, la discussione si sposta su Generali con le banche d’affari che rivedono i target e valutano i problemi del gruppo.

Exane Bnp Paribas ha ridotto il target price da 12.5 euro per azione a 12 euro per azione anche se conferma che l’aspettativa è ancora rialzista; attualmente le azioni vengono scambiate a 11.39 euro per azione ed a metà seduta sono passate di mano oltre 3,2 milioni di azioni ma il trend è discendente su tutto il listino e la revisione del target price sembra aver influito poco e nulla sulle contrattazioni, come dimostrano i volumi esattamente in linea con la media.

Dividendo Mediolanum 2012 a 0.11 euro

Bilancio difficile per Mediolanum; in una giornata difficile per l’intero settore, l’istituto pubblica i deludenti risultati relativi al 2011, che vedono una contrazione del 70% su base annua dell’utile (67 milioni di euro netti). Se si esclude però il peso sull’utile relativo all’esposizione sui titoli Greci (85 milioni) e quello  sulla partecipazione in Mediobanca (41 milioni) l’utile netto è di 192 milioni di euro in calo del 16% su base annua.

Le masse amministrate superano il record storico salendo a quota 46.20 miliardi, mentre la raccolta netta è positiva per 2.728 miliardi.

Il CDA ha intenzione inoltre di proporre all’assemblea degli azionisti un dividendo pari a 0.11 euro; considerato l’acconto versato a Novembre scorso di 0.07 euro per azione si tratta quindi di un saldo di 0.04 euro per azione che verrà distribuito il 24 maggio prossimo, se verrà confermato.

Telecom guadagna oltre il 4%

Telecom sorprende tutti ed in una giornata negativa per il FTSE-Mib (che si avvia al close giornaliero con una perdita di poco inferiore al punto percentuale) si porta nella parte alta del listino delle blue-chips, finendo direttamente in cima alla classifica delle migliori italiane. Anche dopo l’avvio negativo del Dow Jones a Wall Street la direzione non cambia, ed anzi si può dire che l’accelerazione inizia proprio ora.

Telecom Italia ha dichiarato  che investirà 9.000 milioni di euro tra l’anno corrente ed il 2014; nulla che non fosse già in programma, ma la notizia sorprende i mercati per i tempi di attuazione che vedono così una drastica stretta.

Telecom ha investito nel triennio precedente oltre 7 miliardi di euro che hanno fruttato il 14,3% dei ricavi; per il 2012 l’outlook è ancora positivo, anche se questo effettivamente contrasta con la posizione storica del titolo.

Spread Bund-BTP prossimo a 300 punti

L’andamento incoraggiante dei mercati Europei insieme ai provvedimenti presi per Atene dimezzano la tensione sul mercato dei titoli di Stato e riescono a tenere distante lo scetticismo USA che ancora ci vede come una bomba pronta ad esplodere. Anche se la BCE si è mossa lentamente e la Germania ha “remato contro” la Grecia per mesi sappiamo che la situazione sta cambiando a favore proprio dell’Eurozona e le tensioni interne si stanno alleviando. Il “polso del mercato” si misura ancora seguendo lo spread dei titoli di Stato, ed il Bund è ancora il riferimento; se queste affermazioni sono ancora vere allora la situazione Europea (e sopratutto quella italiana) sono veramente in netto miglioramento.

Settore Bancario frena Piazza Affari

Avvio di ottava rosso per Piazza Affari, che va a chiudere questo Lunedì in leggera perdita e sotto i primi livelli di emergenza. L’open sopra a 16500 punti di FTSE-Mib sembrava proiettasse le aspettative positive di Venerdì scorso fino a Venerdì prossimo ma il ritorno al test dei minimi della scorsa seduta rimette in discussione la strada seguita fin’ora.

In realtà questo è solo un primo allarme ed il test dei minimi è più che positivo visto che il mercato ha chiuso sopra a 16350 punti; la vicinanza però con il livello chiave ma sopratutto la debolezza del settore bancario costringe a prendere in considerazione l’ipotesi che le l’analisi ciclica potrà avere la meglio nei prossimi giorni.

A2A rilancia il settore assicurazioni

Giornata contrastata ma tutto sommato positiva a Piazza Affari; in questo Mercoledì della prima ottava completa di Febbraio 2012 il listino italiano ha una spaccatura netta da cui però emergono elementi interessanti per gli investimenti di medio periodo. La fase speculativa che coinvolge Fondiaria Sai si riversa anche su Unipol e crea un’occasione unica di rilancio per entrambi che potrebbe porre fine ai problemi sostenuti fin’ora dal settore. Quello che cattura l’attenzione di oggi non è però questa parte del listino quanto piuttosto un’altro frangente che fin’ora sembrava lontano dai riflettori.

Piazza Affari chiude a 15027 punti, spread fisso a 497

Buona giornata sui mercati azionari, o meglio non brutta; ci si attendeva un movimento ma i volumi scarsi ed il disinteresse degli ultimi giorni frenano le contrattazioni che a Piazza Affari risultano comunque positive. Il close giornaliero a 15027 del FTSE-Mib dopo il gap-up mattutino costringe a prendere in considerazione un Venerdì rosso per chiudere proprio la finestra di prezzo lasciata aperta ma in ogni caso l’attenzione sarà tutta sullo spread Btp-Bund che nel medio-lungo periodo farà la differenza anche sull’azionario.

Viste le tensioni degli ultimi mesi, la fase attuale anche se viene seguita passo per passo è una fase di stabilizzazione che si spera corrisponda all’ultimo top relativo prima di un ritracciamento consistente; per il momento comunque questo sembra il valore attorno a cui lo spread potrebbe continuare ad oscillare, corrispondente quindi a quello che il mercato ritiene attualmente la quota corretta che rispecchia la situazione Italiana in Europa.

Piazza Affari positiva e spread stabile

Giornata nel complesso positiva quella di oggi, con Piazza Affari che chiude le contrattazioni in netto rialzo ed il Dow Jones che sembra seguire la tendenza Europea. Il downgrade da parte delle Agenzie di Rating americane su 3 istituti di credito Francesi non ha spaventato i mercati che tengono grazie al buon riscontro avuto dal meeting di Bruxelles. Brilla a Milano il settore bancario che vede tra i migliori Intesa Sanpaolo seguita da Banca MPS ed Unicredit, mentre continuano le vendite su Fondiaria-Sai e Campari stenta a recuperare la positività che caratterizza il titolo ormai da tempo.

Occhi puntati come sempre sugli spread, che proprio in una giornata  come questa confondono gli investitori visto che l’andamento non rispecchia le aspettative; i mercati prendono fiato, ma lo spread Btp-Bund consolida il valore di 445 punti che conclude una giornata dove invece ci si attendeva un calo netto del differenziale, facendo tornare dubbi e perplessità agli investitori. In realtà, anche questa volta, è del tutto normale assistere ad un consolidamento dei livelli raggiunti, visto che il close verde dei mercati azionari non dice nulla sull’effettivo sviluppo di quello che oggi è stato deciso.

Crisi Italia: il Mib recupera terreno

Brusca inversione a Piazza Affari e per una volta in meglio; anche se l’abitudine è quella di correre ai ripari quando le giornate aprono in gap-down come oggi, una volta tanto siamo felici di essere smentiti dal Mercato che sconta le buone sulle vendite al dettaglio ed in una sola ora recupera circa 500 punti sul Mib invertendo la situazione negativa di buona parte delle blue-chips.

Il movimento rialzista veloce non sembra però destinato a durare, almeno non senza il supporto di Wall Street che continua a mostrare debolezza dopo l’open di Venerdì scorso decisamente sopra le righe; l’indice USA è infatti in difficoltà e la paura della recessione frena tutte le buone notizie costringendo a riflessioni di lungo periodo sul futuro del mondo finanziario. I problemi dell’Eurozona, tra cui la differenza sostanziale presente tra i diversi stati membri dell’UE, frenano i mercati con l’Italia che resta la sorvegliata speciale.

Rating del giorno: tagli in Nuova Zelanda

Più volte abbiamo parlato dell’influenza che le agenzie di rating hanno conquistato sul mercato finanziario. La loro capacità di spostare consensi aumenta nonostante le contraddizioni sulla loro posizione non troppo trasparente riguardo gli azionisti di maggioranza.

Dopo il declassamento del debito americano (arrivato, lo ricordiamo, con netto ritardo rispetto agli eventi importanti) e dopo il declassamento del debito dell’Italia (arrivato invece in anticipo), le agenzie hanno minacciato di ridurre anche i voti dei debiti di Cina e Giappone nei prossimi mesi, quasi per incitare una loro reazione immediata.

Tra i rating del giorno spicca sicuramente il passaggio da AA+ ad AA sulla Nuova Zelanda: sia Standard & Poor’s che Fitch eseguono la stessa operazione ma il mercato non è movimentato per questo motivo. La perdita del “+” non è più importante di quello che sta succedendo in area Euro e negli Stati Uniti con, rispettivamente, Bce e Fed alle strette senza avere ancora in mano una soluzione solida da proporre.

News sui rating e tendenze di Piazza Affari

In ordine cronologico i rating “caldi” di oggi per il mercato globale sono stati così modificati: scende da equal weight a underweight il rating di Philips secondo Morgan Stanley e scende anche quello di Siemens da overweight a equal weight.

Gli analisti di Barclays invece rivedono il rating di Assicurazioni Generali (ed anche il target price, ora a 17.3 euro) da overweight ad equal weight e quello di Swatch che ora è equal weight.

JP Morgan invece alza quello di Deutsche Bank da neutral a overweight. Ubs porta a 2 euro il TP di L‘Espresso confermando il buy, alza a neutral il rating di Lanxess e alza a buy quello di L’Oréal. Viene inoltre portato a buy il rating di Ingersoll-rand.

Citygroup alza il rating a buy di Us Steel e Jefferies avvia coperture su Freeport McMoran, Peabody Energy e Newmont Mining rispettivamente con rating buy e tp 65$, rating buy e tp 65$ e rating hold e tp 64$.