Dove investire nel 2013 secondo Credit Suisse

A poco più di una settimana dall’inizio del 2013 iniziano le grandi manovre nei portafogli dei gestori internazionali. Il 2012 è stato tutto sommato un anno positivo per le borse e per i bond, nonostante la grave crisi finanziaria nella zona euro nella prima parte dell’anno e le incognite legate al fiscal cliff negli Stati Uniti. Secondo Stefan Keitel, responsabile mondiale degli investimenti di Credit Suisse, intervistato da Plus24 Il Sole-24 Ore, si aspetta ancora buone performance dei principali asset finanziari e una maggiore crescita dell’economia americana.

Banca Mps -2,3% in borsa dopo altolà Bce sui Monti-bond

La Bce sarà sempre più un organo fondamentale per la vigilanza sui maggiori istituti di credito europei. L’Eurotower inizia sin da ora a dare i suoi pareri e ha già acceso un faro sul dossier dei Monti-bond, che Banca Monte dei Paschi di Siena venderà al Tesoro italiano per raccogliere la liquidità necessaria per far fronte alle richieste dell’Eba relativa al rafforzamento del capitale entro la fine del 2012. L’istituto centrale europeo guidato da Mario Draghi preferirebbe un ingresso diretto dello Stato italiano nel capitale della banca senese.

Come investire nel 2013 secondo Financière de L’Echiquier

Sono ormai molte le case di investimento che puntano sull’Europa nel 2013, grazie alle valutazioni a sconto e ai tassi di interesse sui minimi storici. Le azioni europee sono diventate, dunque, l’asset da riscoprire, grazie soprattutto alla credibilità dell’azione della BCE e del suo governatore Mario Draghi. Il gruppo francese Financière de L’Echiquier, che ha masse totali gestite per 4,7 miliardi di euro, privilegia un’esposizione azionaria all’interno dei portafogli ma a una condizione: dare la massima importanza alla selezione dei titoli. Insomma, non tutte le azioni sono uguali.

Previsioni bond societari italiani 2013

Il 2012 sarà ricordato come un anno boom per il mercato delle obbligazioni societarie. Le emissioni sono aumentate sempre più negli ultimi mesi in tutta la zona euro, grazie alla politica monetaria espansiva della BCE e alla minore appetibilità dei bond governativi. Inoltre, la minore avversione per il rischio presente sui mercati da circa 5 mesi ha favorito il boom di emissioni da parte delle società più indebitate, che così hanno cercato di soddisfare i loro bisogni di rifinanziamento a costi decisamente pià bassi rispetto a quelli del primo semestre dell’anno.

Rating S&P non influenzati da decisioni BCE

L’agenzia di rating americana Standard & Poor’s non si è rivelata particolarmente turbata dalle decisioni della Banca Centrale Europea di prevedere degli acquisti illimitati di titoli di Stato, qualora un Paese membro ne faccia richiesta, al fine di stabilizzare le relative quotazioni. Stando a quanto affermato dall’agenzia, infatti, l’iniziativa dell’istituzione monetaria continentale potrebbe contribuire a stabilizzare il mercato obbligazionario primario dell’eurozona, ma non riuscirà a incidere in maniera significativa sulla capacità dei singoli Stati di proseguire lungo la tortuosa strada delle riforme.

BCE: nuovo programma acquisto Bond

L’attesa per la riunione di questa mattina della BCE è finalmente finita e dalla conferenza stampa successiva sono emersi i dettagli sulle decisioni della Banca Centrale per combattere la crisi dell’Euro.

Troika in Grecia Lunedì prossimo

Troika in Grecia già Lunedì prossimo; come annunciato, il passo successivo per la questione “Atene” è il sopralluogo del triumvirato composto da Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Commissione Europea.

Mentre Lagarde sprona UE e BCE a trovare soluzioni “creative ed inventive”, la Germania risponde duramente criticando implicitamente l’operato e l’atteggiamento sostenuto fin’ora dalle istituzioni Europee:

Abbiamo già discusso degli strumenti. Ora è il momento di agire, non di discuterne ancora. Non abbiamo bisogno di discutere tutto il tempo di nuovi strumenti

Salvataggio Euro con piano segreto?

Da quanto la crisi è arrivata nell’Eurozona le notizie ed i “rumors” si sono moltiplicati, tanto da pensare a piani segreti per il ritorno alla Lira in Italia, piani segreti per l’uscita della Grecia e piani segreti per dividere l’Euro.

Oggi, nella giornata in cui si riunisce il G7 in una conferenza telefonica anticipando il G20 previsto tra un paio di settimane in Messico, salta fuori anche la possibilità che vi sia un piano (segreto, ovviamente) per il risanamento dell’area Euro. Secondo la notizia circolata sui principali canali di informazione, sarebbero Mario Draghi (presidente della BCE) , Herman Van Rompuy (presidente dell’UE), Jose Manuel Barroso (presidente della commissione europea) e Jean-Claude Junker (capo dell’Eurogruppo) i quattro che avrebbero intavolato la strada per l’uscita dalla crisi. Bruxelles smentisce, come ha smentito tutte le precedenti voci che negli ultimi cinque mesi hanno accompagnato gli umori del mercato.

Italia sotto analisi dal Fondo Monetario Internazionale

Dopo essere stati accostati per mesi alla Grecia (poi fallita ed ora in default controllato), la povera Italia ora deve essere messa vicino alla Spagna, la cui situazione non è sicuramente delle migliori, dato che si trova in recessione secondo la lettura del PIL nell’ultimo trimestre. L’Italia si trova comunque sotto la cura di un Governo Tecnico, che segue ad una gestione fallimentare del precedente mandato e per questo motivo le condizioni di rischio sono tutto sommato reali, anche se esasperate dai media e dai Governi di Germania e Francia.

L’analisi annuale del Fondo Monetario Internazionale è di routine ma questa volta la commissione setaccerà l’Italia con più attenzione, dato che vi sono delle riforme sul campo che vanno valutate nel medio e nel lungo termine. Il team inviato dal FMI intende visitare i ministeri, le autority, l’Istat oltre che la Banca d’Italia ed altri incontri con esperti del settore. Il tempo di permanenza è di circa due settimane ed il lavoro da fare immenso; i provvedimenti del Governo Tecnico con cui l’Italia vuole rivedere gli errori fatti negli ultimi 15 anni circa ha ambizioni elevatissime ma potrebbe riuscire nell’intento.

GIUDIZIO FMI SU RIFORMA LAVORO

Tassi BCE invariati

Ancora nessuna sorpresa dalla BCE; la politica sui tassi dell’Eurozona non sorprende (ne in positivo, ne in negativo) da molto tempo gli investitori che puntano al Vecchio Continente, ed anzi rimandano ancora una volta l’eventuale intervento a data da destinarsi.

La ripresa economica non sta funzionando ed i dati sulla disoccupazione richiederebbero un intervento netto delle istituzioni, anche per il rilancio dei consumi. Alla riunione della BCE, tenuta eccezionalmente in Spagna, seguono i commenti degli analisti di MPS Capital Services:

 non sono attesi cambiamenti al livello dei tassi sebbene le dichiarazioni di Draghi potrebbero risultare più disponibili verso l´ipotesi di ulteriori manovre in futuro tra cui un eventuale taglio del tasso di riferimento e/o una abbassamento del tasso sui depositi allo 0% al fine di disincentivare il deposito della liquidità presso l´Istituto. Il tutto alla luce principalmente delle recenti indicazioni macro non favorevoli soprattutto dagli indicatori prospettici con riferimento anche alla Germania. Lo stesso Draghi potrebbe fornire dettagli sul´ipotesi di patto sulla crescita recentemente menzionata

Fondo Salva Stati a 800 miliardi di euro

L’Eurogruppo ha deciso; l’unione dei fondi salva stati EFSF ed ESM offrirà un firewall di 700 miliardi di euro, che diventeranno 800 miliardi di euro con il Fondo di Stabilità Europeo e con 53 miliardi di euro di facility bilaterali alla Grecia gia impegnate.

Dei due sappiamo che il fondo temporaneo sarà avviato a luglio di quest’anno e lascia aperte comunque tutte le ipotesi; vi è infatti la possibilità che questi attuerà nuovi impegni per arrivare a 500 miliardi di euro di prestito ed anzi probabilmente il fondo temporaneo si muoverà in questo senso.

Merkel frena l’entusiasmo dopo LTRO

La Merkel non abbassa la guardia ed invita a mantenere alta l’attenzione; anche se l’iniezione di liquidità da 530 miliardi di euro nel sistema bancario dell’Eurozona è andata a buon fine ed ha fatto tirare un respiro di sollievo la Cancelliera Tedesca ricorda all’Eurozona che questo era l’ultimo intervento in programma dalla BCE ed ora anche se la fase di crisi sta rallentando bisogna consolidare i risultati raggiunti e non abbassare la guardia.

L’attenzione si sposta sulla costituzione del Meccanismo Europeo di Stabilità (ESM) su cui si fa’ pressione per accelerare i tempi di realizzazione; l’idea attuale non è solo recuperare la stabilità persa ma anche evitare che in futuro si arrivi nuovamente a situazioni simili e sfuggano dal controllo.

L’intesa tra i rappresentanti di 25 Stati dell’Unione Europea si concretizza in un patto firmato oggi a Bruxelles che la Merkel non esita a definire “storico”:

Italia in pericolo, ma l’Unione Europea agisce su Irlanda e Portogallo

Mentre si spegne l’effetto positivo sui titoli di Stato registrato dopo l’intervento della BCE, al contrario si consolida la situazione su Irlanda e Portogallo. Gli interventi monetari arrivano di solito nei momenti critici per sollevare le sorti (o rallentare l’agonia) ma in questo caso, secondo quanto diffuso dal consiglio Europeo in un comunicato stampa, si tratta di un’operazione di consolidamento. il Consiglio approva l’erogazione di finanziamenti per Irlanda e Portogallo, spiegando tutti i dettagli nella nota.

La decisione, come riportato sulle fonti ufficiali, è la conseguenza del sopralluogo di tre ispettori (rappresentati dell’UE, della BCE e dell’FMI) avvenuti rispettivamente a Dublino nella prima metà di Luglio ed a Lisbona all’inizio di Agosto, in particolare viene specificato:

Durante le loro visite a Dublino nella prima metà di luglio e a Lisbona all’inizio di agosto le tre istituzioni hanno rilevato che i programmi di Irlanda e Portogallo sono ben avviati, con le rispettive autorità che stanno realizzando importanti punti del programma e dimostrando il loro impegno ad affrontare la sottostante debolezza delle finanze pubbliche e del settore finanziario e con riguardo alla cometitività

Conto deposito DConto di BancaSai

Ha un tasso attivo pari al 2% lordo per le somme depositate fino a 50 mila euro, mentre oltre tale soglia il tasso offerto è quello Bce; i soldi sono sempre disponibili e si possono trasferire sul conto corrente tradizionale sempre e solo a cura dell’intestatario. Si presenta così “DConto“, il conto di deposito remunerato di BancaSai che offre un elevato tasso di interesse sulle giacenze a fronte di zero spese, e con la possibilità di poter gestire il denaro anche attraverso il proprio conto corrente ordinario. Questo grazie a SaiVoice, il servizio di banca telefonica di BancaSai, ed a SaiOnline, il servizio di home banking. Quindi, affiancato al conto corrente ordinario, DConto di BancaSai diventa uno strumento per far fruttare i propri risparmi con la capitalizzazione trimestrale degli interessi e, grazie alla possibilità di poter effettuare in qualsiasi momento i bonifici in ingresso ed in uscita, gestire al meglio il proprio capitale a fronte delle zero spese.