Source, l’Eurostoxx diventa il riferimento del nuovo fondo

Source ha risposto con prontezza alle crescenti richieste dei propri investitori: la domanda di nuovi fondi è stata per il momento soddisfatta con il lancio di un Etf, l’EuroStoxx Optimised Banks, il quale va a concentrarsi, in particolare, sul continente europeo, ma anche a completare la raccolta relativa agli altri strumenti, tanto che l’ammontare complessivo ha ormai superato gli 1,6 miliardi di euro. Il fatto di voler puntare con decisione, come si evince dal nome del prodotto, sugli istituti di credito dell’area dell’euro vuole essere un premio alle performance fatte registrare nel corso dell’ultimo anno. Quali caratteristiche possiede questo Exchange Traded Fund? L’esposizione va in direzione del settore bancario europeo, visto che si andranno a replicare gli andamenti dell’indice omonimo: si tratta di un riferimento statistico molto importante, anche perché include moltissime componenti atte a rappresentare i dodici stati dell’eurozona.


L’intento, poi, è quello di ridurre al minimo possibile l’esposizione nei confronti dei titoli che presentano una scarsa liquidità, in modo da rendere l’offerta ancora più investibile. La stessa società britannica ha mostrato tutta la propria soddisfazione a tal proposito; lo strumento viene considerato come assolutamente efficiente e flessibile, mentre la liquidità può benissimo beneficiare della metodologia di ottimizzazione dell’emittente londinese. Volendo specificare le altre caratteristiche di base, si può dire che la commissione di gestione annua sarà pari allo 0,30%, con una negoziazione in euro presso la Borsa tedesca.

Source si è specializzata da tempo nei fondi appositamente dedicati al mercato delle azioni, dei titoli obbligazionari e delle materie prime: l’attuale patrimonio in gestione è davvero imponente, addirittura superiore agli 8,5 miliardi di dollari, e negli ultimi due anni le contrattazioni sono letteralmente rimbalzate verso l’alto. Con la nuovissima gamma di pochi giorni fa, gli investitori europei avranno l’opportunità di creare un interessante valore aggiunto, perfezionando anche la negoziazione attiva del loro portafoglio, oltre alla relativa strutturazione.

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