Sony torna dopo nove anni ai bond convertibili

Investire in Sony, se ne parlava giusto un mese e mezzo fa, ma l’argomento è ancora molto attuale: tanto è vero che il colosso nipponico dell’elettronica sta cercando di riprendersi da ben quattro anni consecutivi di perdite (sette mesi fa Sony era in perdita per 6,4 miliardi di dollari), un traguardo ambizioso che potrebbe essere raggiunto grazie alle obbligazioni convertibili. In effetti, la multinazionale di Tokyo sta pianificando nel dettaglio l’emissione di questi bond per un importo complessivo di 150 miliardi di yen (circa 2,5 miliardi di euro per la precisione).

Il denaro ottenuto in questa maniera sarà sfruttato per finanziare l’espansione del gruppo giapponese nella prima vendita simile dopo ben un decennio. I titoli in questione sono del tipo zero-coupon, mentre la scadenza prevista è di cinque anni. Per quel che concerne, poi, il prezzo relativo alla conversione, quest’ultimo è pari a 957 yen, con un premio del 10%, come emerso chiaramente dall’annuncio ufficiale di Sony al Tokyo Stock Exchange. La prima vendita di bond convertibili dal 2003 non è comunque casuale, ma dipende in larga misura dalle perdite che sono state totalizzate nell’ambito del settore televisivo. L’amministratore delegato Kazuo Hirai è stato costretto a licenziare ben diecimila dipendenti, ma anche a vendere numerosi assets, puntando su altri business quali la telefonia mobile e i videogame.

La scelta di uno strumento del genere sembra proprio essere l’unica opzione possibile in questo preciso momento storico. D’altronde, perfino i rating creditizi sono stati tagliati e l’azienda asiatica ha bisogno di risollevarsi quanto prima. La data effettiva di maturazione è prevista per il mese di novembre del 2017: intanto, i titoli azionari quotati a Tokyo sono crollati fino a 856 yen, vale a dire il livello più basso in assoluto dal 18 aprile del 1980, ben trentadue anni e mezzo fa, con la società che è ora valutata circa undici miliardi di dollari.

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