L’aumento capitale della Cassa di Risparmio di Asti

L’ultima volta che si era parlato della Cassa di Risparmio di Asti risale allo scorso mese di settembre: in quel frangente, infatti, si fece riferimento a Monte dei Paschi e al blocco della cessione della quota in Biverbanca. Ebbene, a distanza di due mesi, oggi il consiglio di amministrazione dell’istituto di credito piemontese ha deciso di approvare in via definitiva l’aumento di capitale sociale che è stato proposto da tempo, vale a dire a titolo gratuito e anche a pagamento. Nello specifico, l’ammontare complessivo che è stato garantito in tal caso è pari a settanta milioni di euro, come si era venuto a sapere ad inizio agosto. Procediamo con ordine.

Per quel che riguarda l’aumento di capitale a titolo gratuito, la proposta prevede un importo di ventuno milioni di euro. Entrando maggiormente nel dettaglio, occorrerà attendere l’approvazione da parte dell’assemblea straordinaria degli azionisti, operazione che avrà luogo con tutta probabilità tra i mesi di dicembre e gennaio. L’iter è presto detto: si tratta, infatti, del passaggio a capitale sociale dello stesso identico importo che è stato prelevato dalle riserve, il tutto mediante l’emissione di titoli azionari nuovi di zecca.

Questi ultimi vanno ovviamente assegnati in maniera gratuita a ogni azionista, con un rapporto di cambio fissato in una nuova azione per ogni nove di cui si è in possesso. Se invece si fa riferimento all’aumento di capitale a pagamento, allora c’è da dire che esso avrà luogo in maniera scindibile: il controvalore massimo che non si può superare è pari a cinquanta milioni di euro (includendo in tale numero anche il cosiddetto “sovrapprezzo”). La determinazione del prezzo di emissione, delle azioni totali e del rapporto di opzione, poi, dovranno essere determinati attraverso un apposito e futuro consiglio di amministrazione, la cui convocazione ci sarà non molto in ritardo rispetto all’offerta in opzione (il prezzo di emissione sarà compreso tra 12 e 14,50 euro).

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