PNC, un miliardo di dollari dalle azioni privilegiate perpetue

Pnc Financial Services Group Incorporated è la compagnia statunitense che detiene uno dei maggiori volumi a livello di assets finanziari: la Pittsburgh National Company, questa la denominazione completa del gruppo, detiene infatti più di 264 miliardi di dollari nel complesso. Tale nome è ora salito agli onori della ribalta degli investimenti per la vendita di ben un miliardo di dollari in azioni privilegiate perpetue, una operazione che dovrebbe consentire di aumentare i finanziamenti per la futura acquisizione della filiale bancaria a stelle e strisce della Royal Bank of Canada. Che cosa si spera di ottenere in tal senso? La cessione a cui ci stiamo riferendo ha riguardato dei titoli azionari a tasso fisso e variabile, così come emerge chiaramente dall’annuncio della società americana. Volendo essere più precisi, l’azione privilegiata di Pnc sarà in grado di pagare una percentuale pari al 6,75%, il rendimento economico a cui bisogna fare riferimento.

Pnc, la quale viene gestita quasi interamente dall’amministratore delegato Jim Rohr, ha raggiunto un accordo fondamentale nel corso del mese di giugno, una intesa in base a cui il versamento complessivo sarebbe stato costituito da 3,62 miliardi di dollari in denaro cash e azioni per la stessa unità accennata in precedenza; tra l’altro, il reddito netto del secondo trimestre di questo 2011 è stato pari a 912 milioni di dollari, un dato in rialzo di ben quattordici punti percentuali rispetto a un anno fa. Queste stime equivalgono a 1,67 dollari per ogni singola azione.

Secondo quanto affermato da gran parte degli analisti, il periodo attuale è quello più azzeccato per le fusioni e le acquisizioni, specialmente se si stanno ricercando nuove somme per il finanziamento finale: i mercati, poi, presentano ancora delle condizioni accettabili per i prestiti. I titoli azionari in questione dovrebbero comunque essere valutati con un giudizio non troppo positivo da Moody’s, vale a dire Baa3, giudizio che equivale a un investimento non troppo affidabile.

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