Nessun problema per il “51% statale”: a quanto pare sia la Lega che il Movimento 5 Stelle vogliono la nazionalizzazione totale di Alitalia. Cosa si prospetta per le tasche degli italiani se la scelta intrapresa è quella di dare vita ad una newco per aggirare tutte le problematiche “legali” della questione?
Mercato tecnologico. Apple supera il trilione. Un mercato che fa ricchi
Il mercato tecnologico ha appena avuto un sussulto. La Apple è la prima azienda, quotata in borsa, che in assoluto supera il valore di capitalizzazione di mille miliardi. Un trilione tondo tondo, per una sola azienda, che in molti davano per spacciata, dopo la morte del fondatore Steve Jobs.
I mercati non avevano fiducia nella successione a Tim Cook, che invece ha stupito tutti.
Ma la Apple aveva già stupito, dopo il rischiato fallimento degli anni ’90.
L’indice FAANG, che raccoglie tutti colossi di internet, Facebook, Apple, Amazon, Netflix e Google, ha oggi un valore di 3.415 miliardi di dollari, con un +27% solo quest’anno.
Il mercato tecnologico
Per chi ha scommesso subito sui grandi di internet, si è trattato di un vero e proprio arricchimento senza sforzi. Un po’ come chi ha preso l’onda iniziale delle criptovalute. Ma il tecnologico continua a stupire.
Le azioni Amazon, solo quest’anno, sono cresciute del 52% in borsa, per 895 miliardi di capitalizzazione. La migliore? È Netflix, con un balzo del 72% e “solo” 150 miliardi di capitalizzazione. Facebook vale invece 510 miliardi, ed è l’unica con segno negativo (-1,7%). Ma per il più famoso dei social media è stato un anno difficile, con lo scandalo sulla violazione dei profili. Ma Facebook ha fatto, nel solo 2017, profitti per 15,9 miliardi, un +56% rispetto al 2016.
Se avessimo investito in queste aziende al loro debutto, ora saremmo ricchi. Per esempio, la prima ad esordire in borsa fu la Apple. Era il dicembre 1980 e le azioni costavano pochissimo. Con 470 dollari avremmo comprato mille azioni, che oggi valgono 207.000 dollari (rendimento annuo dell 18%).
Amazon e Netflix sono in borsa da 16 anni. La prima valeva 14 dollari per azione, l’altra addirittura un dollaro. Oggi valgono rispettivamente 1.837 e 347 dollari, con rendimenti del 35,6% e del 44% nel secondo.
Google costava, nel 2004, 85 dollari ad azione. Oggi ogni azione vale 1.226 dollari. Facebook valeva 38 dollari, oggi 178. Insomma, occhio al tecnologico.
Mediobanca: con bilancio ottimo cresce dividendo
Mediobanca fa registrare un ottimo bilancio e alza il dividendo: la base di questo buon risultato? L’ottimo funzionamento della sua nuova strategia di riposizionamento del Wealth Management e il potenziamento del credito al consumo, i quali hanno portato ad una crescita del dividendo del 27%.
Le azioni da tenere d’occhio oggi
La giornata di oggi vede due azioni in particolare da tenere d’occhio, anche grazie alle trimestrali positive. La prima è quella di Aeffe, che in apertura a Milano sale subito fino all’8% per portarsi a 3,06 euro. Scende poi a +3,65% per riscendere sotto ai 3 euro, ma l’azienda del lusso mostra una trimestrale da capogiro.
Il primo semestre indica 8,3 milioni euro di utile netto, un balzo enorme rispetto al primo semestre dell’anno scorso. La metà del 2017si era chiusa con un’utile di 4,6 milioni, il che significa un incremento del 79%.
I ricavi consolidati si attestano a 171,1 milioni, ovvero +21,1 milioni rispetto all’anno precedente. L’azienda è dunque in ottima salute, e le azioni volano in borsa, anche se ci saranno pi le classiche prese di profitto.
Cofide
L’altra azione da tenere d’occhio è quella di Cofide, l’azienda cassa di De Benedetti. L’azienda controlla il gruppo GEDI, Sogefi e KOS. La sua trimestrale è positiva. Il primo semestre segna ricavi a +4,9%, pari a 1,431 miliardi di euro.
L’EBITDA è di 166,8 milioni, e l’utile netto di 13,4 milioni di euro. È inferiore di un milione rispetto all’anno precedente, ma questo perché l’azienda ha ricomprato le sue azioni dagli investitori, investendo su se stessa. Sale dunque l’indebitamento finanziario, ma il titolo è a prezzo speciale.
Il titolo infatti viene scontato al 40%.
FCA, male la trimestrale. Gli Agnelli potrebbero lasciare?
Dopo la morte di Sergio Marchionne, per Fca arriva un altro duro colpo. Il secondo trimestre non è andato bene, e sono state riviste anche le previsione per quest’anno sono state riviste.
Ieri il titolo è stato colpito duramente dalle vendite, con un crollo sul prezzo del 15,5%. Poi oggi, il doppio downgrade, che frena la ripresa del titolo.
Il downgrade
Il doppio downgrade è arrivato inesorabile, dopo la trimestrale di ieri. A rivedere il giudizio sul Lingotto sia Barclays che Kepler Cheuvreux. Per la banca inglese, il prezzo target è ora di 20 euro e per la company di analisi invece a 22 euro. Kepler Cheuvreux ha anche confermato il rating buy su Fca.
Gli Agnelli lasciano
Un’altra notizia potrebbe scuotere i mercati. Stanno circolando voci su un possibile addio della famiglia Agnelli alla sua storica industria.
Si tratterebbe comunque di un addio a medio e lungo termine. Queste voci sono la conseguenza del presunto interessamento della Hyundai a Fiat Chrysler Automobiles. Se l’interessamento dovesse concretizzarsi, alcuni esperti ritengono possibile un ridimensionamento, o un’uscita totale, del ruolo degli Agnelli nel capitale societario.
Sempre alcuni esperti pensano che la Exor, in capo alla famiglia, voglia vendere la sua quota in Fca. Dal canto suo, il gruppo, dopo l’azzeramento dei debiti, potrebbe rappresentare una delle vendite più importanti dei prossimi anni. E gli Agnelli sembrano sempre meno interessati al settore automobilistico.
Facebook, crollo azioni per trimestrale deludente
Facebook sperimenta in questo momento l’inaspettato: il crollo delle sue azioni a causa dei dati trimestrali deludenti: a quanto pare l’azienda di Mark Zuckerberg non è uscita del tutto indenne dal recente scandalo dei dati di Cambridge Analytica e dalle varie problematiche ad essa collegate.
Carige, nuovo intoppo: Finanza in sede
Il periodo nero per Banca Carige sembra continuare inesorabile: nuove complicazioni si sono infatti aggiunte ad una già delicata situazione. La Guardia di Finanza ha infatti notificato all’istituto l’apertura di indagini per abuso di mercato che la riguardano.
FCA. Il dopo Marchionne inizia male. Dimissioni di Altavilla portano il titolo in rosso
La FCA questa mattina è in balia delle vendite, dopo le dimissioni, non ancora ufficiali, di Alfredo Altavilla. Il responsabile dell’area Emea comunque è sul piede di partenza. Non gli è andata giù la nomina di Mike Manley come nuovo amministratore delegato. Inizia il dopo Marchionne, e non comincia bene. Le azioni del gruppo FCA perdono attualmente l’1,66%, ma questa mattina erano crollate fino al 2,6%. Pesa una certa incertezza, dopo l’addio del capo forte che ha portato la Fiat dall’orlo del fallimento alla fusione con Chrysler e agli utili di oggi.
Altavilla e l’amministrazione del gruppo
Altavilla era uno dei tre candidati alla successione di Marchionne. Poi la malattia ha cambiato tutto. Marchionne avrebbe comunque lasciato ma la successione doveva essere decisa con calma. Il coma irreversibile in cui è caduto l’ormai ex Amministratore Delegato ha portato invece alla nomina di Manley e Altavilla non deve averla presa bene.
Le dimissioni sono così un segnale che porta il gruppo ad essere debole sui mercati. Gli investitori vendono le azioni, in segno di sfiducia sul futuro di FCA. Ma la nomina di Manley è anche un segno di continuità con il progetto di Marchionne, e i mercati ripreneranno a investire nel gruppo.
Magneti Marelli, inizia lo scorporo da FCA
Era un passaggio che nel settore si aspettava da tempo: la FCA ha dato il via allo scorporo di Magneti Marelli e l’operazione, seguita dalla quotazione in Borsa, avverranno tramite un veicolo dedicato olandese. Quali sono i punti cardine di questo cambiamento?
Oggi in evidenza i titoli di Eni e FCA
La borsa milanese vive una mattinata molto piatta, dal punto di vista delle contrattazioni, ma in evidenza, e con molti movimenti, il titolo di ENI. Attorno all’azienda petrolifera c’è molto movimento dopo il nuovo upgrade che porta il titolo a migliorare i suoi target price.
I titoli di oggi
Eni sta vivendo un ottimo periodo, grazie al successo nei nuovi campi petroliferi in Egitto. Attualmente Eni guadagna lo 0,5% ma ha già guadagnato in questi giorni. Si tratta di un doppio upgrade sul target price, grazie a Credit Suisse e Raymond James. Si tratta rating outperform con target price che sale a 20,2 euro per gli svizzeri e a 19 euro per Raymond James.
Ma non c’è solo Eni sotto osservazione degli investitori. Aggiornamenti di rating e target price anche per Banca Generali, Buzzi Unicem e Telecom Italia.
La Banca Akros ha fatto un upgrade del titolo Banca Generali portando il target price a 25,5 euro, inferiore al precedente.
Kepler Cheuvreux invece conferma il buy per Buzzi Unicem ma abbassa a 24,5 euro il prezzo dell’azione. Confermati tutti i target per Telecom da parte di Equita.
Milano comuque continua a girare piatta, anche se signalano forti movimenti per Generali e Fca. L’azienda di assicurazioni sale dello 0,61% mentre il gruppo di Marchionne segna il +1%.
Mediaset lancia Opa congiunta su Ei Towers
Mediaset lancia un Opa congiunta su Ei Towers attraverso il veicolo societario 2i Towers: questo, indirettamente controllato da F2i, è caratterizzato da un’importante quota di minoranza detenuta da Mediaset pari al 40%. L’offerta pubblica d’acquisto, è importante sottolinearlo riguarda il 100% del capitale dell società.
Gli investitori osservano il cambio euro/dollaro
Tra guerre commerciali, e rialzo dei tassi, il cambio euro/dollaro è tornato ai minimi dalla fine di giugno. L’Eurozona continua a mostrare incertezza economica. La ripresa sta rallentando, e Trump sta tramortendo il commercio. Ma il dollaro guadagna il 6,6% da metà marzo su tutto il paniere, e si aspettano le evoluzioni. Gli analisti tentano di capire cosa succederà.
Osservare i Treasuries
L’analisi parte dai rendimenti dei Treasuries, in rapporto ai Bund. Lo spread tra i due evidenzia un abbassamento dei rendimenti per gli investimenti sui titoli tedeschi, anziché americani. Ma andrà controllato sempre anche il cambio EUR/USD. Un aumento dell’euro compenserebbe la perdita.
Ora c’è da chiedersi cosa succederà in futuro, specialmente all’economia USA.
Probabilmente l’euro si rafforzerà in futuro, ma non è ancora prevedibile come si comporteranno i mercati dei bonds, in relazione alle monete e alle economia. Molto dipenderà dal successore di Draghi, sicuramente un tedesco, che altrettanto sicuramente aumenterà i tassi.
Poi va analizzata la curva dei contratti “forward” EUR/USD. La settimana scorsa si è invertita, e quindi probabilmente il dollaro non si apprezzerà sui rialzi dei tassi. La Fed non li aumenterà, mentre molto probabilmente sarà la BCE ad aumentarli. Le due banche centrali si stanno dunque avvicinando.
Carige, si dimette anche Vittorio Malacalza
Davvero due brutte settimane quelle vissute recentemente da Banca Carige: ha infatti dato le dimissioni anche Vittorio Malacalza, primo azionista della banca e vicepresidente dell’istituto. Il cda perde un altro pezzo: cosa accadrà ora?
BCE, Mario Draghi: giudizio su Roma su fatti non su parole
Il governatore della Banca d’Italia Mario Draghi si è dimostrato essere ancora una volta un uomo in grado di gestire questioni spinose senza alcun tipo di scandalo: ha deciso di astenersi da giudizi di merito fino a che Roma non presenterà fatti su come intende gestire i propri conti.