Facebook, crollo azioni per trimestrale deludente

Facebook sperimenta in questo momento l’inaspettato: il crollo delle sue azioni a causa dei dati trimestrali deludenti: a quanto pare l’azienda di Mark Zuckerberg non è uscita del tutto indenne dal recente scandalo dei dati di Cambridge Analytica e dalle varie problematiche ad essa collegate.

La situazione è molto semplice alla fine: Facebook è cresciuta di meno e gli investitori hanno avuto paura. Questo non significa che la società abbia archiviato debiti o perdite: é solo cresciuta di meno. Qualcosa che in una realtà come la sua difficilmente ci si può permettere senza conseguenze. Insomma, la crescita dei ricavi è stata deludente rispetto alle aspettative e questo rallentamento rischia di protrarsi nei prossimi mesi: la “paura” di questa possibilità ha fatto scattare la perdita del titolo a Wall Street del 24$ nelle contrattazioni after hours.

Facebook per la prima volta dalla sua “nascita” finanziaria non riesce a raggiungere il target che si era prefissato. Gli analisti avevano previsto 13, 4 miliardi di ricavi: essi sono stati 13,2. Deludente, a livello assoluto, anche la crescita degli utenti che pur essendo saliti dell’11% a 1,47 miliardi sono meno di quell’aumento del 13% a 1,48 miliardi che era stato calcolato. Positivo l’utile netto per azione, leggermente più alto dell’1,72 dollari attesi.

Va detto: lo scandalo di Analytica ha assestato un duro colpo alle azioni di Facebook quando è occorso, ma sembrava che l’azienda si fosse ripresa vista la risalita effettuata dai titoli a Wall Street.  A quanto pare non è così e sta ora all’azienda continuare a cercare una strategia per limitare i danni.

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