Carige, nuovo intoppo: Finanza in sede

Il periodo nero per Banca Carige sembra continuare inesorabile: nuove complicazioni si sono infatti aggiunte ad una già delicata situazione. La Guardia di Finanza ha infatti notificato all’istituto l’apertura di indagini per abuso di mercato che la riguardano.

E tutto questo mentre la Bce boccia in pratica il suo piano di recupero. Per ciò che concerne l’accusa al momento la stessa è ancora a carico di ignoti: ciò non toglie che i militari delle Fiamme Gialle si siano presentati alla sede centrale per richiedere la documentazione necessaria a proseguire con il proprio lavoro, ovvero tutti i verbali dei consigli di amministrazione ed i file audio delle registrazioni.

Viene normale chiedersi: cosa ha scatenato tutto questo? Analizzando la situazione è facile arrivare a due conclusioni: la prima è che sono stati trasmessi dai pm di Roma a quelli di Genova gli atti della maxi inchiesta romana in cui il costruttore Luca Parnasi chiede all’ad di Carige Paolo Fiorentino di affidare una consulenza di comodo all’avvocato Luca Lanzalone. Per quanto l’amministratore delegato neghi vi sia stato effettivamente il favore, è ferita recente ciò che ha causato questo tipo di notizia nelle scorse settimane.

La seconda è invece legata alla dichiarazione di recente rilasciata dall’azionista di maggioranza di Carige Vittorio Malacalza che dopo l’annuncio delle dimissioni dal cda per “contrasti di natura finanziaria ed etica” con l’ad Fiorentino aveva fatto sapere valutare la possibilità di un’azione legale. Tanto è bastato alle Fiamme Gialle per muoversi d’anticipo.

Tornando a livello europeo la Bce ha bocciato come anticipato il piano di recupero di Carige, sottolineando come la banca debba raggiungere i requisiti patrimoniali richiesti entro fine anno in un modo o nell’altro.

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