Banca Carige, azionisti pronti a salvarla?

Sono pronti gli azionisti a salvare Banca Carige? Ora che il “cuscinetto” da parte del Fondo interbancario è sicuro che venga posto e che copra quasi del tutto i 700 milioni tra schema volontario consorzio è necessario che siano i soci a fare la loro parte per evitare in ogni modo che l’istituto genovese venga liquidato.

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Sforzo degli azionisti per Banca Carige

Uno sforzo, quello richiesto agli azionisti di Banca Carige, che è quantificabile in 150 milioni di euro e che darebbe una spinta importante al salvataggio della Banca a prescindere dall’intervento, ormai scontato, di Cassa Centrale Banca. Sull’eventuale partecipazione dei soci all’investimento, secondo indiscrezioni stampa, sarebbero solo i Malacalza, azionisti di maggioranza, a non aver accennato minimamente la propria intenzione in quanto a partecipazione alla ricapitalizzazione: tutti gli altri avrebbero dato segnali di assenso, ufficiale o meno, alla loro partecipazione. Non bisogna dimenticare, tra l’altro, che l’aumento di capitale dovrà essere approvato dall’assemblea degli azionisti, che dovrebbe essere convocata per settembre.

Non più colpi di scena per Banca Carige

malacalza e carige problemi

Quel che si spera di non sperimentare più, nel percorso di salvataggio di Banca Carige sono i colpi di scena: ed è proprio quello che si teme di vivere con il silenzio della famiglia Malacalza nonostante tutti i rischi in pratica siano già arginati grazie alla disponibilità del Fidt alla sottoscrizione dell’inoptato. Per mantenere la propria quota nella nuova Carige il gruppo dovrebbe investire circa 180 milioni, una cifra che non molti analisti pensano sia propenso ad elargire. E non solo: Cassa Centrale Banca è attualmente destinato a diventare azionista di maggioranza delll’istituto dopo gli acquisti con un’opzione call (a sconto) delle azioni del Fitd. Cosa comporterà questo in materia di governance?

Una volta che il nuovo piano industriale sarà approvato dalla Bce, cosa vorranno fare non solo i Malacalza ma anche Gabriele Volpi (9%), Raffaele Mincione (4,9%), Aldo Spinelli (1%) e Coop Liguria (0,4%)? E’ una domanda più che legittima.  Nel frattempo la prospettiva di un bond subordinato Carige da 200 milioni di euro di cui Cassa centrale banca sottoscriverà la metà sembra aver già attirato l’attenzione di Mediolanum, Amissima e Cattolica che secondo alcuni bene informati sarebbero tra i sottoscrittori più probabili per via di quelli che saranno i “ritorni” di questo prestito: la cedola potrebbe attestarsi tra l’8% ed il 9%. Se ne saprà sicuramente di più il prossimo martedì visto che è quello il momento in cui il Fondo Interbancario si riunirà tra le altre cose per dare il via libera.

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