Carige, si dimette anche Vittorio Malacalza

Davvero due brutte settimane quelle vissute recentemente da Banca Carige: ha infatti dato le dimissioni anche Vittorio Malacalza, primo azionista della banca e vicepresidente dell’istituto. Il cda perde un altro pezzo: cosa accadrà ora?

Per capirlo è importante ricostruire quelle che sono le attuali condizioni della banca e della sua organizzazione: non è una novità che Carige sia impegnata nella sua ristrutturazione e che abbia degli step precisi da seguire. Passi che diventano sempre più complicati da gestire con il passare dei giorni. Alla base della decisione dell’investitore, ad ogni modo, vi sarebbero le intercettazioni (anticipate dal quotidiano Repubblica, N.d.R.)  fra l’ad Fiorentino e il costruttore Parnasi arrestato a Roma per corruzione. Malacalza ha fatto sapere attraverso una nota inviata ieri ai vertici dell’istituto:

[La decisione] è stata determinata dalle recenti dimissioni di altri consiglieri nonché dal tentativo dell’amministratore delegato di delegittimare il mio ruolo di supplenza del presidente nell’incontro con la stampa dello scorso 3 luglio. La mia decisione è stata inoltre determinata dalla divulgazione dell’intercettazione della conversazione telefonica tra il sig. Luca Parnasi e il dott. Paolo Fiorentino, che ha assunto per me particolare significato alla luce del fatto che quest’ultimo, proprio nei giorni immediatamente precedenti all’arresto dell’avv. Lanzalone, mi riferì di averlo incontrato, decantandomene le qualità professionali.

Non si deve inoltre dimenticare che Malacalza attualmente ricopra il ruolo di presidente ad interim dopo le dimissioni di Giuseppe Tesauro: per coloro che si sono dimessi in questi ultimi 15 giorni la motivazione è più o meno la stessa. Ma cosa accadrà ora? Cosa succederà al piano di rilancio di Carige? Chi troverà una soluzione a questa crisi?

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