Investire in titoli pubblici, indicizzati, quindi a tasso variabile ed in particolare con il rendimento collegato e correlato all’andamento dei rendimenti delle aste dei Bot, i Buoni Ordinari del Tesoro. Stiamo chiaramente parlando dei CCT, i Certificati di Credito del Tesoro che individuano una forma di investimento a medio ed a lungo termine in titoli di Stato italiani. Sono due le strade per poter investire in CCT: acquistarli in asta, prenotandoli presso gli intermediari, banche, Poste Italiane e/o Società di Intermediazione Mobiliare (SIM), in base ad un apposito calendario periodicamente comunicato dal MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze. Oppure acquistarli direttamente sul mercato, quindi dopo che i CCT stessi sono stati collocati; in questo caso il mercato di riferimento per il risparmiatore/investitore è il MOT, il Mercato Obbligazionario Telematico organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A..
Credito Valtellinese: la gestione patrimoniale di Personal Fund Plus
La ricerca della gestione patrimoniale perfetta è spesso una operazione piuttosto complicata. Lo sanno bene gli investitori, i quali non sono a volte in grado di valutare e confrontare le varie offerte messe a disposizione: come scegliere allora? Il programma che è stato predisposto dal Credito Valtellinese da questo punto di vista è uno dei più interessanti. Si tratta di Personal Fund Plus, una gestione che promette di rispondere in maniera pronta e rapida a qualsiasi tipo di esigenza, in particolare quelle relative all’affidabilità, alla sicurezza e alla professionalità finanziaria. In effetti, non bisogna dimenticare che il panorama attuale dei mercati e delle piazze sta costringendo sempre più gli investitori a valutare con la massima cautela la soluzione più idonea per riuscire a valorizzare i risparmi e per conseguire degli obiettivi precisi. Come funziona esattamente questa offerta? Ovviamente è necessario recarsi presso una delle filiali del gruppo bancario di Sondrio, quindi anche nelle varie aziende, come ad esempio Credito Artigiano e Credito Siciliano: le linee di investimento che sono messe a disposizione sono ben venti e tutte caratterizzate da diverse modalità di profitto e di profili di rischio.
Africa orientale, i bond finanzieranno le infrastrutture
L’Africa orientale si sta attivando con grande decisione e convinzione nell’ambito delle costruzioni infrastrutturali: per agevolare questo programma, i principali paesi di quest’area del “continente nero” provvederanno a utilizzare i titoli obbligazionari della banca regionale, in modo da conseguire finanziamenti più consistenti oltre alle consuete donazioni che vengono elargite nei suoi confronti. Come ha spiegato Eriya Kategaya, ministro per gli affari dell’Africa Orientale per conto dell’Uganda, i governi in questioni stanno pianificando nel dettaglio il lancio di tali bond, i quali faranno riferimento soprattutto alla East Africa Development Bank, il maggior istituto di credito in questo territorio.
Ibm venderà bond quinquennali per ripianare il proprio debito
Il debito di breve termine della International Business Machines Corporation, colosso informatico meglio noto con la sigla Ibm, non convince gli stessi vertici aziendali: lo scetticismo è talmente alto che la compagnia di Armonk ha deciso di vendere ben due miliardi di dollari in titoli obbligazionari con scadenza nel 2016. Si tratta dello strumento che Big Blue ritiene il più idoneo per trarre il massimo vantaggio dalla domanda degli investitori. Il debito in questione è giunto agli attuali livelli soprattutto a causa della forte crisi europea e della brusca accelerazione del tasso di inflazione negli Stati Uniti. La cessione di bond dovrebbe essere imminente, anche perché negli ultimi due anni la società americana è riuscita a guadagnare ben 11,5 miliardi di dollari da questa identica operazione: l’offerta attuale, tra l’altro, potrebbe beneficiare di un rendimento economico di 65 punti base superiore a quello degli stessi titoli messi a disposizione dal Tesoro.
Conto online Webank al 3,75%
Un prodotto che è sia un conto corrente, sia un conto di deposito remunerato con la possibilità di attivare dei vincoli al fine di far fruttare ancora di più la liquidità. Il tutto a fronte di zero spese fisse su tutta la linea, e tanti servizi inclusi per l’operatività bancaria e per gestire il proprio denaro. Si presenta così il “Conto Webank”, il conto online dell’omonima Banca del Gruppo Bipiemme che in questo momento, sulle somme vincolate a 18 mesi, offre un tasso interessante pari a ben il 3,75% lordo. I tassi sulle linee vincolate, compreso quello sopra indicato, sono validi per le attivazioni fino al 31 agosto del 2011 e per importi massimi molto ampi, fino a ben 1 milione di euro.
Stress test banche italiane: MEF prende atto dei risultati
Nei giorni scorsi, in linea con le attese e le anticipazioni, le principali banche italiane hanno superato agevolmente il banco di prova dei cosiddetti “stress test“, voluti in ambito europeo per tastare il polso ai grandi Istituti di credito al fine di capire se siano in grado di reggere o meno a nuove tempeste finanziarie. In particolare, a superare la prova sono stati Unicredit, Intesa Sanpaolo, il Banco Popolare, il Gruppo UBI Banca ed il Gruppo MPS, Monte dei Paschi di Siena. Il MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, con una nota ha sia preso atto, sia accettato i risultati degli stress test mettendo tra l’altro in evidenza come in queste ultime settimane alcune delle Banche sopra citate abbiano provveduto ancor prima dell’esito degli stress test a rafforzare il proprio capitale attraverso il ricorso a risorse private.
Banco Popolare: da domani bond a tasso misto e Step Up
Il Domestic Mot di Borsa Italiana è il vero protagonista delle contrattazioni di questa settimana: oltre alla britannica Royal Bank of Scotland, anche Banco Popolare è pronto a lanciare due specifici titoli, vale a dire il Banco Popolare 2011-2017 Tasso Misto Cap&Floor Banco Posta Serie 1 (il codice Isin di riferimento è IT0004703317) e il Banco Popolare 2011-2014 Step Up Banco Posta Serie 1 (IT0004703309), due bond dalle caratteristiche piuttosto specifiche. La scelta del mercato telematico delle obbligazioni non è casuale, in effetti le caratteristiche sono quelle tipiche di questo strumento finanziario, con un tasso della cedola pari al 4% e al 5% e la scadenza fissata al 31 maggio del 2014 e del 2017, quindi la durata è triennale e di sei anni. Le normative di riferimento in questo caso sono due specifiche direttive europee, vale a dire 71 del 2003 (la cosiddetta “Direttiva sul prospetto informativo”) e la 809 del 2004, la quale non è altro che un’esecuzione vera e propria della prima.
Bollo conti correnti: gratuito per un anno con il Credem
Con la manovra finanziaria di correzione dei conti pubblici l’attuale Governo in carica, quello di centrodestra, ha deciso di inasprire l’imposta di bollo sul deposito titoli per quei patrimoni che superano la soglia dei 50 mila euro. Per certi versi si può tranquillamente dire che è andata meno peggio del previsto in quanto inizialmente la misura prevedeva un aumento della tassa indiscriminato, anche per i piccoli patrimoni e per chi, magari, aveva in portafoglio poche migliaia di euro di Buoni ordinari del Tesoro (Bot). A fronte di questa novità, sfavorevole per quei risparmiatori che hanno patrimoni sopra i 50 mila euro, gli Istituti di credito in Italia di sicuro si adegueranno mettendo a punto delle promozioni ad hoc per attirare nuovi clienti.
Eurotech: sistemi embedded, accordo con DRS Defense Solutions
Si ingrossa il portafoglio di commesse di Eurotech, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nella realizzazione e commercializzazione di nanopc e di sistemi embedded. L’azienda ha infatti reso noto d’aver stipulato un accordo con DRS Defense Solutions finalizzato alla fornitura di piattaforme di calcolo embedded caratterizzate da un bassissimo consumo. La commessa, che Eurotech stima avente un controvalore pari ad oltre due milioni di dollari americani, prevede che le consegne dei computer embedded abbiano inizio nel corrente anno per poi proseguire nei due anni successivi. La piattaforma di elaborazione embedded sarà fornita da Eurotech attraverso i propri moduli Catalyst TC unitamente ai dispositivi di comunicazione ed alle schede di supporto.
Rbs aggancia le proprie obbligazioni all’inflazione europea
L’inflazione del continente europeo è in una preoccupante fase di stallo, ma vi sono diversi prodotti finanziari che consentono di trarre benefici perfino da questi fenomeni: è il caso di Royal Bank of Scotland, la quale avvierà domani presso il Domestic Mot di Borsa Italiana le Obbligazioni Inflazione Europea (il codice Isin di riferimento è GB00B6HZ3D39). Che bond devono attendersi gli investitori? Si tratta di titoli negoziati a corso secco e che sono in grado di fruttare interessi lordi annui, da pagare in via posticipata; il valore nominale unitario è di mille euro, mentre gli strumenti che saranno effettivamente in circolazione è di 44.196 unità. Si parla di inflazione, quindi può sorgere spontaneo chiedersi quale sia l’indice da osservare da vicino nelle sue performance: in questo caso, i soggetti interessati dovranno affidarsi all’Eurostat Eurozone Hicp ex Tobacco, l’indice che viene appunto pubblicato su base mensile e che esamina nel dettaglio un paniere di beni ben definito.
Valute: fiorino, zloty e rand sono tra le più vulnerabili
Il fiorino ungherese, lo zloty polacco e il rand sudafricano rappresentano le valute di paesi emergenti con le maggiori vulnerabilità in relazione alla crisi del credito: il dato è stato messo in luce da Citigroup, la quale ha paragonato i rischi di queste monete a quelli di Lehman Brothers nel 2008. Gli investimenti denominati in tali divise devono dunque essere evitati come la peste? In realtà, valute come il dollaro di Taiwan, il peso filippino e il sol peruviano sono relativamente più sicuri e affidabili, sempre da quanto emerge dalla ricerca della banca statunitense, quindi le alternative vi sono e sono valide, anche se magari poco conosciute. Gli analisti hanno sottolineato come la crisi europea sia ormai giunta a un punto critico, con delle situazioni che stanno deteriorando in maniera significativa ed eccessivamente rapida; con uno scenario simile, si attende un gran numero di vendite valutarie, con i già citati riferimenti europei e africani a caratterizzare le performance peggiori.
Schroders, i nuovi fondi puntano su Medio Oriente e Asia
Schroders, società britannica di investimento a capitale variabile, ha scelto il nostro paese per lanciare nuovi prodotti finanziari: l’offerta in questione è valida ormai da diversi giorni e si riferisce a dei fondi comuni che sono strettamente collegati alle performance di alcune economie in crescita. Gli Schroders Isf Frontier Markets Equity si focalizzano infatti su nazioni del Medio Oriente, del continente asiatico (Kuwait, Qatar e Bangladesh), di quello africano (soprattutto la Nigeria) e anche del Sud America, con l’Argentina in prima fila da questo punto di vista. Il prodotto interno lordo totale di tutti questi paesi è di ben 2,4 trilioni di dollari, un venticinquesimo di quello globale e può anche essere paragonato a quello della Cina, seconda economia a livello internazionale.
Conto Salvadanaio Special al 2,50%, ultimi giorni
Un conto senza spese che offre un rendimento crescente in funzione delle somme depositate. E’ “Conto Salvadanaio Special” di Unicredit, un prodotto la cui promozione in corso sul tasso scade tra pochi giorni, il 31 luglio del 2011 salvo proroghe. Trattasi di un prodotto che è in tutto e per tutto un conto di deposito remunerato senza rischi e senza vincoli visto che le somme conferite si possono ritirare in qualsiasi momento, e visto che non ci sono costi, neanche quelli per i bolli che sono rigorosamente a carico di Unicredit. Attualmente, in promozione, il tasso annuo nominale lordo offerto, in base alla giacenza media trimestrale, è pari al 2,50% per somme oltre i 100 mila euro; ma si può guadagnare anche il 2,25% per somme sopra i 75 mila e sotto i 100 mila euro, ed il 2% sopra i 50 mila e sotto i 75 mila.
Aicon chiede immissione liquidità all’azionista di maggioranza
Il patrimonio netto di Aicon, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nella progettazione, costruzione e commercializzazione di imbarcazioni e navi da diporto a motore di lusso, è negativo per 1,2 milioni di euro circa. Questo è quanto ha rilevato il Consiglio di Amministrazione sulla base di una verifica preliminare della situazione patrimoniale della società. Pertanto, in accordo con una nota emessa proprio da Aicon, il CdA ha formalmente chiesto all’azionista di maggioranza, entro la data del 22 luglio del 2011, di procedere ad un’immissione di liquidità per 3 milioni di euro quale fabbisogno immediato da versarsi in conto futuro aumento di capitale. In questo modo Aicon può ripianare le perdite ed uscire dalla condizione attuale, quella dell’articolo numero 2447 del Codice Civile.