Telecom Italia, a ruba il bond quinquennale per istituzionali

È tempo di crisi un po’ per tutti nel nostro paese e anche Telecom Italia si deve adeguare a questa situazione difficile: non deve stupire più di tanto, quindi, se una delle principali compagnie telefoniche del nostro paese ha provveduto a emettere un nuovo titolo obbligazionario, operazione che ha beneficiato di un importo pari a 750 milioni di euro e di un rendimento complessivo fissato al 7,15%. Le altre caratteristiche da tenere bene a mente in questo caso sono l’arco temporale, con la scadenza a sei anni e il termine ultimo che si avrà il 20 gennaio del 2017, oltre al pricing finale, vale a dire 99,4 euro. L’intera quotazione è stata curata nel dettaglio da diversi istituti di credito, tra cui si possono ricordare Bnp Paribas, Deutsche Bank, Citigroup e Mediobanca, un pool bancario di sicuro rilievo.

Succo d’arancia e cotone, futures contrastanti

I contratti futures che osservano da vicino le quotazioni del cotone sono calati al loro livello più basso delle ultime tre settimane: il motivo è da ricercare nelle previsioni del governo americano in merito ai prossimi raccolti, le quali sono aumentate in maniera sensibile. Al contrario, i futures relativi alle performance del succo d’arancia hanno guadagnato terreno. Entrando maggiormente nel dettaglio delle statistiche appena citate, occorre precisare che gli agricoltori saranno in grado di produrre oltre 16mila milioni di balle di cotone (ogni balla equivale a 218 chilogrammi), lo 0,3% in più rispetto a quanto era stato invece preventivato il mese scorso; secondo lo Us Department of Agricolture, le migliori produzioni saranno quelle della California, del Mississippi e della Georgia, nonostante le perdite di uno stato federale importante come il Texas.

Crude Oil: opportunità ed alternative per l’investimento sull’Oro Nero

La bolla speculativa sul Petrolio di qualche anno fa‘ da qualcuno è stata considerata solo l’inizio del rialzo vero e proprio che tarderebbe solamente ad avviarsi; la scarsità del bene e la continua domanda nonostante le alternative energetiche fanno si dopo la discesa il mercato si trovi in una situazione di sotto-valutazione estremamente favorevole per chi crede nell’Oro Nero. Non ci sono infatti certezze che in un domani non troppo prossimo le compagnie petrolifere possano aver ideato una conversione alle rinnovabili, in sintonia con i costruttori di veicoli ad esempio, ma mentre queste sono solo fantasticherie gli investitori si interrogano sui fatti reali che stanno muovendo il prezzo e concordano nell’altissima possibilità di rivedere prezzi molto alti per il Crude Oil. Il future dopo il bottom del 2008 prossimo a quota 60 è tornato fin poco sopra a 110 punti anche se per poco tempo, ed ora completa uno swing ribassista superiore al precedente dopo un top relativo anch’esso superiore al precedente, così da completare il pattern rialzista che dovrebbe dare quindi il via agli acquisti degli istituzionali oltre che dei privati.

Dal 17 ottobre la quotazione dell’Etf obbligazionario di iShares

Ancora quattro giorni e l’appetito di quegli investitori che sono “affamati” di Etf obbligazionari verrà saziato: lo “chef” in questo caso sarà iShares, marchio che contraddistingue appunto la famiglia di Exchange Traded Fund che vengono gestiti dall’americana BlackRock, e che ha scelto Borsa Italiana per la sua nuova emissione. Gli strumenti in questione, come avviene in tali situazioni, saranno quotati presso il segmento EtfPlus, più specificamente nel comparto relativo agli Oicr aperti indicizzati. Anzitutto, bisogna precisare un elemento fondamentale per gli investitori, vale a dire il codice Isin, che per questo prodotto sarà IE00B5M4WH52. Una delle caratteristiche principali dell’iShares Barcap Emerging Markets Local Government Bond, questa la denominazione ufficiale, è il differenziale massimo di prezzo, il quale ammonta al 2%.

Il Venezuela quota a sorpresa un nuovo bond

Il Venezuela offrirà tre miliardi di dollari di titoli obbligazionari destinati al mercato locale: il paese sudamericano è infatti intenzionato a ricercare nuovi finanziamenti di spesa e a venire incontro alla domanda di valuta straniera dei propri investitori. Tra l’altro, le vendite complessive di bond denominati in moneta verde nel corso di quest’anno aumenterà in tal modo fino a 7,2 miliardi di dollari. Il governo di Caracas focalizzerà la propria attenzione su titoli a quindi anni (la scadenza è stata infatti fissata al 2026) e su un ritorno economico piuttosto elevato, in quanto sarà pari a 11,75 punti percentuali. Le due opzioni appena menzionate dovrebbero consentire di ottenere un pagamento in bolivar al tasso di cambio di 4,3 bolivar per ogni singolo dollaro.

Gold future: il prezzo dell’Oro ha raggiunto il suo massimo?

Bolla speculativa? Ancora non si capisce. Questa comunque è la giusta domanda da porsi in questo momento, guardando il grafico giornaliero del Gold future; dopo essere arrivato poco oltre quota 1900 il prezzo dell’oro è declinato velocemente fin poco sotto 1550 facendo pensare che quella che è stata definita una bolla speculativa al pari di quella del Crude Oil fosse ormai giunta al termine e gli short avrebbero cominciato a dare i loro frutti.

Pur avendo cancellato un mese di rialzi, la discesa avuta dal top di inizio Settembre non ha ancora cambiato le carte in tavola; per girare un trend di lungo periodo serve ben altro che una discesa di questa entità che ha dato seguito semplicemente ad un doppio massimo sul top assoluto con break-away point a 1750 e target a 1610. Quello a cui si allude è una serie di swing settimanali che diano indicazioni più chiare (anche se poco immediate) oppure più rapidamente un crollo verticale sotto a 1600 che dia inizio al “sell-off” che ci si aspetta alla fine di una bolla.

Skandia, due applicazioni per iPhone sugli investimenti

Avere a portata di telefono cellulare le informazioni relative al portafoglio dei nostri investimenti è una realtà sempre più diffusa: non deve stupire più di tanto, quindi, l’innovazione informatica del Gruppo Old Mutual, azionista di maggioranza della svedese Skandia, il quale ha pensato bene di lanciare due applicazioni che possono essere scaricate in maniera semplice gratuita dall’App Store. Di cosa si tratta esattamente? La divisione in questione, la quale ha maturato nel corso di questi anni una buona esperienza per quel che concerne la gestione del risparmio e soprattutto le cosiddette polizze unit linked, si è voluta rivolgere sia ai promotori finanziari della stessa società scandinava sia ai clienti veri e propri.

Rame, buon rialzo dei futures a Londra e a Chicago

Tra i vari rialzi del London Metal Exchange, quello del rame è senza dubbio tra i più importanti: questa performance rappresenta la principale conseguenza della stabile domanda proveniente dal continente asiatico, con la Cina a dominare come di consueto i consumi in questione. In particolare, le scorte di rame in Asia sono diminuite nel corso della ventunesima e ventiduesima sessione, mentre le due successive sono state caratterizzate da un incremento che ha compensato tutto. Come ha opportunamente rilevato Standard Chartered, inoltre, la domanda ha subito un interessante aumento anche in Giappone, senza dimenticare gli ottimi ordinativi. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da dire che le spedizioni di rame relative ai prossimi tre mesi sono riuscite a guadagnare 2,1 punti percentuali, attestandosi a quota 7,441 dollari la tonnellata presso la stessa piazza londinese.

Blue-Chips: STM troppo speculativa

Al pari di altre blue-chips storiche italiane, STM è in una situazione in cui pur facendo parte dell’indice principale del Mercato Italiano ha caratteristiche tecniche che la accostano alle aziende quotate minori. Durante l’anno 2000 le azioni STM quotavano ben sopra 60 e si stavano dirigendo velocemente verso i 70 euro per azione con un movimento che lasciava poco spazio all’immaginazione; si trattava infatti di una bolla come quella che qualche anno più tardi colpì il petrolio e gli investitori aspettavano solo il momento migliore per uscire.

Chi ha mantenuto le azioni ora si ritrova una perdita fuori da ogni logica, visto che la quotazione attuale è intorno ai 5 Euro e le possibilità di tornare “agli antichi splendori” sono ormai prossime allo zero.

Restare su STM ha senso solamente se la cifra da disinvestire fosse diventata troppo bassa per essere posizionata altrove e quindi a questo punto si aspetta la fortuna con fede al detto “tutto prima o poi sale”.

Da Swiss Re una riflessione sul mercato dei Cat Bond

I Catastrophe Bond sono quei titoli obbligazionari che vengono incontro a quegli investitori che intendono proteggersi e assicurarsi contro i disastri naturali: l’attenzione nei confronti di questi prodotti finanziaria tende ad essere piuttosto altalenante, in quanto tutto dipende dalle condizioni meteorologiche delle nazioni che sono maggiormente coinvolte da questi fenomeni. La recente ondata di terremoti, inondazioni e tempeste tropicali sta facendo impennare la domanda in questione. Gli stessi investitori, spiazzati e impauriti dalle turbolenze dei mercati, cercano invece di sfruttare al massimo le chance offerte da tale segmento, “scommettendo” di fatto sul verificarsi di determinati disastri, in primis sismi e uragani.

Anche Acotel propone un dividendo di quattro euro per azione

Acotel Group segue l’esempio di Txt e-solutions: come accaduto pochi giorni fa, anche la spa romana attiva nell’ambito delle telecomunicazioni mobili, si è detta pronta a distribuire un dividendo straordinario piuttosto sostanzioso, pari a ben quattro euro per ogni singolo titolo azionario. Comunque, non bisogna stupirsi più di tanto se le aziende di questo settore vantano disponibilità di cassa così importanti, visto che si tratta di due delle cosiddette “small cap, vale a dire le imprese che vantano una capitalizzazione inferiore ai cento milioni di euro. Il loro segmento di riferimento, inoltre, è lo Star di Borsa Italiana. Che cosa c’è da aggiungere in merito al gruppo di Via della Valle dei Fontanili?

State Street sceglie la Borsa di Parigi per i suoi Spdr Etf

State Street Global Advisors dimostra di voler riporre una fiducia piuttosto ampia sulla Borsa di Parigi: la società finanziaria di Boston, la quale svolge soprattutto un ruolo di banca depositaria con custodia globale e controllo di regolarità delle operazioni, ha infatti lanciato pochi giorni fa sei Exchange Traded Fund, i quali metteranno a disposizione degli investitori interessati una esposizione al reddito fisso. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che questi fondi offrono soprattutto una diversificazione molto ampia, dato che i redditi interessati sono tre, vale a dire quello dell’area dell’euro, quello statunitense e quello dei paesi emergenti, con tanto di denominazione nella valuta locale. Le novità si presentano quindi in maniera piuttosto interessante e appetibile.

Royal Bank of Scotland, dividendo da un miliardo di sterline

Royal Bank of Scotland, istituto di credito britannico ben conosciuto in tutta Europa e non solo, sta per ricevere un dividendo pari a oltre un miliardo di sterline: la somma in questione si riferisce al flottante del suo comparto assicurativo e, più precisamente, a quanto si dovrà incassare nel corso del prossimo anno, come ha opportunamente spiegato il Sunday Telegraph citando la presentazione degli analisti. Il riferimento in questione, quindi, deve andare al segmento Rbs Insurance (meglio conosciuto con la sigla Rbsi), il quale detiene tra l’altro anche Direct Line e Churchill, due aziende piuttosto celebri del settore in questione. Rbsi, dunque, sta guardando con un certo interesse alla possibilità di un capitale ibrido, in pratica una sorta di debito che può anche includere delle azioni privilegiate e da sfruttare per rafforzare il capitale complessivo della compagnia.

Spread Btp-Bund: stabille sotto a 360?

Ancora massima allerta sui titoli di Stato: lo spread Btp-Bund, protagonista degli ultimi mesi in Europa, torna sotto a quota 350 sfiorando 340 dopo una serie di top relativi che da un punto di vista tecnico indicano una forte difficoltà nel salire sopra a quota 400. Una buona notizia quindi, se non fosse che i fondamentali ancora non sono tali da garantire discese nell’immediato futuro.

Il Securities Market Programme ha contribuito nella scorsa ottava all’acquisto di titoli del debito nell’Eurozona per 163 miliardi di euro. Questo è il motivo di breve periodo che sostiene il sentiment legato ai paesi Europei, mentre qualsiasi proposta dell’Eurotower non riesce a trovare i consensi per essere messa in pratica con sicurezza. La reazione immediata dell’intervento è, come sempre, un alleggerimento della tensione sugli spread con il Bund tedesco che per durare necessita probabilmente di altri acquisti da parte della Banca Centrare di cui sentiremo parlare presto.