Si è conclusa molto positivamente la prima emissione dell’Esm, il Fondo Salva Stati che ha sostituito l’Efsf. Tra i principali investitori è risultato in prima linea il Giappone, che ha scelto di supportare l’Europa acquistando grandi quantità dei titoli emessi dal Fondo. Complessivamente, il Fondo Salva Stati colloca titoli a 3 mesi per 1,927 miliardi di euro, con rendimento negativo. Ma vediamo in maggior dettaglio come è andata, e quali sono state le principali considerazioni formulate sul trend conseguito.
Petrolio Wti resterà in trading range nel 2013
Secondo la maggior parte degli analisti tecnici il mercato del petrolio resterà volatile anche nel corso del 2013, ma dovrebbe continuare a evidenziare un movimento dei prezzi in trading range, ovvero mostrare un andamento laterale delle quotazioni. E’ ciò che prevede Credit Suisse, ma anche Banca Imi e diversi trader indipendenti specializzati proprio sull’oro nero. Secondo gli esperti di Credit Suisse, il petrolio Wti si muoverà in un range compreso tra 75 dollari e 105 dollari al barile; il petrolio Brent, invece, dovrebbe muoversi tra 85 dollari e 125 dollari al barile.
Ermenegildo Zegna stima ricavi 2012 a 1,25 miliardi
Il gruppo Ermenegildo Zegna continua a stupire sul fronte dei ricavi. Continua ad essere corteggiato dagli investitori esteri, ma preferisce non quotarsi in borsa. Si tratta solo di alcune indicazioni salienti dell’attuale situazione del famoso gruppo manifatturiero d’abbigliamento maschile. In un’intervista a Il Sole-24 Ore, Gildo Zegna, amministratore delegato del gruppo della moda, ha anticipato i risultati preliminari relativi al 2012 evidenziando la crescita del fatturato dell’11% a 1,25 miliardi di euro. Su questo valore incide anche l’andamento del cambio, mentre la redditività resterà ancora buona.
Primo bond governativo dell’anno per il Messico
Il governo del Messico ha provveduto a emettere titoli obbligazionari a trent’anni e denominati in dollari americani: l’offerta in questione ammonta a 1,5 miliardi, con un tasso di interesse che ha raggiunto un valore minimo da record, vale a dire il 4,19%. Nello specifico, si tratta della prima cessione di debito nei mercati internazionali nel 2013 per quel che concerne la nazione centroamericana, un fatto messo in risalto anche dal Ministero delle Finanze locale. Nel corso del 2012 non si è avuto modo di parlare spesso di tali bond, ma il 2011 ha invece fornito una serie di spunti interessanti: ad esempio, nel marzo di quell’anno, quasi un biennio fa, i Peso Bond erano in calo dopo i dati sull’inflazione.
Covered bond Unicredit 7 anni
Buon risultato dal lancio del nuovo covered bond a sette anni da parte di Unicredit. La società, al termine della prima giornata di offerta, ha infatti diramato una serie di comunicazioni molto ottimistiche, affermando che in poche ore sarebbero state raggiunte richieste tali da sbilanciare in maniera positiva l’opinione sull‘intera operazione (che conta su un importo di emissione di un miliardo di euro, a fronte di richieste almeno sei volte superiori nel primo giorno di lancio).
Morgan Stanley vede rischi dalle elezioni italiane
Le imminenti elezioni politiche italiane, in programma il 24 e 25 febbraio 2013, sono molto attese dagli investitori di tutto il mondo, in quanto non saranno fondamentali solo per proseguire le riforme strutturali e di austerity intraprese dal precedente esecutivo Monti ma potrebbero avere un impatto su scala maggiore, con decise ripercussioni sull’intero sistema-Europa. Analisti finanziari, economisti, risk manager e investitori credono che l’Italia sia un territorio minato almeno fino al giorno delle elezioni. Tra le banche d’affari internaizonali, Morgan Stanley evidenzia i rischi derivanti da questa tornata elettorale.
Fineco riduce le commissioni del proprio trading
FinecoBank ha reso note quelle che saranno le commissioni del nuovo anno, dunque da applicare già in questo mese di gennaio, per quel che riguarda i titoli azionari e quelli obbligazionari: di che novità si tratta nello specifico? In particolare, le azioni a cui si sta facendo riferimento sono quelle di diversi paesi, vale a dire gli Stati Uniti, la Germania, la Francia, i Paesi Bassi e il Portogallo. Si può cominciare il discorso con le azioni americane. In pratica, la compagnia che fa parte del vasto universo Unicredit, ha ridotto le commissioni in questione da 19 a 12,95 dollari fissi per ogni ordine eseguito.
Esm prima asta bond trimestrali a tassi negativi
Il fondo salva-stati permanente europeo, noto come European stability mechanism (Esm), ha lanciato oggi la sua prima emissione obbligazionaria del 2013 spuntando tassi negativi. Secondo quanto previsto dal programma di finanziamento a breve termine per l’anno in corso, che vedrà il fondo emettere bond a 3 e 6 mesi conducendo operazioni ogni martedì, l’Esm ha lanciato bond a 3 mesi per un controvalore totale pari a 1,927 miliardi di euro. Le richieste da parte degli investitori istituzionali sono ammontate a 6,2 miliardi di euro.
Investire su Chrysler – gennaio 2013
Il gruppo Chrysler ha recentemente pubblicato l’andamento dei propri dati economico e commerciali del mese di dicembre. Stando alle note del gruppo, nel corso dell’ultimo mese dell’anno l’aumento delle vendite nel mercato statunitense sarebbe stato pari al 10 per cento, per un livello di unità collocate pari a 152.367 unità, e pertanto meglio delle stime della maggior parte degli analisti di mercato, che non puntavano a un miglioramento superiore all’8 per cento.
Quotazione Sesa
Manca davvero poco allo sbarco di Sesa in Borsa Italiana. I vertici della società, con sede a Empli, hanno infatti comunicato di aver concluso le procedure che consentiranno l’idoneo sbarco sui listini del mercato regolamentato di Piazza Affari, aprendo di fatto il proprio capitale al pubblico diffuso. Una mossa che coincida altresì con un nuovo sviluppo occupazionale del gruppo, che punta, nel 2013, ad assumere almeno 50 persone.
Volkswagen inaugura il 2013 dei corporate bond
È di Volkswagen la prima emissione di corporate bond per quel che riguarda il 2013: il nuovo anno comincia dunque con il lancio delle obbligazioni del colosso automobilistico tedesco, il quale ha approfittato del fatto che il debito governativo è sceso al suo livello più basso dall’aprile del 2008. A inizio novembre, al contrario, Volkswagen si era affidata ai bond convertibili triennali. La multinazionale teutonica ha rappresentato la principale emittente europea nel corso del 2012, con quasi dieci miliardi di euro in bond, senza dimenticare che ben 6,5 miliardi di titoli matureranno proprio nei prossimi mesi.
S&P500 sopra 1.600 punti nel 2013 secondo Citi
Il colosso finanziario statunitense Citigroup ha rivisto la sua view sul mercato azionario statunitense dopo i recenti accordi sul fiscal cliff che, seppur fondamentali per trovare un compromesso dal alto delle imposte, non hanno risolto il problema del deficit e del debito pubblico. Ora il Congresso dovrà trovare un accordo entro febbraio per innalzare il tetto dell’indebitamento, che ha sforato il limite legale dei 16.400 miliardi di dollari. Secondo gli esperti di Citi la borsa di Wall Street esprimerà il suo maggiore potenziale nella prima parte del 2013.
Rothschild gestirà il rischio di cambio di Fondoposte
Il celebre gruppo finanziario Edmond De Rotschild ha conseguito una importante vittoria per quel che riguarda la gestione valutaria di Fondoposte: nello specifico, si tratta del fondo nazionale di pensione complementare che è destinato al personale che fa parte di Poste Italiane (oltre alle società controllate). La compagnia svizzera vanta già un importante ruolo nell’ambito della gestione di patrimoni e di assets finanziari; in questa occasione ad avere la meglio è stata la divisione che è specializzata nella currency overlay, la copertura monetaria se si volesse tradurre alla lettera.
Bond “spazzatura” rendono meno del 6%
Quella dei junk bond, ovvero dei titoli obbligazionari ad alto rendimento ma con scarsa affidabilità creditizia della società emittente, è una bolla che tende a gonfiarsi sempre più e che non promette nulla di buono se si dà un’occhiata ai dati storici. La scorsa settimana, caratterizzata dall’euforia generalizzata sui mercati finanziari dopo l’accordo raggiunto negli Stati Uniti per evitare il fiscal cliff, ha prodotto un nuovo record per il comparto degli high-yield bond. L’indice Barclays U.S. Corporate High Yield Index è sceso per la prima volta sotto il 6%.