Lettonia: ancora incertezza sulla scelta dei bond internazionali

Il ritorno della Lettonia al mercato delle obbligazioni è previsto per gli ultimi mesi di quest’anno o al massimo per l’inizio del 2012: la scelta si basa in larga misura sulla vendita positiva di ben cinquecento milioni di dollari relativi al debito governativo, operazione che è stata perfezionata nel corso di questo mese. L’annuncio giunge direttamente dal primo ministro, Valdis Dombrovskis. La nazione baltica, la quale beneficia ancora di un prestito sostanzioso da parte dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale (si tratta dei 7,5 miliardi di euro stanziati nel 2008), dovrà far fronte ai propri problemi di deficit entro il prossimo anno, oltre a ridurre l’inflazione a dei livelli che le consentano di accedere all’area dell’euro entro il 2014.

Intanto, l’economia interna dovrebbe crescere almeno di 3,3 punti percentuali, un dato incoraggiante dopo le performance negative che hanno fatto seguito alla crisi economica internazionale. La prima offerta internazionale di bond da parte dei lettoni, datata appunto tre anni fa, ebbe un buon successo visto che le sottoscrizioni furono superiori di ben sette volte alle previsioni, grazie soprattutto alla scadenza fissata su un arco temporale di dieci anni e al rendimento complessivo, pari al 5,49%. Ora si cerca di capire qual è il momento migliore per accedere al segmento in questione, tutto dipenderà essenzialmente dal calendario elettorale e da molti altri fattori politico-economici.

Tra l’altro, bisogna anche considerare che a maggio i cittadini lettoni sono stati chiamati al primo referendum volto a sciogliere il parlamento, una misura che si è resa necessaria dopo che si sono verificati alcuni problemi in merito all’immunità di un deputato: il voto è previsto per il prossimo 23 luglio, mentre a settembre sono state indette le già citate elezioni politiche, un’agenda davvero ricca quindi. La scelta, comunque, dovrebbe ricadere sugli Eurobond, sui titoli denominati in dollari o sui Samurai Bond (denominati in yen), ma non si conoscono le reali preferenze.

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