Investire in azioni nel 2013 secondo Pioneer Investments

L’investimento in azioni nel 2013 sembra trovare un forte consenso tra i grandi money manager mondiali, come ad esempio tra gli strategist di Financière de L’Echiquier. A credere in una forte ripresa dell’azionario c’è anche Pioneer Investments, gruppo Unicredit, al terzo posto in Italia per masse gestite. Allo stesso tempo glli esperti della casa d’affari consigliano maggiore cautela sul fronte delle emissioni societarie e sui bond di paesi emergenti, dove non può essere escluso del tutto un rischio bolla.

Secondo Giordano Lombardo, responsabile investimenti di Pioneer e presidente di Pioneer Investments Italia, “con il perdurare di tassi di interesse ai minimi, il 2013 sarà l’anno in cui la caccia al rendimento non potrà prescindere anche da un graduale aumento dell’esposizione alle borse, soprattutto del vecchio continente dove le valutazioni sono più a sconto”. L’esperto della società di gestione del risparmio controllata dalla banca di Piazza Cordusio è convinto che negli anni nella zona euro si arriverà a una “convergenza nei livelli di produttività e nel costo del lavoro tra i paesi periferici e quelli core, fino ad arrivare a un’armonizzazione dei tassi di crescita economica”.

Il guru di Pioneer ritiene che, se questa view positiva sarà confermata, l’azionario europeo “potrà diventare il mercato emergente del prossimo decennio”. Alla base di questa affermazione il gestore riporta alcuni dati fondamentali rilevanti. Lombardo fa notare che se si guarda “al rapporto prezzo/utili aggiustato per il ciclo economico e alla sua relazione con i rendimenti dell’asset class nei successivi 10 anni, scopriamo che su base storica periodi di così basse valutazioni sono stati seguiti da un decennio di ritorni annualizzati a doppia cifra”.

Lombardo consiglia di puntare su aziende con bilanci sani e con focus sui paesi emergenti ad alto potenziale di crescita. L’esperto ritiene che ci saranno ancora fasi caratterizzate da alti e bassi a seconda della percezione del rischio da parte degli investitori, ma suggerisce di aumentare il peso sull’azionario al 55% in un portfolio bilanciato, aggiungendo titoli finanziari, ciclici e società infrastrutturali europee. Lo specialista ritiene che ci saranno ancora occasioni di investimento sull’Italia e che eventuali salite dello spread Btp-Bund siano opportunità di acquisto.

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