Investire a rate: il PAC, piano di accumulo capitale

pacIl PAC, piano di accumulo capitale, può rappresentare un servizio di investimento ideale per chi non dispone di importanti somme di denaro iniziali e che vuole costruirsi un capitale per le più diverse finalità, da utilizzare come anticipo per l’acquisto di un immobile e per poter quindi accendere un mutuo, oppure per la costituzione della propria liquidazione o pensione piuttosto che da destinarsi allo studio dei propri figli o più semplicemente per comprare un automobile.
Il meccanismo che sta alla base di questo servizio è l’investimento a rate ossia l’acquisto periodico e sistematico delle quote di uno o più fondi comuni di investimento per un intervallo di tempo che viene definito all’inizio del piano.

Considerando che il valore delle quote di un fondo varia tutti i giorni in funzione delle oscillazioni dei mercati, questo sistema durante la fase di accumulo consente di beneficiare soprattutto dei momenti di ribasso poiché è maggiore il numero di quote acquisite.
In questo modo mediando il prezzo di acquisto è possibile realizzare delle performance di rendimento interessanti anche qualora le quote del fondo accumulate dovessero essere vendute ad un prezzo inferiore rispetto a quello del primo acquisto.

Esempio

mese importo valore quota quote acquistate
gennaio 100€ 5€ 20
febbraio 100€ 2€ 50
marzo 100€ 4€ 25
aprile 100€ 5€ 20
maggio 100€ 4€ 25

totale investito= 500€
totale quote= 140
prezzo medio quota= (5+2+4+5+4)/5=4€
costo medio quota=totale investito/totale quote=500/140=3,57€

Nell’esempio vendendo le quote ad un valore (4€) inferiore rispetto al prezzo del primo acquisto (5€) si realizza un importo di 560€ con un guadagno di 60€ rispetto al capitale totale investito di 500€

La scelta del fondo comune di investimento deve essere fatta ovviamente in funzione dell’orizzonte temporale stabilito: storicamente se si hanno a disposizione almeno 10-12 anni gli accantonamenti in fondi azionari sono quelli che possono dare più soddisfazioni altrimenti se si sa a priori che il tempo di attesa oscilla tra i 5 e i 7 anni ci si può orientare verso i fondi obbligazionari. Tutto questo ovviamente è subordinato a quelle che sono le caratteristiche dell’investitore: se non si è disposti a tollerare le intemperanze dei mercati obbligazionari e men che meno quelle dei mercati azionari perché giudicati troppo rischiosi, è comunque possibile scegliere il settore meno performante ma più prudente del mercato monetario.

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