I futures sul rame avanzano grazie ai dati economici Usa

Il rame è riuscito ad ottenere la sua terza sessione consecutiva improntata al rialzo: il merito sta tutto nel miglioramento dei dati economici relativi agli Stati Uniti, oltre che ai guadagni nei mercati azionari, favoriti dalle aspettative della domanda. In particolare, c’è da sottolineare come i titoli americani siano avanzati in maniera importante, con le imprese che hanno accelerato il ritmo di crescita proprio a febbraio, raggiungendo i livelli più alti degli ultimi vent’anni. Tra l’altro, bisogna ricordare come gli stessi Stati Uniti rappresentino la seconda nazione al mondo per quel che concerne lo sfruttamento di rame. Il mercato, dunque, viene ancora una volta guidato e trascinato dall’ottimismo economico, così come ha anche osservato Matthew Zeman, trader dei metalli: gli investitori sono più calmi e si stanno proiettando nel futuro.


È proprio per questo motivo che i contratti futures sullo stesso rame hanno guadagnato 4,15 centesimi di dollaro (+0,9%) in relazione alle spedizioni di maggio; in questo modo il metallo ha chiuso a quota 4,49 dollari presso il Comex di New York, consentendo al rally di attestarsi su un ottimo +4,8%. Il record dei 4,65 dollari già registrato due settimane fa, potrebbe ora ripetersi nel corso del mese di marzo, nonostante le continue tensioni politiche in Medio Oriente e l’impennata dei prezzi del petrolio.

È il Cile il maggior produttore di rame a livello globale: il terremoto che ha sconvolto la nazione andina proprio ieri potrebbe mettere a rischio il comparto, ma Standard Bank si è affrettata a precisare che non ci sarà nessuna influenza in tal senso. Già nel 2010 i prezzi del rame avevano ottenuto un incremento di ben 37 punti percentuali, dato che le compagnie minerarie erano riuscite a tenere il passo del crescente consumo relativo soprattutto ai mercati emergenti, tra cui figura la Cina: il 2011 è cominciato alla stessa maniera, anche se alluminio, zinco e nickel rappresentano dei concorrenti agguerriti.

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