Fiat perde il 26% di immatricolazioni

Il periodo difficile di Fiat si riflette immediatamente sul mercato reale, con un calo drastico delle immatricolazioni in zona Euro ed ancora tanti problemi da risolvere, uno su tutti la concorrenza. Le vendite di Marzo sono le peggiori dal 1998 (-6.6% su base annua) e si attestano a 1449380 unità contro le 1605835 unità dello scorso anno. Il calo del mese precedente era stato del 9.2% mentre nel trimestre si parla di un -7.3% a 3427677 unità contro le 3696919 dello stesso periodo di riferimento dell’anno precedente.

Il gruppo Fiat nello specifico registra un -26% sulle immatricolazioni, andando ad incidere pesantemente nel settore. Ad aggravare la situazione del gruppo guidato da Marchionne sono stati sicuramente gli scioperi dei mesi precedenti; la chiusura degli stabilimenti costringe l’amministratore delegato a riprendere in considerazione un “cambio di rotta” per quanto riguarda la produzione, che probabilmente verrà spostata all’estero.

Oltre ad abbattere i costi, la strategia punta anche ad evitare ulteriori perdite dovute a scioperi senza fine, diretta conseguenza anche del periodo di crisi che stiamo attraversando. Il mercato non risponde in modo del tutto negativo però, anzi Fiat si è appena spostata in territorio positivo dopo che il FTSE-Mib ha allungato al rialzo, guidato dai bancari.

VENDITE AUTO FIAT-CHRYSLER MARZO 2012 IN EUROPA

La strategia di Fiat è quella di diventare un player globale del settore, espandendo la produzione ma sopratutto il mercato (anche se il fallimento in USA pesa ancora sulle spalle dell’AD). Gli investitori sanno che l’obiettivo è ambizioso e per raggiungerlo ci vuole tempo e pazienza; l’incoraggiante piano strategico di Marchionne potrebbe non piacere agli operai italiani ma sicuramente attira gli investitori, che continuano a comprare le azioni che ora vengono scambiate a 4.0620. Un ulteriore allungo nel pomeriggio si esclude, ma nei prossimi giorni potrebbe consolidarsi la fase di forza, anche se il titolo rimane sotto osservazione.

CRISI MERCATO DELLE AUTO EUROPEO

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