Barclays consiglia di non investire in azioni Fiat

Non è un bel momento per le azioni Fiat alla borsa di Milano. Oggi il titolo del Lingotto è sceso sui minimi più bassi da oltre due settimane a 4,188 euro, sperimentando anche oggi una certa difficoltà a risalire la china dopo le pesanti vendite subite negli ultimi giorni. In particolare ieri le azioni della casa automobilistica torinese hanno evidenziato un calo del 5,5% circa. Attualmente il titolo perde lo 0,75% a 4,244 euro. Intanto, Barclays ha bocciato le strategie dell’amministratore delegato Sergio Marchionne.

Fiat perde il 26% di immatricolazioni

Il periodo difficile di Fiat si riflette immediatamente sul mercato reale, con un calo drastico delle immatricolazioni in zona Euro ed ancora tanti problemi da risolvere, uno su tutti la concorrenza. Le vendite di Marzo sono le peggiori dal 1998 (-6.6% su base annua) e si attestano a 1449380 unità contro le 1605835 unità dello scorso anno. Il calo del mese precedente era stato del 9.2% mentre nel trimestre si parla di un -7.3% a 3427677 unità contro le 3696919 dello stesso periodo di riferimento dell’anno precedente.

Il gruppo Fiat nello specifico registra un -26% sulle immatricolazioni, andando ad incidere pesantemente nel settore. Ad aggravare la situazione del gruppo guidato da Marchionne sono stati sicuramente gli scioperi dei mesi precedenti; la chiusura degli stabilimenti costringe l’amministratore delegato a riprendere in considerazione un “cambio di rotta” per quanto riguarda la produzione, che probabilmente verrà spostata all’estero.

Fiat: sotto accusa stipendio di milionario di Marchionne

Fiat nell’occhio del ciclone; mentre è in corso la ripresa e la stabilizzazione dei mercati finanziari, la storica azienda torinese si trova forse a passare il peggior momento degli ultimi anni. Nella giornata di oggi Mirafiori e Melfi sono chiuse per cassa integrazione mentre Cassino, Pomigliano e Sevel sono in sciopero. Susanna Camusso per la Cgil dichiara:

Noi chiediamo al governo che la Fiat investa in Italia, che faccia dei modelli per essere concorrenziale sul mercato europeo, non consideri l’Italia la ruota di scorta delle produzioni degli altri Paesi

Cosa succede alla Fiat?

Della Fiat si è sempre parlato ma sembra che non sia mai abbastanza; trattandosi indubbiamente di un simbolo per l’Italia e per gli Italiani (senza contare il fatto che fa’ lavoro a migliaia di persone sul territorio) sarebbe necessario analizzare sempre le mosse dell’A.D. per capire cosa sta succedendo, ma nell’ultimo periodo sembra che l’argomento sia passato in secondo piano. Un vero peccato, visto che le novità più interessanti sono arrivate proprio negli ultimi mesi, quando la stampa si è concentrata altrove (vedi differenziale e via dicendo), ma vediamo di fare il punto della situazione; stabilimenti chiusi, decentramento della produzione, l’unione con Chrysler, ma sopratutto il rilancio in USA con il supporto di Laura Soave, già licenziata dopo il flop della mitica 500 nel Nuovo Continente. Cosa sta succedendo alla Fiat

Goldman Sachs taglia rating di Campari, buone notizie invece per Fiat

Giornata contrastata, ma non troppo: Campari ha dato prova di forza nel periodo precedente (sia che si tratti di medio che di lungo) ed ora subisce un secondo “attacco” nel giro di poco tempo; il mese scorso Equita Sim lo metteva nella lista dei titoli non consigliati (secondo un metodo di analisi discutibile) ed oggi arriva il down-grade di Goldman Sachs; la banca d’affari ha tagliato il rating da neutral a sell con target price a 5.1 euro.

Gli analisti hanno spiegato che il prezzo attuale (5.445 euro in questo momento) non rispecchia le opportunità di crescita. Nel lungo periodo il titolo comunque si è dimostrato vincente, ed a parlare sono i numeri visto che la crescita è stata costante e la tenuta al periodo di crisi quasi esemplare; di certo comunque la banca di investimenti si riferiva ad una correzione di breve periodo che potrebbe accompagnare il titolo fino a 5.1 euro offrendo un’opportunità di acquisto nel caso in cui a Novembre verranno presentati i nuovi obiettivi dopo la trimestrale.

Nella giornata di oggi Campari è l’unico titolo negativo del Mib e perde al momento l’1%; nei giorni precedenti il prezzo è sceso da 5.775 a 5.40 ma in termini relativi la discesa è stata nettamente migliore dell’indice di riferimento, visto che il bottom del 26 Agosto non è stato rivisto. Altra prova di forza quindi che contrasta con il taglio del rating, ma l’evoluzione dell’indice potrebbe effettivamente spingere Campari verso il basso, anche se la situazione diventerà critica solo sotto a 5 euro.