Fiat: sotto accusa stipendio di milionario di Marchionne

Fiat nell’occhio del ciclone; mentre è in corso la ripresa e la stabilizzazione dei mercati finanziari, la storica azienda torinese si trova forse a passare il peggior momento degli ultimi anni. Nella giornata di oggi Mirafiori e Melfi sono chiuse per cassa integrazione mentre Cassino, Pomigliano e Sevel sono in sciopero. Susanna Camusso per la Cgil dichiara:

Noi chiediamo al governo che la Fiat investa in Italia, che faccia dei modelli per essere concorrenziale sul mercato europeo, non consideri l’Italia la ruota di scorta delle produzioni degli altri Paesi

Dopo anni di aiuti Statali e dopo che la Fiat è diventata il simbolo dell’Italia, sembra proprio che ormai il gruppo abbia deciso di abbandonare la Penisola per decentrare la produzione e migliorare i margini. E proprio sui margini e quant’altro si accende una nuova, furiosa discussione; la retribuzione di Marchionne tra fissi, variabili e stock options è di decine di milioni di Euro e la polemica è inevitabile. Il PD in prima linea prende le parti dei lavoratori che dopo decenni di “onorato servizio” presso gli stabilimenti vengono considerati un esubero per il loro stipendio di 1100 euro al mese, mentre ai piani alti non bastano sei zeri per misurare le retribuzioni.

John Elkann ha avuto 1.344.000 di euro di retribuzione nel 2011, Luca Cordero di Montezemolo 5.552.000 euro mentre Marchionne stesso ha percepito 2.556.000 euro solo di fisso. Proprio quest’ultimo, al centro della polemica, avrebbe accumulato tra il 2004 ed il 2009 oltre 38 milioni di euro all’anno per un totale di circa 250 milioni di euro (milione più, milione meno).

Inutile dire che dopo queste cifre la polemica si è infiammata ed il volto dell’azienda torinese cambia completamente; la crisi a questo punto sembra dettata dall’avidità e dalla speculazione piuttosto che dalla scusa degli “esuberi” che sembra volta solo a fornire un buon deterrente per andare all’estero in futuro.

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