Fari puntati sugli Etf legati al granturco

È il granturco la commodity alimentare che sta destando in questi ultimi giorni le maggiori attenzioni da parte degli investitori interessati agli Exchange Traded Fund. In effetti, uno dei trading più solidi in assoluto da questo punto di vista è quello del Teucrium Corn Etf, la scelta migliore per sfruttare nel migliore dei modi le performance del bene. Bisogna anzitutto ricordare che la grande siccità dello scorso anno, insieme alle preoccupazioni per la stretta alimentare globale, hanno contribuito all’andamento positivo del granturco, il migliore di tutte le commodities settoriali con un incremento pari a ben venticinque punti percentuali.

Di solito, i principali ricavi in questione si verificano nel periodo compreso tra giugno e luglio, ma il granturco ha mantenuto il suo livello elevato per tutto l’anno (vedi anche Futures: il punto su mais, semi di soia e carne bovina). Gli ultimi giorni hanno fatto invece registrare un trend differente, dato che da cinque giorni a questa parte è stato accumulato un calo superiore agli otto punti percentuali, diversamente da quanto avvenuto per altri Etf. Ma cosa sta guidando nello specifico il granturco? Ci si è focalizzati su questo specifico mercato soprattutto a causa degli ultimi report sulle scorte complessive.

Come è stato accertato dallo US Department of Agriculture (Usda), lo scorso primo anno esse ammontavano a 5.399 miliardi di bushel (un bushel equivale a circa venticinque chilogrammi nel caso del mais), ben al di sopra delle previsioni che erano state stilate dagli analisti, i quali avevano parlato di poco meno di cinquemila miliardi. Inoltre, questo stesso dossier ha messo in luce l’aumento delle piantagioni, da 97.155 a 97.282 milioni di acri nel corso di quest’anno. Si tratta di un livello importante e che rappresenta il picco maggiore negli ultimi tre trimestri. I contratti future sono risultati al di sotto del loro limite consueto prima di questo lungo week-end di Pasqua.

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