Exprivia: nuovo piano industriale, gli obiettivi

Exprivia, società quotata in Borsa a Piazza Affari, ed attiva nella consulenza e nello sviluppo di soluzioni IT, punta al 2013 al raddoppio dei ricavi, attesi per tale anno a 200 milioni di euro. E’ questo uno dei target del nuovo Piano Industriale 2010 – 2013 approvato dal Consiglio di Amministrazione della società ed illustrato alla comunità finanziaria. In particolare, a fronte del raddoppio dei ricavi Exprivia mira altresì ad un incremento della marginalità accompagnato dalla riduzione del debito; il tutto con l’obiettivo di andare a rafforzare la propria posizione di mercato nel settore della consulenza e dei servizi IT. Nello specifico, al 2013 la società stima di conseguire il 10% del proprio fatturato all’estero a fronte di una crescita per linee esterne in grado di generare annualmente un fatturato pari all’incirca a 60 milioni di euro. Al netto del finanziamento necessario per la crescita per linee esterne, Exprivia punta ad abbattere l’indebitamento del 25% mantenendo l’Ebitda margin sul livello del 15% del fatturato consolidato.

Il Piano Industriale 2010-2013 di Exprivia, per la cui definizione delle linee guida la società si è avvalsa di NetConsulting Srl, una società di consulenza, prevede inoltre un calo dei costi operativi fissi unitamente sia alla razionalizzazione della struttura operativa, sia di alcune sedi. A fronte delle azioni sopra descritte Exprivia per il periodo 2010-2013 punta altresì a mantenere invariata la propria politica di distribuzione dei dividendi.

Exprivia, lo ricordiamo, fornisce soluzioni software e tecnologie per i settori della sanità, pubblica amministrazione, telecomunicazioni, ma anche per il comparto bancario ed industriale. La società ha circa 1.200 tra dipendenti e collaboratori, e sedi operative in Italia, a Molfetta, in Provincia di Bari, Roma, Milano, Piacenza, Trento, Genova, Bologna e Piacenza, ed all’estero a Madrid. Il primo semestre 2010 si  è chiuso con una crescita dei ricavi del 12%, a fronte di un margine Ebitda al 12,1% del valore della produzione, ed una posizione finanziaria netta stabile.

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