Etf Securities: le infrastrutture diventano protagoniste

La volatilità dei mercati finanziari può essere affrontata in maniera efficace mediante gli investimenti nel settore delle infrastrutture? Le ultime scelte di Etf Securities consentono di rispondere in maniera affermativa a questa domanda, o per lo meno a nutrire un maggiore ottimismo nei confronti dei possibili rendimenti; le ultime proposte della celebre emittente britannica di Etf ed Etc sono appena state lanciate e hanno delle denominazioni ben precise, vale a dire Etfx Dow Jones Brookfield Emerging Markets Infrastructure Fund e Etfx Dow Jones Brookfield Global Infrastructure Fund. Si tratta di strumenti finanziari piuttosto interessanti, i quali sono stati pensati appositamente per venire incontro alle esigenze di quegli investitori che vogliono ottenere il massimo dalla replica delle performance di indici specializzati nel comparto.


Come si evince anche dai nomi appena menzionati, i riferimenti più importanti fanno parte della famiglia Dow Jones e di Brookfield Asset Management, una compagnia che punta soprattutto sull’andamento del real estate e delle infrastrutture appunto. In pratica, ogni elemento di questi indici è in grado di dar vita a un importo complessivo molto interessante, soprattutto per quel che concerne i flussi i cassa. In effetti, il portafoglio è focalizzato sulle linee di business più significative, attraverso una esposizione mirata sullo stoccaggio, sul trasporto del petrolio, sulle strade a pedaggio e anche sui porti, soltanto per citare alcuni esempi.

In tal modo, è possibile ottenere una esposizione più specifica rispetto a quella di cui beneficiano gli investitori europei, dato che le infrastrutture selezionate sono le cosiddette “pure-play”, ovvero le compagnie hanno dei titoli che sono scambiati pubblicamente. Volendo essere più precisi, poi, c’è da dire che l’esposizione dell’Exchange Traded Fund collegato ai mercati emergenti comprende settantuno diversi titoli e sedici nazioni, mentre il secondo prodotto in esame garantisce una esposizione più alta, verso novanta titoli e venti stati, a conferma dell’ampia varietà di scelta e di selezione.

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