Enel Green Power scalda i motori per la Borsa

Enel Green Power, la controllata “verde” del colosso energetico Enel, sta iniziando a scaldare i motori per la quotazione in Borsa a Piazza Affari. La società, infatti, ha incontrato nella giornata di ieri, mercoledì 8 settembre 2010, gli analisti delle banche del consorzio istituzionale di collocamento e di garanzia. All’incontro, a rappresentare il Gruppo Enel Green Power, erano presenti l’Amministratore Delegato Francesco Starace, Luigi Ferraris, il Presidente, entrambi nominati dal Consiglio di Amministrazione tenutosi martedì scorso, 7 settembre 2010, unitamente al management della società. Durante l’incontro il management ha passato in rassegna ed ha illustrato, tra l’altro, i risultati relativi agli esercizi 2008 e 2009 del Gruppo Enel Green Power, mettendo in risalto anche il dato pro-forma inerente i potenziali effetti legati all’acquisizione del 60% del capitale di ECYR.

Inoltre, secondo quanto reso noto con un comunicato ufficiale, dopo averli illustrati già al mercato con un comunicato lo scorso 29 luglio 2010, il management del Gruppo Enel Green Power ha altresì illustrato agli analisti delle banche del consorzio istituzionale di collocamento e di garanzia i risultati societari relativi al primo semestre di quest’anno andando ad effettuare il confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente.

Per quel che riguarda il business, sono state illustrate  le attività che il Gruppo Enel Green Power ha svolto tanto in Italia quanto all’estero nel campo della generazione di energia elettrica da fonti rinnovabili; l’incontro, inoltre, è stata anche l’occasione per presentare, come già fatto al mercato nel marzo scorso nel corso della presentazione del Piano Industriale di Enel, gli orientamenti strategici che sono stati fissati dal Gruppo Enel Green Power.

Secondo quanto riportato dall’Agenzia di Stampa Dow Jones Newswires, l’IPO del Gruppo Enel Green Power potrebbe partire già il mese prossimo, orientativamente il 18 ottobre 2010, con un’offerta che per il 15% delle azioni offerte dovrebbe essere riservata agli investitori retail, mentre il restante 85% dovrebbe essere riservato agli investitori istituzionali.

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