Dati Macro USA deludono le Borse

Il calo delle vendite al dettaglio e dei prezzi alla produzione di Maggio 2012 costringe il Dow Jones Industrial Average ad un’apertura in leggero ribasso; i dati negativi, dovuti in gran parte alla componente energetica, non riescono però ad affondare definitivamente le speranze degli investitori che sulla scia del rialzo di ieri proseguono con gli acquisti a contrasto delle vendite della prima ora.

Il Dow Jones è ora prossimo alla parità; con un ribasso dello 0,08% l’indice si appresta a ribaltare la situazione portandosi in territorio positivo e tornando a puntare i 12600 punti entro la fine della giornata.

Il recupero della statica indicata rilancerà verso l’alto l’indice, che nei giorni scorsi ha trovato un valido supporto intorno a 12400 punti. Questo livello diventa ora il limite inferiore della settimana in corso; la sua perdita entro venerdì (oppure direttamente in chiusura di giornata) invertirà la tendenza rialzista di breve che ha spinto il DJIA dai 12000 punti fino ai 12570 attuali, spianando la strada per un ritorno sotto a 12200 punti in pochi giorni.

DOLLARO CANADESE DEBOLE SU DATI USA

La confusione sull’azionario Europeo è al momento l’incognita del mercati azionari; mentre l’Eurex è piu o meno sostenuto a tratti dai compratori, il FTSE-Mib italiano dopo il crollo di Lunedì è in un “limbo” senza soluzione. Attualmente è difficile pensare ad un’uscita direzionale ed ancora più difficile è prevedere la direzione stessa; si rimanda per le analisi su Piazza Affari alla fine dell’ottava, anche se le tensioni in generale dureranno fino al prossimo G20 in previsione per la settimana prossima, dove verrà presa in considerazione la situazione dell’Eurozona valutando le misure di ripresa necessarie.

DATI USA AFFONDANO LE BORSE

Sul listino Italiano particolare attenzione è rivolta a Telecom Italia, su cui potrebbe tornare la speculazione; l’andamento delle azioni non condizionerà e non seguirà nè il settore di appartenenza nè l’indice di riferimento nei prossimi giorni ed ogni attività di medio termine andrebbe sospesa in previsione dell’aumento di volatilità.

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