Gruppo Damiani: forte crescita delle vendite retail

gruppo-damianiIl Consiglio di Amministrazione del Gruppo Damiani, società leader nel settore degli orologi di alta gamma e dei gioielli, ha approvato i dati al 31 marzo 2010, caratterizzati da una crescita dei ricavi trimestrali del 18,4% a 27,1 milioni di euro rispetto allo stesso trimestre del 2009, mentre su base annua l’esercizio 2009-2010 si chiude con un fatturato in contrazione del 2,7% a 145,8 milioni di euro rispetto ai 149,8 milioni dell’anno fiscale precedente. Secondo quanto dichiarato dall’Amministratore Delegato e Presidente del Gruppo, Guido Damiani, la società ha conseguito nonostante il contesto negativo a livello internazionale un andamento positivo del comparto retail a conferma del fatto che le collezioni continuano ad essere molto apprezzate dai consumatori finali.

L’AD della società, pur constatando che è necessario ancora del tempo affinché il mercato torni ai livelli precrisi del 2007, ritiene che il Gruppo Damiani possa guardare al futuro con ottimismo anche grazie alle azioni ed alle misure finalizzate alla razionalizzazione dei costi ed alla diminuzione dell’indebitamento; non a caso, a chiusura del trimestre l’indebitamento netto si è attestato a 39 milioni di euro rispetto ai 54,6 milioni di euro alla data del 31 dicembre dello scorso anno.

Analizzando la ripartizione dei ricavi per canali di vendita, il canale wholesale nell’esercizio 2009-2010 ha fatto registrare un calo del fatturato dell’11% a 111 milioni di euro rispetto ai 123,9 milioni di euro dello stesso periodo dell’anno precedente, mentre come accennato il canale retail nello stesso periodo, grazie alle boutiques a marchio Rocca, ed a quelle monomarca, ha piazzato un rialzo dei ricavi del 38,7% a tassi di cambio costanti, e del 39,3% a tassi di cambio correnti. Alla data del 31 marzo scorso, in accordo con quanto si legge in una nota emessa dal Gruppo, Damiani può contare su ben 78 punti vendita, dei quali 45 sono in franchising e posizionati nelle vie principali della moda in Italia ed all’estero, mentre i restanti 33 sono punti vendita diretti.

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