La Croazia pianifica un bond denominato in euro

Novità in vista dalla Repubblica di Croazia per gli investitori: la nazione balcanica sta infatti pianificando nel dettaglio una emissione obbligazionaria denominate in euro, un’occasione importante per poter puntare economicamente su un paese di cui non si sente parlare molto spesso. L’offerta è molto accurata, tanto che il lancio in questione verrà perfezionato soltanto al termine di una serie di meeting e tavoli con gli investitori del reddito fisso, i quali cominceranno proprio domani. Volendo specificare le caratteristiche che si conoscono di questo bond, c’è da dire che tre sono le banche incaricate della gestione; si tratta, più precisamente, di Deutsche Bank, Hsbc e Unicredit, sempre ben presente nell’Europa dell’est.

Inoltre, tutte le attività creditizie saranno coordinate da un istituto di credito croato, vale a dire Zagrebacka Banka. Inoltre, il debito sovrano viene valutato in maniera abbastanza uniforme dalle agenzie di rating, visto che Moody’s si è sbilanciata con un giudizio pari a Baa3, mentre Standard & Poor’s e Fitch hanno puntato su un BBB-, l’ultimo gradino della discreta affidabilità. Ma in quali condizioni finanziarie versa esattamente la Croazia? L’economia di Zagabria non vive certo il suo momento più brillante, tanto che il primo trimestre del 2011 si è caratterizzato per un brutto declino del prodotto interno lordo, un dato emerso chiaramente dalle stime del Croatian Bureau of Statistics. Nel dettaglio, il pil è calato di 0,8 punti percentuali nel confronto con lo stesso periodo del 2010: si tratta di un ribasso poco piacevole, anche perché siamo di fronte al secondo calo consecutivo.

Non se la passano meglio nemmeno la spesa delle famiglie (-0,1%) e quella governativa (quasi un punto percentuale in meno). Tra l’altro, lo scenario non è molto incoraggiante neanche dal punto di vista degli investimenti e delle importazioni: ciò nonostante, il paese intende tagliare quanto prima le proprie previsioni di bilancio, in modo da poter rafforzare la propria candidatura per entrare a far parte dell’Unione Europea entro il 2013.

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