Comprare euro o dollaro a ottobre 2012?

Il mese di ottobre 2012 è finora stato caratterizzato da grande incertezza sui mercati finanziari, complice il ritorno del clima di risk off a seguito dell’aumento dei timori sul debito spagnolo, tra l’altro bocciato da S&P al livello BBB-“, e per il forte rallentamento della crescita economica, come evidenziato anche nelle receenti stime del Fondo Monetario Internazionale. Molti investitori si chiedono se sia il caso di puntare ancora sull’euro, che da fine luglio a metà settembre aveva messo a segno una performance spettacolare, oppure sul dollaro americano.

Ad inizio mese il tasso di cambio euro/dollaro è riuscito a trovare un ottimo supporto in area 1,28. Da questi livelli è partito un mini-rally nella prima settimana del mese fino a 1,3070. Poi, il taglio delle stime del Fmi sulla crescita globale, ha messo in allarme gli investitori che hanno ripreso a vendere euro con il peggioramento del sentiment sui mercati finanziari. Tuttavia, ieri il dato sui sussidi per la disoccupazione negli Stati Uniti è sceso sui minimi degli ultimi 4 anni scatenando l’euforia degli investitori.

Il tasso di cambio euro/dollaro ha reagito nuovamente sui supporti di breve periodo, configurando la possibilità di un doppio minimo e tornando ampiamente sopra 1,29. A questo punto si sta configurando un’ampia fase laterale che vede le quotazioni inserite all’interno di un trading range compreso tra 1,3070 e 1,28. La sensazione, dunque, è che ad ottobre non ci sarà un trend ben definito ma un movimento laterale con alti e bassi. Conviene comprare il cambio euro/dollaro solo in area 1,28 – 1,2750 per rivenderlo in area 1,3050 – 1,31.

Chiaramente si può lavorare non solo in un’ottica long-only, ma anche di trading puro long-short provando a vendere allo scoperto in area di resistenza (1,31 – 1,3050) per chiudere la posizione in profitto sui supporti (1,28 – 1,2750). Gli analisti finanziari ritengono che nel breve possa esserci un consolidamento tecnico, ma già a partire da fine anno le aspettative sul fiscal cliff negli USA e gli effetti del QE3 della Federal Reserve dovrebbero indebolire il dollaro americano, a meno che non ci sia un inaspettato brusco ritorno della crisi del debito sovrano nella zona euro.

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