Il Cile emette debito al rendimento più basso di sempre

Dopo l’asta di bond a cinque e sette anni per il Cile (dicembre 2011), della nazione andina non si era parlato molto spesso, ma ora è giunto il momento per aggiornare queste emissioni obbligazionarie: in effetti, il paese sudamericano ha deciso di sfruttare i costi relativi all’indebitamento, mai così bassi come in questo periodo storico, tanto da lanciare 1,5 miliardi di dollari in bond denominati in moneta verde. Per la precisione, si tratta della prima offerta di debito da oltre un anno. Il paese in questione viene attualmente giudicato dall’agenzia americana Moody’s con un rating pari ad Aa3, vale a dire il quarto più alto livello di investimento (ottima affidabilità per la precisione), oltre che il maggiore nell’intera regione geografica di appartenenza.

Il rendimento è di 2,38 punti percentuali per quel che concerne i titoli decennali, vale a dire cinquantacinque punti base al di sopra della stessa scadenza prevista dal Tesoro americano; in aggiunta, il debito a trenta anni prevede uno spread di settantacinque punti base, come confermato dal ministro delle Finanze, Felipe Larrain. Per aver un confronto utile, si può ricordare che i bond decennali della Corea del Sud rendono il 2,71%. Tra l’altro, già questa estate il peso cileno continuava a viaggiare forte, segno dell’ottimo stato di salute economica.

D’altronde, quando una nazione è in grado di cedere una porzione del proprio debito a un tasso del 2,4%, è ragionevole e responsabile che essa si finanzi a tali livelli: il commento di Larrain è molto chiaro e il Cile può senza dubbio aspirare a diventare un mercato emergente di primo livello. La produzione di rame, di cui la repubblica latino americana è leader a livello mondiale, potrebbe contribuire ulteriormente in tal senso. L’unico rischio da evitare è qualche squilibrio a livello di tasso di cambio. La gestione della vendita obbligazionaria è stata curata da Bank of America, Hsbc e JPMorgan Chase.

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