Pil USA terzo trimestre 2012 migliore delle attese

Secondo quanto emerge dalla prima lettura sul prodotto interno lordo da parte del Dipartimento del Commercio USA, l’economia americana è cresciuta del 2% nel terzo trimestre del 2012. Il dato è migliore delle attese degli analisti finanziari, che invece si aspettavano una crescita più contenuta all’1,8%. Nel secondo trimestre la locomotiva USA era cresciuta dell’1,3% su base annua. E’ cresciuta del 2% anche la spesa per consumi, che conta per i due terzi del prodotto interno lordo americano. Nel trimestre precedente, invece, l’incremento era stato pari all’1,5%.

In aumento anche la spesa pubblica, che ha evidenziato un incremento del 3,7%. Non si verificava un simile aumento dal 2009, probabilmente in questo caso c’è stato un aumento per questa voce a causa delle spese per la difesa. In netta crescita troviamo poi l’investimento immobiliare, che ha mostrato un incremento a doppia cifra del 14,4%. L’indice PCE dell’inflazione ha registrato invece un risultato pari all’1,8%. I prezzi “core”, ovvero senza considerare energetici e alimentari, sono aumentati dell’1,3%.

A pochi minuti dall’apertura delle borse americane, gli indici azionari europei sono riusciti ad azzerare le perdite accumulate in mattinata mentre i futures americani sono positivi facendo così prevedere un’apertura di Wall Street decisamente in denaro. Il buon risultato del pil preliminare americano è un buon segnale in vista delle elezioni presidenziali USA e permette al governo di allontanare probabilmente anche lo spettro di un downgrade da parte delle principali agenzia di rating. Non a caso ieri sono circolati rumors su una possibile revisione del rating sul debito sovrano americano da parte di Fitch.

Tuttavia, secondo gli esperti di Pimco, il più grande fondo obbligazionario al mondo, gli Stati Uniti sono destinati a perdere il rating di massima affidabilità creditizia nei prossimi mesi, al di là del fiscal cliff. Intanto, oggi sul mercato internazionale delle valute il tasso di cambio euro/dollaro è sceso fino in area 1,2880 sui minimi delle ultime due settimane. In ripresa la quotazione dell’oro a 1.715$ l’oncia.

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