Abu Dhabi: IPIC offrirà bond in euro e sterline

International Petroleum Investment Co. (Ipic) rappresenta una delle principali compagnie di tutti gli Emirati Arabi, in particolare per i suoi importanti business petroliferi che durano sin dal 1984: ora, la società di Abu Dhabi ha deciso di potenziare maggiormente la propria struttura patrimoniale, provvedendo a cedere titoli obbligazionari in sterline e in euro. Tra l’altro, la stessa Ipic comincerà a incontrare i propri investitori a partire dal prossimo 28 febbraio, in degli incontri che sono stati programmati nelle città di Londra, Amsterdam e Parigi e i bond in questione rappresenteranno la discussione principale. La vendita verrà curata da istituti di credito di primo piano, tra cui figurano Goldman Sachs, Banco Santander, Bnp Paribas, Unicredit e Deutsche Bank.

Sudafrica, emissione obbligazionaria da un miliardo di dollari

Anche il Sudafrica si appresta a diventare un’economia emergente di primo piano, dunque l’ultima offerta finanziaria del paese africano può rappresentare una buona occasione per gli investitori: il Tesoro Nazionale ha infatti deciso di avviare una vendita di obbligazioni estere ogni anno fino al 2013, in modo da colmare il gap del budget e di migliorare le previsioni relative ai prestiti interni. Come ha spiegato la stessa istituzione sudafricana, il governo di Pretoria intende puntare su prestiti di circa un miliardo di dollari all’anno, in modo da mantenere una buona posizione nelle principali valute internazionali e venire incontro alle commissioni degli altri paesi. Il deficit fiscale che è previsto per il 2011 dovrebbe ammontare al 5,3% del prodotto interno lordo, una stima che è peggiorata rispetto a quanto rilevato a ottobre (4,6%).

Pimco: le obbligazioni spagnole acquistano nuovo fascino

Pacific Investment Management Co., compagnia statunitense meglio conosciuta con l’acronimo Pimco, ha analizzato con attenzione le performance dei titoli obbligazionari della Spagna: le conclusioni in questione, le quali hanno dato nuova fiducia a questi strumenti come potenziale investimento, si devono a un manager monetario del gruppo, Andrew Bosomworth. In effetti, quest’ultimo ha rilevato un reale progresso economico della nazione iberica e si può dare un ampio credito a queste considerazioni, visto che la stessa Pimco rappresenta una vera e propria autorità delle obbligazioni a livello globale. Come è noto, il governo di Madrid sta tentando in tutti i modi di convincere gli investitori circa i interventi sulle banche effettuati senza dissestare le finanze pubbliche ed evitando il soccorso internazionale come è successo per Grecia e Irlanda.

Asia: le previsioni sui principali bond e valute

Il continente che gli investitori finanziari devono monitorare con maggiore attenzione in questo momento è quello asiatico: ci sono infatti molti eventi, economici e non, che potrebbero influenzare il trading in questione, in particolare le performance dei titoli obbligazionari e delle valute. Analizziamo dunque nel dettaglio ogni specifica situazione. Per quel che concerne il Giappone, ad esempio, sono previsti due incontri importanti con la stampa, quello del segretario di Gabinetto, Yukio Edano, e quello di Hiromasa Yonekura, numero uno di Keidran, la maggiore lobby commerciale del paese; inoltre, il ministero dell’Economia riferirà circa gli indici industriali e il loro andamento a dicembre, eventi che potrebbero smuovere il rendimento dei bond governativi decennali (la scadenza è fissata nel 2020), attualmente all’1,2% e che secondo la Japan Bond Trading Co. dovrebbe salire in maniera ulteriore.

Royal Bank of Scotland: due obbligazioni senior per l’Italia

Sono ormai due giorni che Royal Bank of Scotland, una delle principali banche del Regno Unito e del continente europeo, ha quotato sul Mercato Telematico delle Obbligazioni e sull’EuroTlx due prodotti che potrebbero interessare agli investitori che prediligono il tasso fisso: si tratta, nello specifico, di obbligazioni senior, la più diffusa fonte di finanziamento per gli istituti di credito, particolarmente indicate per coloro che vogliono tutelarsi contro il mancato rimborso dell’emittente. Entrando maggiormente nel dettaglio, il riferimento in questione va a Rbs 5,30 (il codice Isin per la relativa sottoscrizione è NL0009694272) e a Rbs 5,80 (il codice in questo caso è XS0574620513).

Giappone, riflettori puntati sui Samurai bond

Moltissime società estere stanno tornando a interessarsi al mercato dei cosiddetti Samurai bond, la modalità più classica per ottenere dei rendimenti interessanti dal Giappone; in particolare, si tratta di un vero e proprio ritorno di fiamma per quel che concerne gli alti rendimenti offerti, grazie anche alle condizioni relativamente economiche delle emissioni finanziarie. Nel corso della giornata di ieri, infatti, JPMorgan è stata l’ultima compagnia in ordine temporale ad attingere da questo comparto, mettendo a disposizione dei titoli a tasso fisso, della durata quinquennale e per un totale di 111,1 miliardi di yen. Non si tratta di una semplice emissione, bensì del primo lancio di Samurai bond da parte di una società finanziaria americana dal 2008, ovvero dal momento in cui è scoppiata la crisi globale.

Financière de l’Echiquier lancia un fondo per il mercato monetario

Il tratto distintivo di Financière de l’Echiquier, sgr transalpina attiva da diversi anni nel continente europeo, è sicuramente lo stock-picking: si tratta, come è noto, della cosiddetta “selezione azionaria”, uno schema ben preciso che va a indicare le proporzioni in percentuale dei titoli presenti nel portafoglio quando non sono distribuiti perfettamente. Lo stesso procedimento è stato adottato anche per il lancio del nuovo fondo bilanciato obbligazionario Arty. Si tratta di un prodotto che verrà gestito da Olivier de Berranger, il quale vanta un’ottima carriera proprio nell’ambito della gestione di questi strumenti; l’obiettivo principale è quello di focalizzare gli investimenti su società del Vecchio Continente che presentano i migliori rendimenti in assoluto, puntando dunque sulla qualità.

Obbligazioni strutturate: Credit Suisse punta sui CoCo bond

Prodotti finanziari avveniristici o ennesima diavoleria nel campo degli investimenti? L’opinione è nettamente divisa per quel che concerne la valutazione dei cosiddetti CoCo bond, obbligazioni sfruttate dagli istituti di credito per rispettare in maniera puntigliosa i dettami di Basilea 3, ma soprattutto lo strumento del momento grazie anche all’emissione da record di Credit Suisse, circa 4,6 miliardi di euro. Che cosa intende ottenere la banca elvetica in questo modo? I Contingent Convertible bond rappresentano una tipica obbligazione ibrida, la quale può essere convertita in titolo azionario quando i requisiti del patrimonio raggiungono determinati limiti. La decisione di Credit Suisse riguarda un lancio che avverrà a partire dagli ultimi mesi del 2013, ma non vi sarà alcun tipo di scadenza.

Immofinanz prepara un’offerta di bond convertibili

C’è un’importante e interessante possibilità che Immofinanz ha messo a disposizione dei propri investitori: il gruppo austriaco, infatti, sta offrendo una emissione obbligazionaria che diverrà convertibile nella misura di circa 125 milioni di titoli azionari. L’obiettivo principale della compagnia è quello di rifinanziare in maniera completa altri due bond convertibili che sono attualmente in sospeso. Entrando maggiormente nel dettaglio, gli azionisti della società immobiliare potranno effettuare ordini nella misura di tre obbligazioni per ogni titolo, così come emerge dal comunicato. Il periodo di sottoscrizione comincerà proprio nella giornata odierna e terminerà il prossimo 2 marzo; la quotazione precisa vi sarà soltanto il giorno successivo alla chiusura, così che si procederà alla relativa determinazione subito dopo che i bond non richiesti dagli azionisti saranno stati offerti ad altre tipologie di investitori.

Golden Harvest: posticipata la vendita dei Dim Sum Bond

Tutto si è risolto con un nulla di fatto: Orange Sky Golden Harvest Entertainment, la compagnia cinematografica cinese famosa per la produzione dei film di Bruce Lee, ha deciso di cancellare improvvisamente la programmata cessione di alcuni titoli obbligazionari denominati in yuan e destinati alla Borsa di Hong Kong. L’indiscrezione è giunta direttamente da una fonte interna al gruppo. Che cosa è successo esattamente? La società asiatica sta attualmente continuando le trattative che aveva avviato tempo addietro con i propri investitori, oltre a monitorare in maniera costante e attenta le condizioni del mercato; tutti i dettagli di tale operazione finanziaria sono strettamente privati ed è per questo motivo che la persona che ha fornito le informazioni non ha voluto essere identificata.

EuroMot: lanciati sei titoli di Bei ed Unione Europea

La Banca Europea per gli Investimenti (Bei) e l’Unione Europea sono state accomunate da una recente emissione finanziaria di estremo interesse per gli investitori: il riferimento va a sei titoli pensati appositamente per chi guarda con attenzione all’economia del Vecchio Continente e alle performance dell’euro. Le negoziazioni in questione sono cominciate lo scorso 11 febbraio e hanno riguardato l’Eib Eur 2,125% Earns due January 2014, l’Eib Eur 4,625% Earns due 2020, l’Eib Dollar 1,25% Notes Due 2014, l’Eib Dollar 2,25% Notes Due 2016, l’Eib Eur 3% Bonds due September 2022 e l’European Union Eur 2,375% Notes due 22 september 2017. Come si può evincere facilmente da queste denominazioni, è stata la stessa Bei a farla da padrona, con cinque prodotti su sei, mentre anche le quotazioni del dollaro sono spuntate nel nome di uno degli strumenti.

Lipper: ancora prelievi massicci dai bond municipali

Gli investitori hanno provveduto a ritirare circa 1,2 miliardi di dollari dai bond municipali statunitensi nel corso di quest’ultima settimana: secondo Lipper, compagnia di Denver attiva nelle analisi finanziarie, si tratta della tredicesima settimana consecutiva in cui si verifica una situazione del genere, ormai non più sostenibile. Che cosa è successo di preciso? Le uscite totali ammontano ora a 24,8 miliardi di dollari, dopo i primi ritiri di denaro verificatisi a novembre. C’è comunque da dire che i prelievi relativi ai sette giorni che si sono conclusi lo scorso 2 febbraio hanno rappresentato il valore più basso in questo senso. Secondo BMO Capital Markets, le uscite finanziarie stanno cominciando a diminuire, ma la tendenza rimane ancora troppo alta.

Da Bank of America obbligazioni a quindici anni e a tasso fisso

I titoli obbligazionari che sono stati lanciati su Borsa Italiana da Bank of America Merrill Lynch da alcuni giorni a questa parte meritano un approfondimento; si tratta, nello specifico, dei cosiddetti Invest/Bond 5,25%, strumenti che beneficiano del tasso fisso e di una scadenza a quindici anni (l’anno scelto per la maturazione del prodotto è infatti il 2026). La scelta di questa tipologia di obbligazione da parte dell’emittente americana è stata dettata dal fatto di voler offrire agli investitori un rendimento supplementare, il quale sarà garantito da una cedola pari al 5,25% ogni anno e per i prossimi quindici anni, anche se esiste la possibilità di usufruire del rimborso anticipato mediante uno stacco della stessa cedola a partire dal 31 gennaio del 2021.

Banco Popolare: obbligazioni, riaperta terza serie OBG

Il Gruppo bancario Banco Popolare ha riaperto la terza serie di covered bond a 3 anni. A darne notizia è stato in data odierna, giovedì 10 febbraio 2011, proprio il Gruppo bancario quotato in Borsa a Piazza Affari nel far presente come l’emissione rientri nell’ambito di un programma di collocamento di OBG, Obbligazioni Bancarie Garantite, pluriennale in essere dal mese di febbraio del 2010. Per quel che riguarda la terza riapertura, il Banco Popolare ha emesso titoli per un controvalore pari a 250 milioni di euro, ragion per cui, considerando le serie precedenti, si arriva ad un importo nominale complessivo emesso pari a 950 milioni di euro a fronte di una scadenza fissata al 31 marzo del 2014. In qualità di Sole Bookrunner, per la terza riapertura il Banco Popolare si è avvalsa della Goldman Sachs, mentre per quel che riguarda il tasso delle obbligazioni, la terza serie delle OBG, come al solito riservata non agli investitori retail, ma a quelli istituzionali, intermediari finanziari ed investitori qualificati, i titoli pagano una cedola pari al 3,875% a fronte di un prezzo di emissione al 99,126%, e ad un tasso pari a quello di riferimento, il mid swap, più uno spread pari a 170 punti base.