Il Ministero delle Finanze indiano ha provveduto a vendere ben 150 miliardi di rupie in titoli obbligazionari: le scadenze di questi prodotti finanziari sono molto variegate, in quanto sono ricompresi titoli che matureranno nel 2017, nel 2022, nel 2027 e persino nel 2040, come precisato dalla Banca Centrale dello stesso paese asiatico. Entrando maggiormente nel dettaglio di tale asta, c’è da precisare che quaranta miliardi del totale in questione riguarderà i bond a sei anni e con un rendimento del 7,99%; altri sessanta miliardi sono stati riservati invece alla scadenza a undici anni con un ritorno economico ovviamente superiore a quello precedente (8,95%), mentre per il resto, occorre aggiungere che venti miliardi di rupie riguarderanno i bond a sedici anni (8,97%) e gli ultimi trenta miliardi quelli trentennali (8,98%).
Obbligazioni
La Mongolia cancella l’emissione di bond in dollari
Se ne era parlato molto nei mesi scorsi, ma la Mongolia ha ora deciso di rinunciare ai bond denominati in dollari americani, cancellando di fatto l’emissione: il piano in questione, il quale prevedeva dei titoli obbligazionari da lanciare entro quest’anno, non avrà alcun seguito a causa della crescita che si prevede quest’anno per il paese asiatico, circa venti punti percentuali di rialzo, grazie, in particolare, alle esportazioni di carbone. Quindi, l’emissione non viene più ritenuta necessaria ed essenziale. Nel dettaglio, alcune banche internazionali si erano offerte di gestire la vendita di oltre due miliardi di dollari in bond, un importo superiore di addirittura quattro volte rispetto alla cessione di giugno (cinquecento milioni di dollari per la precisione).
Fortescue Metals emette nuovi junk bond
Fortescue Metals Group Limited è uno dei principali emittenti di junk bond, per la precisione il più grande di tutta l’Australia: in effetti, il gruppo di East Perth, oltre che nell’estrazione di ferro è specializzato anche nei cosiddetti “titoli spazzatura”, obbligazioni dal rendimento elevato e dall’alto rischio per l’investitore. Non è quindi un caso, se questa stessa compagnia oceaniana si sia cimentata in una nuova cessione di questo tipo, vale a dire 1,5 miliardi di dollari con una scadenza fissata nel 2019 e il denaro da utilizzare per il finanziamento di alcune operazioni minerarie. L’interesse che Fortescue è disposta a pagare in tale occasione è pari all’8,25%, una percentuale davvero molto alta.
Tata Motors: i bond sono i più rischiosi del settore automobilistico
Tata Motors Limited, colosso automobilistico indiano, vanta un record non certo invidiabile dal punto di vista finanziario: in effetti, il rischio collegato al debito del gruppo asiatico è uno dei più alti in assoluto per quel che concerne il settore di riferimento, a causa soprattutto della crescita delle vendite interne e del rallentamento pericoloso della rupia, due fattori che hanno potenziato l’outlook delle esportazioni. In pratica, si sta parlando dei Credit Default Swap, i contratti che indicano in maniera chiara e inequivocabile le probabilità di fallimento delle società. Nel dettaglio, il costo relativo agli swap quinquennali per assicurarsi contro i bond del gruppo di Mumbai è sceso di ben 171 punti base nel corso dello scorso mese di settembre, un declino che va inevitabilmente raffrontato con quello della General Motors (cinquanta punti base in meno) e della Renault (quarantasei punti per la precisione).
Pennsylvania, bond municipale dopo il crack di Harrisburg
Lo stato federale della Pennsylvania ha venduto 815 milioni di dollari in bond municipali nel corso dell’ultima asta, vale a dire quella di giovedì scorso: si tratta, nello specifico, della prima emissione in tal senso da quando la capitale amministrativa Harrisburg, ha dichiarato bancarotta nel corso dell’ultima settimana. Volendo essere ancora più precisi, c’è da dire che i titoli in questione beneficeranno di scadenze variabili, comprese tra uno e vent’anni, in modo da venire incontro alle esigenze più svariate. Una tranche, in particolare, si riferisce a bond decennali con un rendimento economico pari al 2,63%, mentre altri 49,8 milioni sono collegati a un arco temporale di venti anni e con un ritorno superiore a quello appena menzionato, ovvero quattro punti percentuali.
Nigeria, decima asta mensile per i bond sovrani
La Nigeria ha deciso di scindere in tre tranche distinte la propria emissione di bond sovrani: i titoli obbligazionari in questione, infatti, prevedono una scadenza a tre, cinque e dieci anni, per un importo complessivo di 55,67 miliardi di naira (al cambio fanno circa 354 miliardi di dollari). In pratica, si tratta della decima asta mensile che il paese africano pone in essere, come annunciato anche dal Debt Management Office locale. I ritorni economici stabiliti in tal caso, poi, sono piuttosto alti e questa consistenza riflette, in particolare, l’incremento del tasso di interesse da parte della banca centrale, un rialzo pari a 275 punti base e che è stato realizzato la scorsa settimana.
Le Filippine emettono bond a dieci e quindici anni
Il Tesoro delle Filippine ha annunciato in pompa magna l’imminente emissione di titoli obbligazionari a dieci e quindici anni: si tratta, nello specifico, di bond retail che dovrebbero essere venduti in grande volume. Il governo di Manila è infatti intenzionato a puntare su un importo piuttosto consistente, circa 110 miliardi di pesos (circa 1,8 miliardi di euro), un gettito importante, ma anche impegnativo, anche perché si tratta della seconda cessione obbligazionaria di questo anno. Il Tesoro ha precisato anche la suddivisione delle tranche: nello specifico, 54,97 miliardi di pesos sono destinati alla scadenza più bassa (quella del 2021), mentre i restanti 55,12 miliardi giungeranno a scadenza nel 2026. Il precedente a cui si faceva riferimento in precedenza risale allo scorso mese di marzo, quando si focalizzò l’attenzione su bond per un totale di altri 104 miliardi.
Enel: buon successo per il bond multi-tranche
L’ultimo collocamento obbligazionario di Enel è uno spunto molto interessante per diversi investitori: volendo essere più precisi, c’è da dire che questa specifica emissione è stata curata da una delle principali controllate della società energetica, vale a dire Enel Finance International, la quale ha deciso di focalizzare la propria attenzione sul mercato del vecchio continente e di rivolgersi a una specifica categoria di soggetti, vale a dire gli istituzionali. L’importo complessivo dell’operazione può dare un’idea delle dimensioni del collocamento, visto che sono compresi ben 2.250 milioni di euro; nel dettaglio, questa somma verrà suddivisa in due tranche, la prima (1.250 milioni di euro) beneficerà di un ritorno economico del 4,625% e di una scadenza a quattro anni (l’anno di riferimento è dunque il 2015), mentre la seconda (il restante miliardo di euro) avrà un arco temporale maggiore (sette anni e quindi una scadenza nel 2018) e un rendimento che è stato fissato al 5,75%.
Slovacchia, un bond triennale dopo la sfiducia al governo
Un governo nazionale dimissionario, privatizzazioni sospese a tempo indeterminato e una maggioranza in Parlamento alquanto risicata e traballate: è questo il ritratto più fedele di queste ultime ore che sta vivendo la Slovacchia, paese che già era salito agli onori della ribalta pochi giorni fa per il voto contrario al cosiddetto “fondo salva-stati”. Un’altra conseguenza di questa incertezza riguarda gli investimenti finanziari. In effetti, la nazione dell’Europa orientale ha deciso di concludere il proprio mandato con una vendita di ben 211,5 milioni di euro in titoli obbligazionari zero-coupon a tre anni. L’asta in questione, tra l’altro, rappresenta la prima occasione di questo tipo dopo il collasso dell’esecutivo di Bratislava.
Posco si affida ai Samurai Bond dopo ben cinque anni
Posco, compagnia coreana che vanta il terzo posto mondiale per quel che concerne la produzione di acciaio, ha provveduto a vendere 41,4 miliardi di yen (circa 560 milioni di euro) di Samurai Bond: si tratta, come è noto, di quei titoli obbligazionari giapponesi che vengono emessi da società estere, in questo caso una pianificazione davvero imponente e dalle caratteristiche piuttosto interessanti. Volendo essere ancora più precisi, il colosso di Pohang ha offerto trenta miliardi di yen di obbligazioni a tre anni, i quali vantano un rendimento pari a 1,67 punti percentuali (125 punti base oltre il tasso swap denominato in valuta nipponica); per il resto, bisogna sottolineare che i restanti 11,4 miliardi beneficeranno di un arco temporale maggiore, pari a cinque anni (ritorno economico pari al 2,03%).
Carrefour, prima emissione di bond del 2011
Carrefour Sa, uno dei principali rivenditori al dettaglio a livello internazionale, sta per vendere il suo primo titolo obbligazionario di quest’anno: un’attesa molto lunga da questo punto di vista, ma giustificata dal fatto che bisognava attendere un maggiore ottimismo da parte dei policy makers. Il bond in questione prevede un arco temporale di sette anni (la scadenza è stata fissata nel 2018), con una quotazione che sarà 250 punti base al di sopra del tasso swap, almeno secondo quanto rivelato da uno dei soggetti incaricati della emissione. L’ultima cessione di obbligazioni simili risaliva addirittura al mese di luglio del 2010, quando si puntò su un orizzonte più lungo, vale a dire dieci anni, e su un importo complessivo di un milione di euro.
Dal 17 ottobre la quotazione dell’Etf obbligazionario di iShares
Ancora quattro giorni e l’appetito di quegli investitori che sono “affamati” di Etf obbligazionari verrà saziato: lo “chef” in questo caso sarà iShares, marchio che contraddistingue appunto la famiglia di Exchange Traded Fund che vengono gestiti dall’americana BlackRock, e che ha scelto Borsa Italiana per la sua nuova emissione. Gli strumenti in questione, come avviene in tali situazioni, saranno quotati presso il segmento EtfPlus, più specificamente nel comparto relativo agli Oicr aperti indicizzati. Anzitutto, bisogna precisare un elemento fondamentale per gli investitori, vale a dire il codice Isin, che per questo prodotto sarà IE00B5M4WH52. Una delle caratteristiche principali dell’iShares Barcap Emerging Markets Local Government Bond, questa la denominazione ufficiale, è il differenziale massimo di prezzo, il quale ammonta al 2%.
Il Venezuela quota a sorpresa un nuovo bond
Il Venezuela offrirà tre miliardi di dollari di titoli obbligazionari destinati al mercato locale: il paese sudamericano è infatti intenzionato a ricercare nuovi finanziamenti di spesa e a venire incontro alla domanda di valuta straniera dei propri investitori. Tra l’altro, le vendite complessive di bond denominati in moneta verde nel corso di quest’anno aumenterà in tal modo fino a 7,2 miliardi di dollari. Il governo di Caracas focalizzerà la propria attenzione su titoli a quindi anni (la scadenza è stata infatti fissata al 2026) e su un ritorno economico piuttosto elevato, in quanto sarà pari a 11,75 punti percentuali. Le due opzioni appena menzionate dovrebbero consentire di ottenere un pagamento in bolivar al tasso di cambio di 4,3 bolivar per ogni singolo dollaro.
Da Swiss Re una riflessione sul mercato dei Cat Bond
I Catastrophe Bond sono quei titoli obbligazionari che vengono incontro a quegli investitori che intendono proteggersi e assicurarsi contro i disastri naturali: l’attenzione nei confronti di questi prodotti finanziaria tende ad essere piuttosto altalenante, in quanto tutto dipende dalle condizioni meteorologiche delle nazioni che sono maggiormente coinvolte da questi fenomeni. La recente ondata di terremoti, inondazioni e tempeste tropicali sta facendo impennare la domanda in questione. Gli stessi investitori, spiazzati e impauriti dalle turbolenze dei mercati, cercano invece di sfruttare al massimo le chance offerte da tale segmento, “scommettendo” di fatto sul verificarsi di determinati disastri, in primis sismi e uragani.