ING Bank: Eurostoxx 50 per il Bonus Certificate

La gamma di certificati di investimento già presente presso Borsa Italiana si arricchisce di una novità che reca la firma di Ing Bank: l’istituto di credito di Amsterdam, il quale fa capo all’omonimo e famoso gruppo finanziario, ha infatti deciso di puntare sul Sedex della nostra borsa per lanciare questo prodotto, che ha cominciato le negoziazioni proprio nel corso della giornata odierna. La struttura è quella tipica dei certificates del Vecchio Continente, anche se in questo caso bisognerà fare riferimento alla società Equita Sim, la società di intermediazione mobiliare che è stata incaricata di assolvere l’impegno di quotazione. La denominazione ufficiale di tale prodotto è Two Year Bonus Certificates due May 2013 (il codice Isin è XS0617557722); non ci vuole molto per capire che la scadenza è stata fissata tra due anni, più precisamente nel mese di maggio del 2013 e che la tipologia prescelta dalla banca olandese è quella della famiglia Bonus.

Bollo deposito titoli: quando investire diventa sconveniente

E’ polemica, a tutto campo, per quanto riguarda l’aumento stratosferico dell’imposta di bollo sul deposito titoli in linea con quanto contenuto nella manovra finanziaria triennale di correzione dei conti pubblici. Per i tanti risparmiatori sono tempi duri, visto che ora ai rincari dei servizi bancari, spesso con commissioni discutibili, si accoda anche lo Stato stangando i piccoli risparmiatori. Certo, lo Stato deve fare cassa per riportare il Bilancio al pareggio nel 2014, ma la misura introdotta va penalizzare milioni di italiani che in banca hanno piccoli patrimoni, spesso investiti in Bot, Cct, Ctz e così via, ovverosia in titoli del debito pubblico italiano. Finora l’imposta di bollo sul deposito titoli era pari a 8,55 euro a trimestre, al pari di quella applicata sul conto corrente, ma ora si passa a ben 120 euro che diventeranno 150 nel 2013 per i patrimoni sotto i 50 mila euro; e per quelli sopra tale soglia nel 2013 l’imposta di bollo prenderà il volo a 380 euro.

Warner Music pianifica l’ultimo bond prima del rilevamento

La Warner Music Group Corporation è nota a tutti per le sue attività di registrazione nel campo musicale, ma forse non si ricorda adeguatamente che questo stesso colosso sta per essere acquisito da Access Industries Holdings, la creatura del miliardario russo Leonard Blavatnik: l’ultima eredità della compagnia americana è una emissione obbligazionaria, una vendita da 1,05 miliardi di dollari e ad altissimo rendimento. Nel dettaglio, questa cessione dovrebbe riguardare 150 milioni di dollari relativi ai titoli in scadenza nel 2016 (dunque quinquennali) e con un ritorno economico pari al 9,5%, mentre altri 695 milioni andranno a riguardare i bond in scadenza nel mese di ottobre del 2018 e gli ultimi duecento milioni si riferiranno alla scadenza di ottobre del 2019, anche se termini e condizioni ufficiali non sono ancora stati decisi.

Towers Watson colloca dodici milioni di dollari in Cat Bond

Towers Watson Capital Markets, compagnia americana di consulenza globale, molto attiva soprattutto nella gestione dei rischi finanziari, ha completato il collocamento di ben 11,95 milioni di dollari in Catastrophe Bond: si tratta di una transazione molto importante per quel che concerne il mercato di riferimento, oltre che un impegno non indifferente da parte della società di New York. Nel dettaglio, questi titoli serviranno a fornire a una compagnia assicurativa della Florida il giusto accesso al segmento finanziario, il tutto attraverso la sottoscrizione del bond denominato Oak Leaf Re 2011-1, strumento in grado di coprire in modo perfetto diverse circostanze eccezionali.

Corea del Sud: ingenti riacquisti di T-Bond nel 2011

Il governo della Corea del Sud ha in mente un piano finanziario ben preciso per rilanciare la propria economia: in effetti, a Seul si sta pensando di riacquistare ben venti trilioni di won (una ventina di miliardi di euro) relativi ai cosiddetti T-Bond, le obbligazioni del Tesoro, una operazione che dovrebbe essere conclusa entro la fine di quest’anno. Le stime precedenti erano inferiori, si era infatti parlato di 14,2 trilioni di won, ma questo ritocco verso l’alto fa intendere gli obiettivi della nazione asiatica. Alcune indiscrezioni riferiscono che i maggiori riacquisti siano dovuti al fatto che si vuole ottenere un adeguato gettito fiscale per le casse dell’erario. Le aspettative sono ambiziose, ma non impossibili da esaudire, la Corea rappresenta una delle economie migliori del proprio continente, anche se le difficoltà si avvertono perfino qui, soprattutto in relazione a un colosso come Samsung.

Saes Getters: joint venture con un gruppo tedesco

Via libera, nel settore degli attuatori basati su tecnologia SMA, ad un’alleanza italo/tedesca. A siglarla sono state da un lato Saes Getters, società quotata in Borsa a Piazza Affari e leader mondiale proprio nei componenti basati sulla tecnologia SMA, e dall’altro il Gruppo tedesco Alfmeier Präzision AG. Tutto ciò, in accordo con quanto recita una nota emessa da Saes Getters, è avvenuto a seguito della costituzione di Actuator Solutions GmbH, una joint venture la cui attività risulta essere focalizzata nello sviluppo, nella produzione ma anche nella commercializzazione proprio degli attuatori basati su tecnologia SMA. Actuator Solutions GmbH, con sede in Baviera, quindi in Germania, risulta essere controllata in via paritetica da Saes Getters e da Alfmeier Präzision AG, quindi con quote pari al 50% ciascuno.

EuroMot: tre nuovi titoli da Francia e Efsf

L’European Financial Stability Facility e la Repubblica di Francia sono accomunate dalla negoziazione che verrà avviata domani presso l’EuroMot di Borsa Italiana: in effetti, l’entità europea che garantisce il rifinanziamento degli stati dell’eurozona e la nazione transalpina rappresentano gli emittenti a cui bisognerà fare riferimento per quel che concerne i tre nuovi prodotti finanziari. Si tratta per l’appunto di euro-obbligazioni, strumenti che andranno a beneficiare dei consueti sistemi di regolamento, vale a dire Euroclear e Clearstream. Cerchiamo di comprendere meglio quali sono le caratteristiche peculiari di tali novità. Anzitutto, il Btan 2,50% due on 25 July 2016 è il prodotto lanciato dalla repubblica francese: come si evince facilmente dalla sua denominazione, si tratta di un bond con scadenza a cinque anni e con un tasso cedolare pari al 2,5%.

Sadori Gas in Hera Comm Marche, via libera alla fusione

E’ stato perfezionato il progetto di fusione in Hera Comm Marche della società Sadori Gas. A darne notizia è stato proprio il Gruppo Hera, quotato in Borsa a Piazza Affari, nel ricordare in particolare che trattasi di un progetto di fusione che è stato annunciato al mercato nello scorso mese di aprile del 2011, e che in questo modo Hera Comm Marche diventerà nella Regione Marche il co leader per quel che riguarda la vendita di gas. Il tutto a fronte di un progetto che, spiega Hera in una nota, si è articolato in due fasi: nella prima fase Hera Comm ha acquisito il 50% delle quote di Sadori Gas rilevandole dalla società controllante Walter Sadori srl; dopodiché nella seconda fase che è stata perfezionata Sadori Gas è stata fusa per incorporazione in Hera Comm Marche, a sua volta controllata da Hera Comm e partecipata dalla Marche Multiservizi.

Tenaga, i nuovi bond islamici saranno ventennali

Tenaga Nasional Bhd rappresenta la principale compagnia energetica di tutta la Malesia: l’espansione potrebbe continuare anche grazie all’offerta obbligazionaria che sta coinvolgendo questa stessa società, con ben cinque miliardi di ringgit di ammontare complessivo e una durata ventennale. La pianificazione prevede, inoltre, che la vendita di tali sukuk venga completata entro il prossimo mese di agosto, o al massimo a settembre, con il denaro che dovrebbe essere utilizzato anche per finanziare un nuovo impianto nello stato settentrionale del Perak. In effetti, l’utility in questione sta provvedendo ad incrementare la propria capacità energetica all’interno del territorio nazionale; in aggiunta, il debito a venti anni potrebbe rappresentare la soluzione ideale per alleviare le scorte di titoli di lunga data di cui gli assicuratori hanno assolutamente bisogno in questo momento.

Il terzo sukuk malese è un chiaro messaggio alla Idb

La giornata di giovedì scorso è stata davvero cruciale per il mercato dei sukuk e, in particolare, per i titoli governativi della Malesia: la chiusura definitiva delle tranche da due miliardi di dollari è stata perfezionata dalla Wakala Global Sukuk Berhad, compagnia che ha rappresentato di fatto il governo di Kuala Lumpur, confermando, tra le altre cose, dei rendimenti inferiori al prezzo guida. Si tratta, in pratica, del terzo bond sovrano per la nazione asiatica, una emissione che lancia un messaggio forte e chiaro agli altri paesi che fanno parte della Islamic Development Bank (Arabia Saudita, Libia, Iran, Egitto, Kuwait, Turchia, Qatar e Emirati Arabi Uniti). In effetti, l’impegno malese è davvero serio in questo senso e la concorrenza di nazioni più ricche e con maggiori risorse non sembra fare paura.

Montenegro: gli Eurobond potrebbero essere accantonati

La giovane repubblica del Montenegro ha già bisogno di somme importanti di denaro: non è infatti un caso se il governo di Podgorica ha appena avviato il processo legislativo volto ad ottenere un prestito da ben 85 milioni di dollari dalla Banca Mondiale. A cosa servirà tutto questo denaro? Il piccolo stato balcanico lo utilizzerebbe anzitutto per sostenere e puntellare il budget interno, fin troppo in difficoltà in questo preciso momento storico a causa degli effetti della crisi economica internazionale. Un metodo alternativo è già stato percorso: in effetti, lo scorso mese di settembre il paese aveva provveduto a emettere un Eurobond da duecento milioni di euro.

Deutsche Bank propone tre nuovi certificati Bonus Cap

Deutsche Bank, uno dei principali gruppi bancari di Germania e con un’ottima presenza anche nel nostro paese, si affida nuovamente ai certificati di investimento per la propria offerta finanziaria: la tipologia prescelta in questo caso è quella dei Bonus Cap, visto che ben tre di essi verranno negoziati presso il comparto Sedex di Borsa Italiana a partire dalla giornata di domani. Di cosa si tratta esattamente? Il riferimento di tali prodotti sarà rappresentato anzitutto dagli indici azionari. In pratica, ricordando che la negoziazione sarà continua e la liquidazione monetaria, c’è da precisare che l’emittente di Francoforte ha deciso di focalizzare la propria attenzione su tre indici piuttosto celebri, lo statunitense S&P 500, l’Eurostoxx 50 e il teutonico DivDax.

CSP International: proposta per Cagi Maglierie

Nella giornata di ieri, venerdì 1 luglio 2011, la società CSP International, quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva, tra l’altro, nel settore delle calze e dei collant, ha reso noto d’aver presentato una proposta irrevocabile e condizionata che prevede, nello specifico, l’affitto e la successiva acquisizione del ramo d’azienda di Cagi Maglierie, una S.p.A. in liquidazione. Fondata nel 1925, Cagi individua uno dei principali marchi storici per quel che riguarda in Italia l’intimo maschile, ragion per cui l’operazione potrà permettere al Gruppo CSP International di accrescere ulteriormente il proprio know-how andando tra l’altro a generare potenziali benefici tanto nel settore dell’intimo, quanto per gli altri brand della società.

Sri Lanka: Rbs, Barclays e Hsbc per il bond sovrano

Il pool di istituti di credito scelto dalla banca centrale dello Sri Lanka è di sicuro prestigio: Hsbc, Bank of America, Royal Bank of Scotland e Barclays ne fanno infatti parte e avranno il compito di gestire nel dettaglio la futura emissione del bond sovrano cingalese. Le aspettative della nazione asiatica sono moderatamente ottimiste, in effetti si parla di un miliardo di dollari in titoli, con una probabile scadenza decennale e il ritiro di alcuni prestiti lanciati negli ultimi anni. L’annuncio è giunto direttamente dal governatore della banca, Ajith Nivard Cabraal: a suo parere, vi saranno a breve degli incontri per discutere i dettagli della quotazione, ma saranno soprattutto le banche citate in precedenza a guidare il paese.