La ricerca della gestione patrimoniale perfetta è spesso una operazione piuttosto complicata. Lo sanno bene gli investitori, i quali non sono a volte in grado di valutare e confrontare le varie offerte messe a disposizione: come scegliere allora? Il programma che è stato predisposto dal Credito Valtellinese da questo punto di vista è uno dei più interessanti. Si tratta di Personal Fund Plus, una gestione che promette di rispondere in maniera pronta e rapida a qualsiasi tipo di esigenza, in particolare quelle relative all’affidabilità, alla sicurezza e alla professionalità finanziaria. In effetti, non bisogna dimenticare che il panorama attuale dei mercati e delle piazze sta costringendo sempre più gli investitori a valutare con la massima cautela la soluzione più idonea per riuscire a valorizzare i risparmi e per conseguire degli obiettivi precisi. Come funziona esattamente questa offerta? Ovviamente è necessario recarsi presso una delle filiali del gruppo bancario di Sondrio, quindi anche nelle varie aziende, come ad esempio Credito Artigiano e Credito Siciliano: le linee di investimento che sono messe a disposizione sono ben venti e tutte caratterizzate da diverse modalità di profitto e di profili di rischio.
Investimenti News
Africa orientale, i bond finanzieranno le infrastrutture
L’Africa orientale si sta attivando con grande decisione e convinzione nell’ambito delle costruzioni infrastrutturali: per agevolare questo programma, i principali paesi di quest’area del “continente nero” provvederanno a utilizzare i titoli obbligazionari della banca regionale, in modo da conseguire finanziamenti più consistenti oltre alle consuete donazioni che vengono elargite nei suoi confronti. Come ha spiegato Eriya Kategaya, ministro per gli affari dell’Africa Orientale per conto dell’Uganda, i governi in questioni stanno pianificando nel dettaglio il lancio di tali bond, i quali faranno riferimento soprattutto alla East Africa Development Bank, il maggior istituto di credito in questo territorio.
Ibm venderà bond quinquennali per ripianare il proprio debito
Il debito di breve termine della International Business Machines Corporation, colosso informatico meglio noto con la sigla Ibm, non convince gli stessi vertici aziendali: lo scetticismo è talmente alto che la compagnia di Armonk ha deciso di vendere ben due miliardi di dollari in titoli obbligazionari con scadenza nel 2016. Si tratta dello strumento che Big Blue ritiene il più idoneo per trarre il massimo vantaggio dalla domanda degli investitori. Il debito in questione è giunto agli attuali livelli soprattutto a causa della forte crisi europea e della brusca accelerazione del tasso di inflazione negli Stati Uniti. La cessione di bond dovrebbe essere imminente, anche perché negli ultimi due anni la società americana è riuscita a guadagnare ben 11,5 miliardi di dollari da questa identica operazione: l’offerta attuale, tra l’altro, potrebbe beneficiare di un rendimento economico di 65 punti base superiore a quello degli stessi titoli messi a disposizione dal Tesoro.
Stress test banche italiane: MEF prende atto dei risultati
Nei giorni scorsi, in linea con le attese e le anticipazioni, le principali banche italiane hanno superato agevolmente il banco di prova dei cosiddetti “stress test“, voluti in ambito europeo per tastare il polso ai grandi Istituti di credito al fine di capire se siano in grado di reggere o meno a nuove tempeste finanziarie. In particolare, a superare la prova sono stati Unicredit, Intesa Sanpaolo, il Banco Popolare, il Gruppo UBI Banca ed il Gruppo MPS, Monte dei Paschi di Siena. Il MEF, Ministero dell’Economia e delle Finanze, con una nota ha sia preso atto, sia accettato i risultati degli stress test mettendo tra l’altro in evidenza come in queste ultime settimane alcune delle Banche sopra citate abbiano provveduto ancor prima dell’esito degli stress test a rafforzare il proprio capitale attraverso il ricorso a risorse private.
Eurotech: sistemi embedded, accordo con DRS Defense Solutions
Si ingrossa il portafoglio di commesse di Eurotech, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nella realizzazione e commercializzazione di nanopc e di sistemi embedded. L’azienda ha infatti reso noto d’aver stipulato un accordo con DRS Defense Solutions finalizzato alla fornitura di piattaforme di calcolo embedded caratterizzate da un bassissimo consumo. La commessa, che Eurotech stima avente un controvalore pari ad oltre due milioni di dollari americani, prevede che le consegne dei computer embedded abbiano inizio nel corrente anno per poi proseguire nei due anni successivi. La piattaforma di elaborazione embedded sarà fornita da Eurotech attraverso i propri moduli Catalyst TC unitamente ai dispositivi di comunicazione ed alle schede di supporto.
Rbs aggancia le proprie obbligazioni all’inflazione europea
L’inflazione del continente europeo è in una preoccupante fase di stallo, ma vi sono diversi prodotti finanziari che consentono di trarre benefici perfino da questi fenomeni: è il caso di Royal Bank of Scotland, la quale avvierà domani presso il Domestic Mot di Borsa Italiana le Obbligazioni Inflazione Europea (il codice Isin di riferimento è GB00B6HZ3D39). Che bond devono attendersi gli investitori? Si tratta di titoli negoziati a corso secco e che sono in grado di fruttare interessi lordi annui, da pagare in via posticipata; il valore nominale unitario è di mille euro, mentre gli strumenti che saranno effettivamente in circolazione è di 44.196 unità. Si parla di inflazione, quindi può sorgere spontaneo chiedersi quale sia l’indice da osservare da vicino nelle sue performance: in questo caso, i soggetti interessati dovranno affidarsi all’Eurostat Eurozone Hicp ex Tobacco, l’indice che viene appunto pubblicato su base mensile e che esamina nel dettaglio un paniere di beni ben definito.
Valute: fiorino, zloty e rand sono tra le più vulnerabili
Il fiorino ungherese, lo zloty polacco e il rand sudafricano rappresentano le valute di paesi emergenti con le maggiori vulnerabilità in relazione alla crisi del credito: il dato è stato messo in luce da Citigroup, la quale ha paragonato i rischi di queste monete a quelli di Lehman Brothers nel 2008. Gli investimenti denominati in tali divise devono dunque essere evitati come la peste? In realtà, valute come il dollaro di Taiwan, il peso filippino e il sol peruviano sono relativamente più sicuri e affidabili, sempre da quanto emerge dalla ricerca della banca statunitense, quindi le alternative vi sono e sono valide, anche se magari poco conosciute. Gli analisti hanno sottolineato come la crisi europea sia ormai giunta a un punto critico, con delle situazioni che stanno deteriorando in maniera significativa ed eccessivamente rapida; con uno scenario simile, si attende un gran numero di vendite valutarie, con i già citati riferimenti europei e africani a caratterizzare le performance peggiori.
Schroders, i nuovi fondi puntano su Medio Oriente e Asia
Schroders, società britannica di investimento a capitale variabile, ha scelto il nostro paese per lanciare nuovi prodotti finanziari: l’offerta in questione è valida ormai da diversi giorni e si riferisce a dei fondi comuni che sono strettamente collegati alle performance di alcune economie in crescita. Gli Schroders Isf Frontier Markets Equity si focalizzano infatti su nazioni del Medio Oriente, del continente asiatico (Kuwait, Qatar e Bangladesh), di quello africano (soprattutto la Nigeria) e anche del Sud America, con l’Argentina in prima fila da questo punto di vista. Il prodotto interno lordo totale di tutti questi paesi è di ben 2,4 trilioni di dollari, un venticinquesimo di quello globale e può anche essere paragonato a quello della Cina, seconda economia a livello internazionale.
Aicon chiede immissione liquidità all’azionista di maggioranza
Il patrimonio netto di Aicon, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nella progettazione, costruzione e commercializzazione di imbarcazioni e navi da diporto a motore di lusso, è negativo per 1,2 milioni di euro circa. Questo è quanto ha rilevato il Consiglio di Amministrazione sulla base di una verifica preliminare della situazione patrimoniale della società. Pertanto, in accordo con una nota emessa proprio da Aicon, il CdA ha formalmente chiesto all’azionista di maggioranza, entro la data del 22 luglio del 2011, di procedere ad un’immissione di liquidità per 3 milioni di euro quale fabbisogno immediato da versarsi in conto futuro aumento di capitale. In questo modo Aicon può ripianare le perdite ed uscire dalla condizione attuale, quella dell’articolo numero 2447 del Codice Civile.
Banco Popolare vara il nuovo modello
Via libera al nuovo modello di grande banca popolare al servizio del territorio. Ad approvarlo sono stati congiuntamente il Consiglio di Gestione ed il Consiglio di Sorveglianza del Banco Popolare per un’operazione che, tra l’altro, prevede l’incorporazione delle Popolari di Verona, Novara, Lodi e della Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno, ed il passaggio dalla governance “duale” al Consiglio di Amministrazione tradizionale. In accordo con un comunicato ufficiale emesso dal Banco Popolare, l’operazione, a regime, sarà in grado di generale un impatto positivo sull’utile netto pari ad oltre 90 milioni di euro. Per quanto riguarda invece il Credito Bergamasco, la Banca manterrà il suo stato di società quotata nonché il controllo, il coordinamento e la direzione da parte del Banco Popolare.
Deposito Sicuro Banca Marche al 3,25%
E’ per i nuovi clienti, ed offre a fronte di un basso rischio un tasso di interesse competitivo. Stiamo parlando di “Deposito Sicuro“, il prodotto per la remunerazione della liquidità ideato da Banca del Marche che offre attualmente, per le adesioni entro e non oltre il 30 luglio del 2011, un tasso di interesse promozionale al 3,25% annuo lordo applicato fino ad un massimo di 1 milione di euro, e per un periodo di otto mesi a partire dalla data valuta del primo bonifico che arriva sul Deposito stesso. A fronte di una giacenza minima pari a 5.000 mila euro, il tasso base associato al prodotto Deposito Sicuro è attualmente pari all’1%. Deposito Sicuro di Banca Marche al tasso del 3,25% è sottoscrivibile da parte dei nuovi clienti che compilano il form di richiesta dal sito Internet omonimo, Depositosicuro.it.
Westpac lancia un bond in favore dei terremotati di Christchurch
Westpac rappresenta una delle principali banche di tutta l’Australia, oltre che il secondo gruppo creditizio della Nuova Zelanda: l’istituto si sta segnalando in questi giorni per una operazione molto nobile, vale a dire il lancio del bond “Red & Black”, il quale si pone l’obiettivo di raggranellare il maggior quantitativo possibile di denaro da destinare poi ai terremotati di Christchurch. Come è noto, la città neozelandese è stata colpita da un terribile sisma nel 2010 e i danni materiali sono stati ingenti. Questo titolo obbligazionario beneficerà di una scadenza a cinque anni e un rendimento iniziale del 5,8%; mezzo punto percentuale di questo interesse, poi, verrà donato al Christchurch Eartquake Appeal Trust, in modo da rendere più rapida la ricostruzione. L’offerta potrà essere sottoscritta per altre tre settimane e a partire da martedì prossimo.
Stock option e bonus: più tasse per i manager
Tra le tante misure contenute nella manovra finanziaria, qualcuna va a colpire anche chi non è un operaio che guadagna 1.000 euro o poco più al mese. Scatta infatti un inasprimento della tassazione a carico dei manager che intascano bonus e stock option in linea tra l’altro con un orientamento già confermato nel corso dell’attuale Governo di centrodestra; ma poi per una ragione o l’altra non s’era mai fatto nulla. Le nuove regole sulla tassazione di bonus e stock option, in particolare, prevedono un innalzamento dell’asticella per quel che riguarda la base imponibile, sulla quale si va ad applicare una tassazione addizionale pari al 10%. Con la manovra finanziaria triennale di correzione dei conti pubblici la tassazione scatta su tutto quell’importo che va ad eccedere la parte fissa della retribuzione, mentre in passato si applicava solo per quelle somme che superavano il triplo della parte fissa della retribuzione intascata dal manager.
JPMorgan: primo bond trentennale dopo otto mesi
JPMorgan può trarre il massimo vantaggio dalla sua posizione di banca col maggiore credito in assoluto all’interno degli Stati Uniti: in effetti, questa sorta di leadership ha permesso al gruppo di vendere ben 1,75 miliardi di dollari in relazione a titoli obbligazionari in scadenza tra trenta anni. Si tratta di una operazione importante, anche perché questo lancio è il primo negli ultimi sei mesi da parte di una compagnia finanziaria americana. I titoli in questione beneficiano di un rendimento pari al 5,6%, 140 punti base al di sopra del ritorno economico che viene invece garantito dal Tesoro. L’ultimo istituto che si è avventurato in una cessione simile era stata Goldman Sachs, più precisamente il 21 gennaio scorso. I rischi che corre JPMorgan non sono poi così alti rispetto al contesto economico in cui ci troviamo: il fatto che si punti su una scadenza così lunga è un chiaro segno di forza secondo gli analisti e anche la scelta del periodo di sottoscrizione viene considerata come la più idonea.