Lipper è una azienda che effettua ricerche di tipo finanziario e che fa parte integrante del gruppo Thomson Reuters: l’ultimo studio in questo senso mette in evidenza dei dati davvero importanti e che inducono a riflettere circa le commissioni che fanno capo ai fondi comuni di investimento. Che cosa c’è di così particolare in queste performance? Ebbene, è stata evidenziata una crescita sostanziale in questa direzione: qualcuno ha avanzato delle critiche nei confronti della ricerca in questione, visto che sono stati presi come riferimento principale soltanto 81 fondi che sono quotati in territorio britannico (volendo essere più precisi, si tratta soltanto del 5% dell’intero comparto), ma si deve anche precisare che è una tendenza di cui si deve tenere conto. L’aumento in questione e accennato poc’anzi è pari a 138 punti percentuali, il risultato del confronto rispetto al dato di un anno fa.
Investimenti News
EtfPlus: i peggiori ribassi sono quelli di grano e alluminio
L’ultima settimana di contrattazioni del mercato EtfPlus si è caratterizzata per due elementi peculiari: la forte incertezza che aleggia attorno ai principali strumenti finanziari e la mancanza di una tendenza principale, sia al rialzo che al ribasso. Con un contesto di questo tipo, è inevitabile che i prodotti short (quelli per i quali vale la pena una vendita allo scoperto), tra cui, in prima line, Lyxor e Etfx. Ma le notizie importanti sono giunte anche da alcuni prodotti settoriali: in tal senso, occorre rimarcare le prestazioni finanziarie del prodotto di Db X-Trackers sullo Stoxx 600 Oil&Gas, in grado di porre in essere un buon recupero di un punto percentuale. Tra gli strumenti cosiddetti semiattivi, inoltre, è ancora Lyxor a farla da padrona; l’Xbear sull’indice Ftse Mib e sul paniere industriale del Vecchio Continente non si possono certo lamentare, mentre è stata una vera sorpresa per tutti l’incremento percentuale del prodotto della sgr francese che fa riferimento ai titoli di stato europei con una scadenza che va fino a quindici anni (è stato registrato infatti un inatteso +0,82%).
Investimenti e Sviluppo: aumento di capitale, via libera Consob

L’aumento di capitale di Investimenti e Sviluppo S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza affari, ed attiva nell’acquisizione di partecipazioni dirette di maggioranza o di minoranza in PMI quotate e non quotate, può ufficialmente partire. In accordo con quanto infatti comunicato dalla società, Investimenti e Sviluppo ha acquisito il via libera da parte della Consob alla pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all’Offerta in opzione agli azionisti; in particolare, il periodo di Offerta è quello che parte dal prossimo 23 agosto per concludersi poi il 10 settembre 2010 inclusi. Nel dettaglio, l’operazione di ricapitalizzazione riguarda un aumento di capitale a pagamento che è stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Investimenti e Sviluppo per un controvalore massimo pari a 14.756.425,66 euro, ed a fronte dell’emissione di un numero massimo di 1.017.684.528 di nuove azioni Investimenti e Sviluppo S.p.A..
Fondi riservati: risparmio gestito più semplice con la manovra d’estate
Il comparto finanziario relativo al risparmio gestito è stato novellato da due importanti introduzioni della cosiddetta “manovra d’estate” (si tratta del Dl 78 del 2010): cerchiamo dunque di approfondire la portata di tali novità. Anzitutto, la fattispecie “fondo comune di investimento” ha subito e subirà delle riformulazioni fondamentali. Ciò vuol dire che saranno necessarie nuove caratteristiche e nuovi elementi per dar vita a un reale schema di fondo, in modo che l’ordinamento italiano lo riconosca come tale. Inoltre, per quel che concerne i fondi riservati che sono riservati agli investitori qualificati, questi strumenti dovranno passare al vaglio di una opportuna deregolamentazione della loro fase di avvio: la Banca d’Italia, pertanto, non fornirà più la propria approvazione, nemmeno quando ci sarà da affrontare delle fusioni tra fondi comuni.
Deposito titoli con il conto BancoPosta
I titolari di un qualsiasi conto corrente della gamma BancoPosta, hanno la possibilità di poter andare ad associare, con fini chiaramente di investimento dei propri risparmi, un deposito titoli; tale associazione può essere fatta o con la contestuale apertura del conto corrente BancoPosta, oppure in una fase successiva. Per i depositi titoli con regolamento sul conto BancoPosta, il costo semestrale del deposito titoli è pari a zero, eccetto gli oneri fiscali dovuti per Legge, se nei sei mesi il deposito è stato privo di strumenti finanziari; il costo massimo, per qualsiasi tipologia di titoli, è pari invece nel semestre solare a 15 euro che scendono però a 10 euro semestrali nel caso in cui sul deposito titoli siano presenti solamente i titoli di Stato. Per i depositi titoli il cui regolamento, invece, avviene su un libretto di risparmio postale nominativo, allora anche in questo caso, con eccezione degli oneri fiscali, non viene applicata alcuna spesa nel semestre; con qualsiasi tipologia di titoli il costo è pari a 20,66 euro semestrali che anche in questo caso scendono a 10 euro semestrali in caso di possesso nel deposito titoli dei soli titoli di Stato.
Lettonia batte Italia: il conto di As Privatbank assicura il 3,5% lordo
È piuttosto normale che gli investitori, soprattutto quelli italiani, siano alla ricerca del rendimento migliore in relazione ai conti correnti che si trovano online: la ricerca all’interno dei nostri confini sarebbe però inutile, dato che, come è emerso da sondaggi recenti, il rendimento più alto rispetto a quello di tutti gli altri istituti del nostro paese spetta a una banca dal nome quasi sconosciuto. Si tratta di As Privatbank, gruppo che ha la propria sede principale in Lettonia, ma che beneficia di capitali provenienti dall’Ucraina. Il tutto appare paradossale, anche perché questa banca ha una sola filiale in Italia, per la precisione a Roma, dunque potrebbe sembrare difficile aprire un conto di tale tipo.
Investimenti artistici: per Nomisma il rendimento è pari al 3,9% annuo
Quando si parla nello specifico dei cosiddetti beni rifugio, ci si dimentica troppo spesso dell’arte e delle sue opere più preziose, una vera e propria cassaforte finanziaria: è possibile quantificare i reali vantaggi di questa forma di risparmio considerata ancora “di nicchia”, ma in grado di fornire grandi soddisfazioni ai soggetti interessati? Nomisma ha provato a stimare il fenomeno e le sue dimensioni, e i dati sono davvero interessanti. Tra gli artisti preferiti dagli investitori coinvolti c’è sicuramente Mario Schifano, ma la sua non è una leadership assoluta; anche le opere d’arte di grandi personaggi come Carlo Carrà, Graham Sutherland, Georges Braque, Lucio Fontana e Arnaldo Pomodoro sono molto gettonate e consentono di beneficiare di un bene di ottimo valore. Il rapporto sul mercato dell’arte, tra l’altro, ha messo in luce come tele e sculture siano appannaggio dei grandi appassionati di questa espressione culturale, e persino dei risparmiatori più avveduti, sempre più alle prese con le difficoltà e gli ostacoli dei prodotti tradizionali.
Mercati valutari: l’andamento del dollaro influisce su Stm
Gli ultimi tempi si sono contraddistinti, dal punto di vista valutario, per un notevole e fondamentale apprezzamento da parte del dollaro nei confronti dell’euro: eppure, questo rafforzamento della moneta verde non sta portando alcun benefico effetto nei riguardi di determinate compagnie, prima fra tutte Stm, attiva nel campo dei semiconduttori. Come è stato opportunamente calcolato, infatti, per ogni punto percentuale guadagnato dal dollaro nei confronti della moneta unica europea, la società in questione riesce a perdere addirittura fino a dieci milioni di utile operativo. La conseguenza più evidente di questa situazione è che il titolo dell’azienda di cui è leader Carlo Bozotti sia in costante calo in Borsa.
Fondi Madoff: coinvolta anche Pioneer Alternative Investment
I tentacoli del caso Madoff continuano ad avviluppare nuove vicende e nuovi protagonisti: l’ultimo in ordine temporale è rappresentato da Pioneer Alternative Investment, la quale rappresenta una delle divisioni strategiche della nota società di gestione del risparmio che fa capo a Unicredit. Come si evince facilmente dal nome dell’azienda, si tratta di una unità che si occupa in prevalenza di investimenti di tipo speculativo, quelli più a rischio a due anni dallo scoppio della crisi finanziaria globale, ed è stato quantomeno inevitabile che proprio tali fondi finissero sotto la lente di in gradimento del curatore fallimentare della vicenda legata a Bernard Madoff. Irving Picar potrebbe avanzare a breve delle importanti azioni legali nei confronti di Pioneer, così come è stato confermato da una indiscrezione dell’agenzia statunitense Bloomberg.
Metalli non ferrosi: preoccupano i dati sullo stagno
Le quotazioni dello stagno, uno dei principali metalli non ferrosi che vengono scambiati presso il London Metal Exchange, stanno mettendo in luce dei rialzi e delle performance davvero interessanti: nel corso di questi ultimi giorni, poi, il prezzo cash è riuscito a raggiungere quota 29 dollari, un valore che deve essere confrontato con le stime relative ai tre mesi. Una delle caratteristiche principali del mercato dello stagno è, senza dubbio, la sua scarsa liquidità, dunque non devono mai sorprendere più di tanto le eccessive oscillazioni economiche. L’incremento del 2010 è pari a venti punti percentuali, ed è quindi logico ipotizzare un ulteriore rafforzamento e lo sfruttamento del rally da parte del relativo contratto future. Comunque, bisogna anche tener conto di altri elementi determinati. Anzitutto, le scorte del metallo hanno subito un pesante crollo, un calo che non veniva registrato da tre mesi almeno; inoltre, l’Indonesia, con le sue difficili condizioni climatiche, ha provveduto a rendere più negativa l’attuale situazione, visto che si tratta della principale nazione a livello globale per quel che concerne le esportazioni.
Eni rafforza presenza nell’Africa subsahariana
Il colosso petrolifero ed energetico italiano Eni ha reso noto nella giornata di ieri, lunedì 16 agosto 2010, d’aver effettuato il proprio ingresso nella Repubblica Democratica del Congo attraverso l’acquisizione del blocco esplorativo che si chiama Ndunda per una quota pari al 55%. L’accordo, che rafforza la presenza della società del cane a sei zampe nell’area dell’Africa subsahariana, è stato in particolare siglato con Surestream Petroleum, azienda petrolifera britannica. Trattasi di un blocco per il quale sono state già ottenute le necessarie autorizzazioni, e per il quale Eni potrà fin da subito condurre tutti gli studi finalizzati alla completa valorizzazione dell’area. L’intesa raggiunta con Surestream Petroleum, in accordo con quanto fa presente Eni con una nota, è susseguente all’accordo strategico che nell’agosto dello scorso anno è stato siglato con la Repubblica Democratica del Congo nell’ambito della cooperazione e della valorizzazione delle risorse petrolifere nel Paese.
Gruppo Ceramiche Ricchetti: aumento di capitale, i risultati
Si è concluso il periodo di riofferta in Borsa dei diritti inoptati relativi all’aumento di capitale della società italiana quotata a Piazza Affari Gruppo Ceramiche Ricchetti. A darne notizia è proprio la società con una nota ufficiale nel precisare in particolare che i diritti di opzione sono stati riofferti nelle sedute di Borsa del 5, 6, 9, 10 e 11 agosto scorso. L’aumento di capitale, lo ricordiamo, fa seguito all’approvazione, da parte dell’Assemblea Straordinaria degli Azionisti del Gruppo Ceramiche Ricchetti, in data 11 dicembre scorso, della relativa delibera. Ebbene, tutti i 695.600 diritti di opzione inoptati sono stati acquistati in Borsa nella prima sessione del periodo di riofferta sul mercato, a fronte della potenziale sottoscrizione di numero 375.624 azioni del Gruppo Ceramiche Ricchetti di nuova emissione; di queste ne sono state poi sottoscritte numero 198.639 per un controvalore complessivo pari a 55.618,92 euro.
Unicredit MoneyBox Self Service: come annullare le operazioni
Le operazioni di investimento attraverso il prodotto di Unicredit “MoneyBox Self Service“, possono essere annullate in caso di errore solamente nella stessa giornata di sottoscrizione. A farlo presente sul proprio sito Internet è Unicredit Banca nel sottolineare inoltre come la richiesta di annullamento dell’operazione, chiaramente in caso di errore magari legato ai quantitativi acquistati, possa essere effettuata presentandosi in filiale oppure via telefono se il correntista ha aderito al servizio di Unicredit di Banca Telefonica. Il prodotto “MoneyBox Self Service“, lo ricordiamo, è riservato ai correntisti Unicredit che puntano ad investire, a fronte di un rischio basso e di un rendimento certo, la liquidità attraverso un vincolo di breve o di brevissimo termine; in particolare, gli investimenti con “MoneyBox Self Service” possono essere effettuati tutti i giorni lavorativi, dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,30 e fino a non oltre le ore 21,30 della giornata. Attualmente i vincoli temporali offerti dal prodotto “MoneyBox Self Service” sono tre e sono i seguenti: a quattro mesi il rendimento netto è pari allo 0,40% annuo, a sei mesi il rendimento netto sale allo 0,50% annuo, mentre è pari allo 0,70% netto per i vincoli a nove mesi.
Gruppo Borgosesia: buoni risultati dalla riorganizzazione strategica
Il Gruppo Borgosesia, in base ai dati che sono attualmente disponibili, prevede di andare a chiudere l’esercizio di bilancio in corso con dei risultati in netto miglioramento rispetto all’anno precedente. A farlo presente con un comunicato ufficiale è stata proprio la società in concomitanza con l’approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Borgosesia, della relazione finanziaria consolidata relativa al periodo gennaio – giugno 2010, caratterizzata in particolare da un risultato netto pari a 1,5 milioni di euro rispetto ad un dato negativo per 3,1 milioni di euro conseguito alla data del 30 giugno del 2009. Buono è stato anche il dato relativo ai ricavi, che nei sei mesi si sono infatti attestati a 21,3 milioni di euro rispetto ai 17 milioni di euro al 30 giugno 2009; dei 21,3 milioni di ricavi totali conseguiti, ben 20,1 milioni di euro sono stati comunque conseguiti e riferibili nel periodo a delle attività ed operazioni di dismissione.