Mercati valutari: l’andamento del dollaro influisce su Stm

Gli ultimi tempi si sono contraddistinti, dal punto di vista valutario, per un notevole e fondamentale apprezzamento da parte del dollaro nei confronti dell’euro: eppure, questo rafforzamento della moneta verde non sta portando alcun benefico effetto nei riguardi di determinate compagnie, prima fra tutte Stm, attiva nel campo dei semiconduttori. Come è stato opportunamente calcolato, infatti, per ogni punto percentuale guadagnato dal dollaro nei confronti della moneta unica europea, la società in questione riesce a perdere addirittura fino a dieci milioni di utile operativo. La conseguenza più evidente di questa situazione è che il titolo dell’azienda di cui è leader Carlo Bozotti sia in costante calo in Borsa.


Da quello che emerge ci si sta accorgendo che le azioni di Stm stanno seguendo fedelmente le performance poste in essere dall’indice di Philadelphia dei semiconduttori, vale a dire quello che è comunemente conosciuto con l’acronimo Sox, anch’esso in deciso ribasso. Le preoccupazioni più forti nutrite dagli investitori maggiormente interessati si riferiscono all’andamento attuale della domanda di chip per pc, la quale viene giudicata debole e in calo da gran parte degli analisti, soprattutto da quelli di JPMorgan. Come ci si deve comportare allora? Stm si trova già al di sotto dei fondamentali e la strategia che viene suggerita con maggiore forza, e non potrebbe essere altrimenti, è quella improntata al ribasso, con previsioni non molto ottimistiche per il futuro.

Il consiglio più utile in questo caso può essere quello di vendere il titolo azionario, oppure 6,24 euro (l’area di Stm), tentando più che altro di attendere che vi siano nuovi impulsi al rialzo da parte dei vecchi supporti: tutte le vendite al di sotto di questa soglia sono considerate come “aggressive”. Tra l’altro, non si deve nemmeno dimenticare che un valore pari a 5,915 euro rappresenterebbe la configurazione grafica peggiore, una condizione che costringerebbe a puntare tutto sull’obiettivo dei 5,15 euro.

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