Investimenti cubani: Ceiba verrà quotata a Toronto

Dopo ben sedici anni di investimenti negli hotel e nel real estate commerciale di Cuba, la compagnia Ceiba Investments Limited ha deciso di approdare alla Borsa canadese di Toronto: dunque, lo stock exchange nordamericano accogliere la quotazione della società a cui si sta facendo riferimento, la quale ha intenzione di puntare su nuovi progetti e di allentare la dipendenza dai flussi di cassa relativi a queste operazioni finanziarie. La scelta di Toronto non è casuale, in quanto viene ritenuto uno dei principali mercati liquidi a livello internazionale, come riportato puntualmente da Ceiba nel suo comunicato. L’approvazione del relativo regolamento e dei vari documenti per la quotazione avverranno molto presto, non più tardi comunque del primo trimestre del 2012.

Gli investimenti immobiliari di Panama

Quando si parla di Panama non si può non pensare immediatamente al suo celebre canale e a tutti i collegamenti economici e commerciali che esso garantisce: dunque, la domanda sorge spontanea, quali sono gli investimenti più proficui che hanno a che fare con la nazione centroamericana? Le esportazioni sono sicuramente il pezzo forte della repubblica in questione, gran parte delle quali sono costituite da servizi, ovviamente collegati al già citato canale, ma anche al settore portuale, a quello turistico, bancario e dei trasporti. Insomma, tutto questo vuol dire che una certa diversificazione finanziaria è possibile per l’investitore che decidesse di focalizzare il proprio portafoglio su questo stato.

Invesco-Prisma: un fondo immobiliare per investitori istituzionali

Il nuovo fondo paneuropeo messo a disposizione da Invesco prevede di raccogliere una somma pari a trecento milioni di euro: la compagnia finanziaria di Atlanta ha deciso infatti di focalizzare la propria attenzione su uno strumento strettamente collegato agli investimenti immobiliari, in particolare quelli relativi ai redditi di diverse nazioni europee e all’utilizzo commerciale e aziendale. Tale prodotto, poi, è stato strutturato nel dettaglio e in ogni minimo particolare anche da un’altra società di gestione del risparmio, Prisma, la quale è ben nota nel nostro paese per il suo interesse nei confronti del settore del real estate. L’accordo è dunque molto importante e il lancio di questo fondo sarà destinato, in particolare, agli investitori di tipo istituzionale. Quali sono le caratteristiche fondamentali?

Poste Italiane: il fondo immobiliare Obelisco

La gamma di prodotti finanziari che può vantare Poste Italiane è davvero ampia: un settore di cui si parla forse troppo poco, ma che è comunque ben contemplato, è quello del real estate, il quale è degnamente rappresentato da un fondo chiuso immobiliare, vale a dire Obelisco. Quando si parla di scommesse su fondi di questo tipo nel nostro paese, significa fare affidamento su un bene rifugio di primaria importanza, il mattone. Circa due anni fa, il prodotto in questione ha subito un calo piuttosto pesante, molto vicino ai dieci punti percentuali, ma non bisogna dimenticare che gli investitori possono contare anche sull’effetto leva, il quale rende molto più sostanziosa qualsiasi performance.

Gabetti convoca Assemblea Straordinaria Azionisti

Ai fini della copertura delle perdite, il Consiglio di Amministrazione di Gabetti Property Solutions, società quotata in Borsa a Piazza Affari ed attiva nel settore immobiliare, ha deliberato per la convocazione per l’Assemblea Straordinaria degli Azionisti. A darne notizia è stata la società in concomitanza con l’esame e l’approvazione, sempre da parte del CdA di Gabetti Property Solutions, dei dati del primo semestre del 2011, caratterizzati da un forte rialzo dell’Ebitda, pari al 56% rispetto allo stesso periodo del 2010. Bene anche l’indebitamento finanziario, che ha fatto registrare nel periodo un calo di 21,6 milioni di euro, a 147,9 milioni di euro, rispetto ai 169,5 milioni di euro di indebitamento finanziario alla data del 31 dicembre del 2010. Il risultato netto consolidato invece peggiora, passando dai -7,2 milioni di euro al 30 giugno 2010, ai -14,1 milioni di euro del primo semestre del 2011. Su questo indicatore, in accordo con un comunicato ufficiale emesso da Gabetti Property Solutions, hanno pesato 7,6 milioni di euro di accantonamenti per rischi e svalutazioni.

Mutui Bancari per Ristrutturazione: meglio le banche on-line

Sempre più spesso i giovani, quando si tratta di acquistare un immobile, sono a caccia di case da ristrutturare. Questo perché in media costano meno e, quindi, sono più accessibili a livello economico; in questo modo, magari facendosi in parte aiutare dai genitori, sempre a livello economico, la giovane coppia diventa proprietaria di quello che sarà in futuro il tetto dove andare a vivere. In questo modo, tra l’altro, si evita di stipulare un mutuo per l’acquisto della casa, e si punta in una fase successiva, invece, ad accendere un finanziamento ipotecario con finalità di ristrutturazione di immobili.

Mutuo Contante di Unicredit: fino a 80 mila Euro

Trasformare il valore della propria casa in denaro, in moneta sonante per intenderci. E’ questa, in estrema sintesi, la finalità con cui un proprietario di immobili stipula un mutuo liquidità, un prodotto che permette, a fronte dell’offerta di una garanzia ipotecaria alla banca, proprio sull’immobile di cui si è proprietari, di ottenere importi spesso anche rilevanti per poter far fronte a spese per progetti che si sono già pianificati, oppure per spese impreviste per le quali, senza la stipula di un prodotto del genere, sarebbe difficile se non impossibile garantirne la copertura. Sono molti in Italia gli Istituti di credito che, piccoli e grandi, propongono, nell’ambito del loro ventaglio di mutui con diverse finalità, il finanziamento ipotecario per erogazione di liquidità.

Mutuo 100% per la prima casa: troppo costoso?

Rispetto al passato per le famiglie italiane la fase di richiesta di un finanziamento ipotecario è diventata in tutto e per tutto una corsa ad ostacoli. Le banche, infatti, oramai concedono credito solo se la “fedina creditizia” non solo è “pulita”, ma anche brillante, ragion per cui non sono rari, anzi sono frequenti i casi in cui una famiglia si presenta in banca a chiedere un mutuo per l’acquisto della prima casa ad uso residenziale, e si vede respinta l’istruttoria. Poi, nel caso in cui l’istruttoria vada a buon fine, c’è anche da fare i conti con il fatto che la banca finanzia di norma fino all’80% dell’operazione; ad esempio, se si vuole comprare una casa avente un valore commerciale e di mercato pari a 200 mila euro, allora l’Istituto di credito quasi sempre non va oltre erogazioni di mutuo per 160 mila euro.

Mutuo BNL: surroga senza spese

Cambiare banca, trasferendo il debito residuo da pagare al vecchio istituto di credito; allungare il piano di ammortamento, abbassando così la rata mensile da pagare, rendendola più sostenibile; e magari cambiare e bloccare il tasso passando dal vecchio mutuo a tasso variabile ad un nuovo finanziamento ipotecario a tasso fisso. Il tutto mantenendo la stessa ipoteca che dalla vecchia banca viene trasferita al nuovo istituto di credito con cui si stipula il prodotto. Questo ed altro è possibile con la surroga del mutuo, detta anche portabilità, che rappresenta, dopo le Leggi Bersani degli anni scorsi, una delle importanti conquiste dei consumatori in materia di stipula e di trasferimento dei mutui. Questo perché la Legge impone che la surroga a favore del mutuatario debba avvenire senza alcun aggravio per quel che riguarda i costi accessori.

Prima casa: Cariparma propone il Gran Mutuo Cambio Scelta

La crescita dei tassi di interesse rappresenta il pericolo più grande per chi ha sottoscritto un contratto di mutuo relativo alla prima casa: l’economia europea e mondiale non brilla certo in questo momento, dunque qualsiasi iniziativa che renda meno gravose le rate dei mutui è sempre ben accetta. Cosa c’è da dire allora del Gran Mutuo Cambio Scelta approntato da Cariparma? Il gruppo emiliano, il quale dipende direttamente dai francesi di Crédit Agricole, ha optato per una soluzione particolare: in pratica, quello che viene offerto non è altro che un finanziamento dal punto di vista ipotecario per acquistare con maggiore serenità la prima casa, il tutto con un tasso modificabile, visto che con cadenza biennale quest’ultimo può essere cambiato dal mutuatario, il quale sceglierà cosa gli conviene di più tra fisso e variabile a seconda delle sue esigenze e senza dover spendere nulla in aggiunta alle spese tradizionali.

Banca Marche si focalizza su un nuovo fondo immobiliare

Banca Marche fa tornare di stretta attualità le costituzioni dei fondi ad hoc. Si tratta di operazioni che non più tardi di dieci anni fa, se non erano all’ordine del giorno, comunque erano piuttosto semplici da portare a compimento. Ma i tempi sono ovviamente cambiati e la crisi finanziaria del 2008 ha rappresentato un vero e proprio spartiacque da questo punto di vista. È da quel momento, infatti, che le costituzioni in questione sono diventate difficili e costose, addirittura delle scommesse reali nell’ipotesi del settore immobiliare, ancora in fase di stallo. Qualche addetto ai lavori e alcuni investitori sono quindi rimasti spiazzati dalla decisione dell’istituto marchigiano, il quale ha destato sensazione in questi ultimi giorni scegliendo la società di gestione del risparmio Idea Fimit per dar vita a un fondo ben preciso.

Aberdeen: un fondo di fondi per investitori istituzionali

Aberdeen Asset Management è il gruppo finanziario che prende il nome dall’omonima città scozzese in cui ha sede: la compagnia, parte integrante dell’indice Ftse 250, vanta un’ottima operatività a livello internazionale, soprattutto nel continente oceaniano e in quello asiatico. Ed è stata proprio la divisione Asia a lanciare uno strumento molto interessante in questi giorni. Si tratta di un fondo di fondi, prodotto che è stato progettato appositamente per gli investitori istituzionali, in particolare quei soggetti che sono interessati a focalizzare il loro portafoglio su specifici settori, in primis il comparto immobiliare dell’area in questione. Quanto è sicura a conti fatti questa esposizione?

Risparmio e scelte finanziarie ai tempi della crisi

La crisi c’è ancora, solo che muta. Prima, in America, era la crisi dei mutui subprime; poi da crisi economica è diventata una crisi finanziaria. Successivamente si è trasformata in una crisi occupazionale, e si pensava, a torto, che da lì poi ci sarebbe stata una lenta ripresa. Ma la crisi muta, e si è trasformata da oltre un anno a questa parte nella crisi dei debiti sovrani. Ed allora, in questo scenario alquanto difficile, come se la passano le famiglie italiane in materia di risparmio e di scelte finanziarie? Ebbene, la risposta al riguardo ce la può fornire il Gruppo bancario Intesa Sanpaolo che, in accordo con un progetto in collaborazione con il Centro di ricerca e documentazione Luigi Einaudi, ha pubblicato “Indagine sul Risparmio e sulle scelte finanziarie degli italiani – 2011“, un interessante Rapporto che tasta il polso alle famiglie in uno scenario che, come sopra descritto, è ancora nonostante tutto di crisi.

Wall Street: Goldman Sachs prepara una nuova serie di bond

Sono davvero molte le banche di Wall Street che si stanno avventurando nell’emissione obbligazionaria: i 3,7 miliardi di dollari relativi a tali bond si riferiscono in gran parte a Goldman Sachs, ma non bisogna dimenticare nemmeno Citigroup, Wells Fargo e JPMorgan Chase. In particolare, questi strumenti finanziari sono collegati al settore del real estate e confermano lo spread attualmente esistente tra le economie europee e quella americana. Le vendite commerciali di questi istituti potrebbero ammontare a oltre dieci miliardi di dollari nel terzo trimestre di quest’anno, anche perché il segmento relativo ad hotel, uffici e centri commerciali è in costante espansione da questo punto di vista. I principali titoli sono in grado di rendere 209 punti base al di sopra del ritorno economico del Tesoro, secondo le ultime rilevazioni di Barclays: a giugno questo stesso spread era pari a 227 punti base, una conseguenza immediata del blocco operato dalla Federal Reserve di New York per quel che concerne le emissioni immobiliari, nello specifico dei prodotti che erano stati acquisiti per il salvataggio dell’American International Group, celebre gruppo assicurativo americano.