Grano: futures in calo a causa delle speculazioni sulla domanda

Il crollo subito dai contratti futures che osservano da vicino le performance del grano non veniva registrato da almeno quattro settimane: la debacle in questione è stata sicuramente agevolata dalla enorme speculazione che regna nella domanda della commodity agricola, visto che si punta soprattutto sul declino dei beni statunitensi alla luce della crisi nucleare che non accenna a placarsi in Giappone. La correlazione tra i due paesi è infatti fondamentale, la nazione nipponica rappresenta il secondo maggior acquirente di frumento americano (secondo i dati del 2010) e gli accresciuti pericoli del terremoto e delle contaminazioni nucleari non possono che essere deleteri in questo senso; sintomatico è stato, in particolare, l’andamento dell’indice Reuters/Jefferies CRB, il quale monitora costantemente le diciannove materie prime principali a livello globale e che è calato nel confronto con i titoli obbligazionari a stelle e strisce.

Etf Securities mette in mostra le opportunità del carbone

Il nome di Etf Securities fa immediatamente pensare agli investitori finanziari una comprovata leadership nell’ambito degli Exchange Traded Fund e degli Exchange Traded Commodities: per una volta, però, la compagnia londinese ha smesso i panni di emittente per rispolverare quelli di società attiva nella pubblicazione di rapporti di estremo interesse. Il report in questione è andato ad esaminare nel dettaglio tutte le caratteristiche e le opportunità relative al settore del carbone. Cosa c’è da dire in questo senso? Anzitutto, bisogna precisare che il prezzo delle estrazioni è aumentato di ben dieci punti percentuali subito dopo il terremoto giapponese dello scorso 11 marzo; le azioni e i prodotti correlati alle performance del noto combustibile hanno fatto registrare dei risultati elevati e molto interessanti, soprattutto se si osservano nel dettaglio le misure del Dax Global Coal Index, l’indice di maggiore riferimento.

Il cotone e l’argento guidano il rally delle commodities

Le principali commodities stanno vivendo un momento davvero sfolgorante: gli ultimi sette giorni, poi, hanno rappresentato un vero e proprio record visto che sono stati registrati continui rialzi, tanto da far raggiungere una quotazione record che non veniva sfiorata da ben due anni. Il cotone e l’argento hanno guidato queste performance positive, accrescendo l’ottimismo in relazione alla ripresa economica internazionale e accompagnandosi a un dollaro più debole. Anche l’oro e lo stagno, comunque, hanno conseguito dei risultati piuttosto interessanti. Il riferimento più importante in questo senso è l’indice Standard & Poor’s Gsci Spot, il quale raggruppa i contratti futures di ben ventiquattro materie prime; ebbene, l’ultima quotazione è stata pari a 757,22 punti, la più alta dal 4 agosto del 2008, con un guadagno settimanale che si è attestato sui 3,4 punti percentuali.

Futures: caffè in rialzo grazie alle minori esportazioni

New York ha assistito all’irresistibile ascesa del caffè come commodity finanziaria: il prodotto alimentare è riuscito infatti a beneficiare della crescente speculazione in merito alla capacità delle esportazioni di mantenere gli attuali livelli, con evidenti limitazioni per le nuove scorte. Allo stesso modo, anche lo zucchero è riuscito ad avanzare in maniera decisa. Secondo quanto stimato dall’International Coffee Organization, l’export in questione è aumentato da 37,1 a 42,3 milioni di sacchi, mentre le spedizioni relative al mese di febbraio sono aumentate addirittura di quindici punti percentuali rispetto a un anno prima. La ridotta disponibilità di caffè da parte del Brasile ha fatto incrementare ulteriormente la speculazione a cui si faceva riferimento in precedenza.

Commodities: come investire nei futures sul grano

Il grano o frumento rappresenta una commodity agricola tra le più gettonate tra gli investitori: dove risiede il successo di questi contratti futures? Le coltivazioni in questione sono molto diffuse in diverse zone del mondo, soprattutto per il suo frequente utilizzo alimentare. In effetti, gran parte della produzione è quella statunitense e va a riguardare direttamente la tipologia Hard Red Winter, capace di resistere ai rigidi inverni del Kansas, del Texas e del Nebraska. Un’altra tipologia che può essere sfruttata nelle contrattazioni è quella del grano tenero: la denominazione ufficiale è quella di Soft Red Winter, adatta, in particolare, ai climi umidi. Tra l’altro, è stata proprio questa seconda categoria appena menzionata, quotata attualmente presso il Chicago Board of Trade, a rappresentare il primo contratto future sul frumento con una negoziazione in borsa: al giorno d’oggi si tratta dello strumento finanziario con una struttura simile che vanta i maggiori scambi a livello globale.

Futures: settimana contrastante per i semi di soia

Gli ultimi sette giorni di contrattazioni dei futures sono stati caratterizzati da performance a dir poco altalenanti: i due esempi più eclatanti in questo senso sono rappresentati dal grano, il quale è riuscito a incrementare i propri ricavi come non accadeva da almeno nove mesi, grazie soprattutto alle esportazioni americane, mentre i semi di soia sono inesorabilmente calati nonostante la crescente produzione fatta registrare dal Sud America. Entrando maggiormente nel dettaglio statistico, c’è da sottolineare come le scorte di grano siano scese di quindici punti percentuali, così come annunciato anche dallo Us Department of Agricolture: l’export è più che raddoppiato e in questo modo i contratti futures hanno potuto beneficiare del secondo giorno consecutivo di rialzi presso il Chicago Board of Trade.

Cacao: la situazione politica ivoriana fa calare i futures

I contratti futures che osservano da vicino le performance del cacao sono scesi ai livelli più bassi delle ultime dieci settimane: non si tratta di una prestazione estemporanea, ma della conseguenza principale della grave situazione politica che ancora attanaglia la Costa d’Avorio, maggior produttore al mondo della commodity alimentare. Le brusche cadute dei futures, tra l’altro, hanno riguardato anche il cotone e il succo d’arancia. Le truppe fedeli ad Alassane Ouattara, il vincitore delle elezioni dello scorso novembre che è stato riconosciuto a livello internazionale, hanno guadagnato il controllo della capitale, ragione per la quale si attende una risoluzione a breve. Secondo gli analisti, questa svolta ha fatto perdere il premio del rischio relativo al cacao.

Gomma: contratti futures ai minimi da più di quattro mesi

I contratti futures che osservano da vicino le performance della gomma come commodity hanno subito uno degli effetti più negativi del terremoto che ha sconvolto il Giappone: questi strumenti, infatti, sono giunti al loro livello più basso degli ultimi quattro mesi, dopo che il sisma nipponico ha causato un vero e proprio shock dal lato dell’offerta, costringendo gli impianti automobilistici a interrompere la produzione e accrescendo, al contempo, la domanda. Volendo essere più precisi, c’è da precisare che le spedizioni relative al mese di agosto, il contratto solitamente più attivo del mercato, ha perso più di tredici punti percentuali, il calo maggiore da aprile 2010, attestandosi a quota 335 yen per ogni chilogrammo nel corso delle contrattazioni dell’after-hours presso il Tokyo Commodity Exchange. Tra l’altro, questa stessa piazza finanziaria ha provveduto a espandere il limite di scambio proprio per la gomma per la seconda volta consecutiva.

Gas naturale, brusco declino per i futures a New York

L’ultimo declino dei contratti futures sul gas naturale a New York non è altro che la principale conseguenza dell’ultimo rapporto del Dipartimento energetico americano, il quale ha messo in luce un calo piuttosto imprevisto delle scorte statunitensi. Entrando maggiormente nel dettaglio, il gas è sceso ai livelli dello scorso 1° marzo, con le scorte in questione che si sono attestate a quota 1,674 trilioni di piedi cubici. Secondo Cameron Horwitz, analista presso la Canaccord Genuity di Houston, si tratta indubbiamente di numeri improntati al ribasso, con il mercato di riferimento che ha alcuna ragione, a questo punto, di alzare le proprie tariffe oltre i quattro dollari. Le spedizioni relative al mese di aprile sono calate di dieci centesimi di dollaro (-2,5%) al New York Mercantile Exchange, con lo stesso gas che è stato scambiato a 3,867 dollari. Nel complesso, poi, i contratti futures hanno ceduto il 13% nel corso di questi primi mesi del 2011.

Bovini: quotazioni record per i futures a Chicago

I futures sui bovini rappresentano uno di quegli strumenti finanziari di cui si parla troppo poco, eppure anche le loro performance devono essere tenute in alta considerazione: ne è una conferma la quotazione record raggiunta proprio da tali prodotti al Chicago Mercantile Exchange, un andamento al rialzo che altro non è che la diretta conseguenza della maggiore domanda statunitense di carne e manzo, ma i livelli non sono bassi nemmeno nelle altre parti del mondo. Le mandrie bovine americane sono al livello più basso degli ultimi 53 anni, anche perché le esportazioni di carne hanno subito un incremento pari a diciannove punti percentuali nel corso del 2010 (1,04 milioni di tonnellate), secondo quanto rilevato dallo Us Department of Agricolture. Come è noto, poi, i costi internazionali del cibo sono giunti a livelli record a febbraio, come è stato messo in evidenza dalle Nazioni Unite.

Fondi comuni: JP Morgan punta tutto sulle materie prime

Il nome di JP Morgan Asset Management è più che noto agli investitori finanziari: da oggi lo sarà ancora di più grazie alla nuova offerta della società americana, la quale ha deciso di puntare con decisione sulle materie prime. Di cosa si tratta con esattezza? Lo strumento in questione si chiama JPMorgan Funds-Highbridge Diversified Commodities Fund e altro non è che un fondo comune di investimento che si va a focalizzare direttamente sui prodotti legati alle principali commodities. La struttura del fondo è piuttosto flessibile e diversificata, con una gestione dinamica che si pone come obiettivo principale quello di investire nei maggiori comparti delle materie prime; dunque, l’investitore che sottoscrive il fondo ha la possibilità di cogliere al balzo tutte le più importanti opportunità delle piazze di riferimento, osservando e beneficiando delle performance dei prezzi dei prodotti del settore primario, degli energetici, ma anche delle commodities più preziose.

Cotone, le scorte limitate fanno volare i futures

I contratti futures che osservano da vicino l’andamento del cotone come commodity hanno subito un rialzo record nel corso di quest’ultima settimana: il rialzo è stato favorito senz’altro dal fatto che la domanda globale proveniente dagli stabilimenti tessili dovrebbe continuare ad essere superiore all’offerta disponibile. In particolare, l’output della Cina, il maggior consumatore di cotone al mondo, è calato di 6,3 punti percentuali nel 2010. Al contrario, le vendite statunitensi sono aumentate del 56% nella settimana che si è conclusa lo scorso 24 febbraio rispetto ai sette giorni precedenti, così come ha anche confermato lo Us Department of Agricolture, il dipartimento americano relativo al settore primario. In pratica, i prezzi sono più che raddoppiati. John Flanagan, presidente della Flanagan Trading Corporation, ha parlato espressamente di una sfida a livello internazionale, anche perché le ultime resistenze commerciali che sono state realizzate erano più che altro acquisizioni.

Il 2011 potrebbe essere l’anno del boom per lo zucchero

La produzione globale di zucchero potrebbe eccedere in maniera importante la domanda dello stesso “oro bianco” per la prima volta negli ultimi quattro anni: la previsione è stata stilata dal broker e ricercatore Jonathan Kingsmann, il quale ha fatto riferimento, in particolare, alle condizioni meteorologiche che dovrebbero rimanere sostanzialmente normali. Il surplus di mercato è stato stimato in circa 5,61 milioni di tonnellate per quel che concerne l’anno commerciale che inizierà il prossimo 1° aprile, una bella inversione di tendenza rispetto al deficit di 102.000 tonnellate registrato nel corso dell’ultima stagione. Sono i coltivatori della Cina, del Brasile, della Russia e della Thailandia a guidare queste performance e quindi ci si aspetta altri buoni risultati proprio da loro.

Caffè: i futures tornano agli alti livelli del 1997

Le meraviglie del caffè non sono ancora finite: la commodity alimentare prosegue infatti imperterrita il proprio rally, tanto che i livelli raggiunti sono praticamente identici ai picchi del 1997. Questo rialzo così sorprendente è stato favorito soprattutto dalla domanda globale, di gran lunga superiore alla produzione, visto che gli investitori hanno sottoscritto azioni su azioni relative alle principali aziende del settore, vale a dire Starbucks Corporation e Green Mountain Coffee Roasters. È proprio quest’ultima società che si è caratterizzata ampiamente in positivo, con un trading piuttosto sostanzioso, addirittura al di sopra di qualsiasi altra azienda che fa parte dell’indice Standard & Poor’s 500.