L’appetito finanziario di George Soros, miliardario ungherese naturalizzato statunitense (noto per le sue presidenze e quote di partecipazione a vario titolo), è davvero insaziabile: l’ultima iniziativa in questo senso riguarda addirittura il mondo asiatico della Borsa, visto che il fondo speculativo dell’imprenditore, denominato Quantum, ha consentito allo stesso di rilevare una quota di partecipazione della Borsa indiana di Bombay (si tratta appunto del Bombay Stock Exchange, noto anche con l’acronimo Bse). La percentuale in questione ammonta al 4% e l’operazione è stata portata a compimento mediante il versamento di una somma vicina ai 35 milioni di dollari. Che cosa spera di ricavare in tal modo Soros? Da quanto si è appreso dalle indiscrezioni più accreditate, inoltre, l’intero business sarebbe stato portato a compimento su una base compresa tra le 375 e le 380 rupie per ogni specifica azione (bisogna ricordare che per ottenere un euro sono necessarie sessanta rupie circa).
Azioni
L’opzione su Kraft e i prezzi del grano aumentano le scommesse bearish
I trader finanziari di opzioni hanno provveduto a potenziare le loro scommesse di tipo bearish (al ribasso) su Kraft Foods: tra l’altro, bisogna anche sottolineare come moltissimi azionisti stiano vendendo i propri titoli, visto che il colosso alimentare deve far fronte alla difficile situazione relativa ai costi delle commodities, oltre che alla nota integrazione della britannica Cadbury. Le opzioni put, nel dettaglio, hanno subito un rialzo di 1,2 punti base, il livello più alto da tre anni a questa parte; intanto, il titolo Kraft è sceso fino a quota 29,13 dollari (-6,2%). L’azienda statunitense deve anche affrontare l’ostacolo non indifferente degli alti prezzi del grano e del frumento di questi ultimi tempi (si tratta dei maggiori rialzi dal 2008): gli elementi negativi, dunque, non mancano e stanno influendo di conseguenza sui principali strumenti da investimento, con il relativo hedge fund che si è visto costretto a tagliare dell’1% le holding.
Investimenti e Sviluppo: aumento di capitale, via libera Consob

L’aumento di capitale di Investimenti e Sviluppo S.p.A., società quotata in Borsa a Piazza affari, ed attiva nell’acquisizione di partecipazioni dirette di maggioranza o di minoranza in PMI quotate e non quotate, può ufficialmente partire. In accordo con quanto infatti comunicato dalla società, Investimenti e Sviluppo ha acquisito il via libera da parte della Consob alla pubblicazione del Prospetto Informativo relativo all’Offerta in opzione agli azionisti; in particolare, il periodo di Offerta è quello che parte dal prossimo 23 agosto per concludersi poi il 10 settembre 2010 inclusi. Nel dettaglio, l’operazione di ricapitalizzazione riguarda un aumento di capitale a pagamento che è stato deliberato dal Consiglio di Amministrazione di Investimenti e Sviluppo per un controvalore massimo pari a 14.756.425,66 euro, ed a fronte dell’emissione di un numero massimo di 1.017.684.528 di nuove azioni Investimenti e Sviluppo S.p.A..
Mercati valutari: l’andamento del dollaro influisce su Stm
Gli ultimi tempi si sono contraddistinti, dal punto di vista valutario, per un notevole e fondamentale apprezzamento da parte del dollaro nei confronti dell’euro: eppure, questo rafforzamento della moneta verde non sta portando alcun benefico effetto nei riguardi di determinate compagnie, prima fra tutte Stm, attiva nel campo dei semiconduttori. Come è stato opportunamente calcolato, infatti, per ogni punto percentuale guadagnato dal dollaro nei confronti della moneta unica europea, la società in questione riesce a perdere addirittura fino a dieci milioni di utile operativo. La conseguenza più evidente di questa situazione è che il titolo dell’azienda di cui è leader Carlo Bozotti sia in costante calo in Borsa.
Eni rafforza presenza nell’Africa subsahariana
Il colosso petrolifero ed energetico italiano Eni ha reso noto nella giornata di ieri, lunedì 16 agosto 2010, d’aver effettuato il proprio ingresso nella Repubblica Democratica del Congo attraverso l’acquisizione del blocco esplorativo che si chiama Ndunda per una quota pari al 55%. L’accordo, che rafforza la presenza della società del cane a sei zampe nell’area dell’Africa subsahariana, è stato in particolare siglato con Surestream Petroleum, azienda petrolifera britannica. Trattasi di un blocco per il quale sono state già ottenute le necessarie autorizzazioni, e per il quale Eni potrà fin da subito condurre tutti gli studi finalizzati alla completa valorizzazione dell’area. L’intesa raggiunta con Surestream Petroleum, in accordo con quanto fa presente Eni con una nota, è susseguente all’accordo strategico che nell’agosto dello scorso anno è stato siglato con la Repubblica Democratica del Congo nell’ambito della cooperazione e della valorizzazione delle risorse petrolifere nel Paese.
Gruppo Ceramiche Ricchetti: aumento di capitale, i risultati
Si è concluso il periodo di riofferta in Borsa dei diritti inoptati relativi all’aumento di capitale della società italiana quotata a Piazza Affari Gruppo Ceramiche Ricchetti. A darne notizia è proprio la società con una nota ufficiale nel precisare in particolare che i diritti di opzione sono stati riofferti nelle sedute di Borsa del 5, 6, 9, 10 e 11 agosto scorso. L’aumento di capitale, lo ricordiamo, fa seguito all’approvazione, da parte dell’Assemblea Straordinaria degli Azionisti del Gruppo Ceramiche Ricchetti, in data 11 dicembre scorso, della relativa delibera. Ebbene, tutti i 695.600 diritti di opzione inoptati sono stati acquistati in Borsa nella prima sessione del periodo di riofferta sul mercato, a fronte della potenziale sottoscrizione di numero 375.624 azioni del Gruppo Ceramiche Ricchetti di nuova emissione; di queste ne sono state poi sottoscritte numero 198.639 per un controvalore complessivo pari a 55.618,92 euro.
Gruppo Borgosesia: buoni risultati dalla riorganizzazione strategica
Il Gruppo Borgosesia, in base ai dati che sono attualmente disponibili, prevede di andare a chiudere l’esercizio di bilancio in corso con dei risultati in netto miglioramento rispetto all’anno precedente. A farlo presente con un comunicato ufficiale è stata proprio la società in concomitanza con l’approvazione, da parte del Consiglio di Amministrazione del Gruppo Borgosesia, della relazione finanziaria consolidata relativa al periodo gennaio – giugno 2010, caratterizzata in particolare da un risultato netto pari a 1,5 milioni di euro rispetto ad un dato negativo per 3,1 milioni di euro conseguito alla data del 30 giugno del 2009. Buono è stato anche il dato relativo ai ricavi, che nei sei mesi si sono infatti attestati a 21,3 milioni di euro rispetto ai 17 milioni di euro al 30 giugno 2009; dei 21,3 milioni di ricavi totali conseguiti, ben 20,1 milioni di euro sono stati comunque conseguiti e riferibili nel periodo a delle attività ed operazioni di dismissione.
ErgyCapital: fotovoltaico, completato l’impianto di Surbo
Sale a quota 15,2 MW la potenza complessiva cumulata connessa da impianti fotovoltaici che sono di proprietà dell’investment company, quotata in Borsa a Piazza Affari, ErgyCapital. A darne notizia con un comunicato ufficiale è stato proprio il Gruppo attivo nel settore delle tecnologie, delle fonti e delle energie rinnovabili dopo che a Surbo, un Comune che si trova in provincia di Lecce, è stato completato e contestualmente connesso alla rete elettrica nazionale un impianto fotovoltaico avente una potenza complessiva pari a 0,99 MW. La quota dei 15,2 MW di potenza connessa complessiva cumulata da impianti fotovoltaici di proprietà di ErgyCapital, anche attraverso le proprie controllate, comprende anche l’impianto sito a Piani di S’Elia, una frazione di Rieti, che ha una potenza pari a 2,6 MW, che risulta essere già connesso in rete, ma che non è attualmente in esercizio in virtù di un provvedimento di sequestro che riguarda le aree dove il parco fotovoltaico è stato costruito e realizzato. Per quel che riguarda l’impianto nel Comune di Surbo, ErgyCapital sottolinea inoltre che trattasi di un parco fotovoltaico a terra costituito da moduli fotovoltaici, in silicio policristallino, forniti da Trina Solar.
Finmeccanica vince gare in Libia per 247 milioni di euro
Arriva una nuova commessa milionaria per Finmeccanica. Il colosso aerospaziale in data odierna, giovedì 12 agosto 2010, ha infatti reso noto d’essersi aggiudicato in Libia commesse per un controvalore pari a ben 247 milioni di euro; questo, in particolare, è avvenuto attraverso un consorzio costituito da un lato da Selex Communications, e dall’altro da Ansaldo STS. Attraverso tale consorzio Finmeccanica ha siglato con la società controllata dalle Ferrovie Russe JSC RZD, la Zarubezhstroytechnology, un contratto da 247 milioni di euro circa al fine di realizzare in Libia, e precisamente sulla tratta che collega Sirth a Benghazi, le tecnologie relativamente alle telecomunicazioni, bigliettazione, security, automazione, segnalamento e telecomunicazioni.
Servizi Italia: forte crescita dell’utile netto consolidato
Si è chiuso con i principali indicatori economici in netta crescita il primo semestre del 2010 per Servizi Italia S.p.A., società italiana quotata a Piazza Affari sullo “Star“, il segmento di negoziazione organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A.. In particolare, il Consiglio di Amministrazione di Servizi Italia ha esaminato ed approvato la relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2010, caratterizzata innanzitutto da un balzo dell’utile netto consolidato che è più che raddoppiato con un +109,2% a 8,1 milioni di euro rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nei sei mesi, inoltre, i ricavi consolidati hanno fatto registrare un incremento del 6,8% a 97,2 milioni di euro rispetto al periodo gennaio – giugno del 2009; luce verde anche per l’Ebitda nel semestre con un +17,3% a 28,6 milioni di euro, ed ancora di più per l’Ebit che è balzato del 39,3% a 11,1 milioni di euro.
Buzzi Unicem: risultati secondo semestre 2010 attesi in diminuzione
Nel secondo semestre dell’anno in corso Buzzi Unicem stima qualche segnale di ripresa ma i risultati sono comunque attesi in diminuzione. Questo è quanto si legge in una nota ufficiale della società in concomitanza con l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem, della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno del 2010, caratterizzata in particolare da un margine operativo lordo che si è attestato a 189 milioni di euro, in calo rispetto ai 249 milioni di euro conseguiti nello stesso periodo dello scorso anno. Pollice verso anche per il fatturato che nei primi sei mesi di quest’anno si è attestato in calo a 1,22 miliardi di euro rispetto ai 1,34 miliardi di euro al 30 giugno del 2009. Buzzi Unicem, in particolare, ha rilevato un recupero nel secondo trimestre di quest’anno a fronte comunque di volumi di vendita che al 30 giugno 2010 sono risultati essere inferiori rispetto a quelli della stessa data dello scorso anno. A pesare sull’andamento del business in questo momento, tra l’altro, sono i prezzi di vendita caratterizzati da un debolezza generalizzata in Paesi come l’Italia e la Russia.
Saras: segnali di miglioramento dal comparto raffinazione
“Il comparto della raffinazione rimane in difficoltà, anche se vi sono incoraggianti segnali di miglioramento“. Questo è quanto ha tra l’altro dichiarato il Presidente del Gruppo Saras, GianMarco Moratti, in concomitanza con il rilascio dei dati semestrali della società, caratterizzati in particolare da un risultato netto adjusted di Gruppo negativo per 27,4 milioni di euro rispetto ad un risultato netto adjusted di Gruppo positivo per 7,1 milioni di euro riportato nei primi sei mesi del 2009. Pur tuttavia, focalizzando l’attenzione sul secondo trimestre di quest’anno, c’è da mettere in evidenza che il Gruppo Saras ha chiuso il periodo con un risultato netto adjusted di Gruppo positivo per 2,4 milioni di euro rispetto ai -18,3 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Questa inversione, in accordo con le dichiarazioni rilasciate dal Presidente GianMarco Moratti, si spiega con il buon andamento dei segmenti di business societari legati sia alla generazione di energia elettrica, sia al marketing.
Kinexia punta tutto sul business delle rinnovabili
Kinexia, società quotata in Borsa a Piazza Affari, punta tutto sul business delle rinnovabili. La società nella giornata di ieri ha infatti reso noto d’aver completato il proprio programma di dismissioni delle proprie attività non core, con la conseguenza che ora Kinexia, in accordo con quanto già previsto e definito nel Piano Industriale a valere sugli anni dal 2009 al 2013, potrà interamente focalizzare il proprio business sulle energie rinnovabili. Questo dopo che è stato sottoscritto da Kinexia e da Paglieri Profumi un contratto preliminare finalizzato alla cessione, da parte di Kinexia, del marchio Schiapparelli e del business legato al settore nutrizionale biologico. L’operazione, a fronte di un corrispettivo a favore di Kinexia pari a 0,7 milioni di euro, si prevede possa essere perfezionata entro la data del prossimo 20 settembre del 2010. Da un lato, quindi, Kinexia proseguirà la propria espansione nell’attività core delle energie rinnovabili, mentre dall’altro Paglieri Profumi con tale acquisizione potrà ulteriormente rafforzare e consolidare la propria presenza nel comparto del benessere ampliando l’attività nei comparti del farmaceutico e del nutrizionale biologico.
Hsbc: ecco i motivi per dare fiducia alla crescita dei Bric
Brasile, Russia, India e Cina (i quattro paesi solitamente raggruppati nell’acronimo Bric) hanno mostrato un buon andamento dei consumi per quel che concerne le ultime performance di mercato: tali prestazioni, in particolare, sono state molto apprezzate da Hsbc Global Asset Management, una delle principali compagnie a livello internazionale per investimenti in tali nazioni. Il comparto della società britannica che si occupa, nello specifico, di mercati emergenti ha osservato come il debito sia ancora un ostacolo ingombrante per una piena crescita dal punto di vista economico, ma comunque le capacità sono sufficienti a far dormire sonni tranquilli a chi intende focalizzare le proprie strategie di portafoglio su questo settore. Esistono, in effetti, moltissimi vantaggi in questo senso, i quali dovrebbero indurre gran parte dei risparmiatori a soffermarsi su questa opportunità, non ultimo il fattore demografico (gli abitanti dei mercati Bric sono ben 2,7 miliardi, il 40% dell’intera popolazione mondiale).