Buzzi Unicem: risultati secondo semestre 2010 attesi in diminuzione

Nel secondo semestre dell’anno in corso Buzzi Unicem stima qualche segnale di ripresa ma i risultati sono comunque attesi in diminuzione. Questo è quanto si legge in una nota ufficiale della società in concomitanza con l’approvazione da parte del Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem, della relazione finanziaria semestrale al 30 giugno del 2010, caratterizzata in particolare da un margine operativo lordo che si è attestato a 189 milioni di euro, in calo rispetto ai 249 milioni di euro conseguiti nello stesso periodo dello scorso anno. Pollice verso anche per il fatturato che nei primi sei mesi di quest’anno si è attestato in calo a 1,22 miliardi di euro rispetto ai 1,34 miliardi di euro al 30 giugno del 2009. Buzzi Unicem, in particolare, ha rilevato un recupero nel secondo trimestre di quest’anno a fronte comunque di volumi di vendita che al 30 giugno 2010 sono risultati essere inferiori rispetto a quelli della stessa data dello scorso anno. A pesare sull’andamento del business in questo momento, tra l’altro, sono i prezzi di vendita caratterizzati da un debolezza generalizzata in Paesi come l’Italia e la Russia.

Nella nota ufficiale emessa da Buzzi Unicem si legge altresì come la società abbia fatto entrare in funzione i grandi progetti che sono destinati a rafforzare il proprio grado di competitività nei Paesi dell’Europa Orientale. Oltre ad approvare la relazione finanziaria al 30 giugno del 2010, il Consiglio di Amministrazione di Buzzi Unicem ha altresì dato il via libera alla fusione per incorporazione di Escalcementi S.r.l. e Parmacementi S.p.A., società controllate da Buzzi Unicem al 100%; la società stima che il perfezionamento delle due operazioni di fusione per incorporazione avvenga entro la fine del corrente esercizio di bilancio.

A livello di esercizio 2010, per quel che riguarda l’evoluzione prevedibile della gestione, Buzzi Unicem stima, a seguito delle difficoltà di mercato, di conseguire un margine operativo lordo ricorrente in calo all’incirca del 15% rispetto allo scorso anno.

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