Atlantia stima miglioramento risultati operativi della gestione

Rispetto all’esercizio 2009, il Gruppo Atlantia, tenendo conto del traffico registrato nei primi sei mesi del 2010, stima per l’intero anno di conseguire un miglioramento dei propri risultati operativi della gestione. In particolare, i dati dei primi sei mesi del 2010, innanzitutto, beneficiano del confronto con lo stesso periodo dello scorso anno quando sul traffico si sono fatte sentire le ripercussioni legate alla crisi economica. Inoltre, per l’esercizio 2010 il Gruppo Atlantia sottolinea come ci saranno effetti positivi legati al consolidamento integrale delle società che sono state acquisite nel corso del 2009. Entrando nel dettaglio, il Gruppo Atlantia ha archiviato i primi sei mesi di quest’anno con una crescita dei ricavi su base omogenea del 6% a fronte di una crescita del margine operativo lordo, ovverosia l’Ebitda, sempre su base omogenea, del 9,5%; il tutto a fronte di un utile di Gruppo che nel semestre si è attestato in crescita del 5,5% a 310 milioni di euro rispetto al periodo gennaio – giugno 2009.

Per quel che riguarda i dati di traffico, nei sei mesi sulla rete in concessione in Italia c’è stata una crescita dello 0,7% a fronte di una netta ripresa, con un +4,7%, della componente di traffico relativa ai mezzi pesanti che ha contribuito ad apportare sui ricavi dei benefici addizionali per quel che riguarda gli incassi da pedaggio.

Il Gruppo Atlantia, in accordo con una nota emessa dalla società, nei primi sei mesi di quest’anno ha conseguito un cash flow operativo che, con un rialzo del 18,5% a 684 milioni di euro rispetto all’analogo periodo del 2009, è stato integralmente destinato agli investimenti societari che, sempre nel primo semestre 2010, hanno fatto registrare un balzo del 19% a 621 milioni di euro. Scende nel primo semestre 2010 l’indebitamento finanziario di 114 milioni di euro attestandosi al 30 giugno 2010 a 9.641 milioni di euro, mentre le disponibilità liquide alla fine del primo semestre, comprese le linee di credito non revocabili che non sono state utilizzate, ed i depositi vincolati, ammontano a ben 4.359 milioni di euro.

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