Il fondo Quantum assegna a Soros il 4% del Bombay Stock Exchange

L’appetito finanziario di George Soros, miliardario ungherese naturalizzato statunitense (noto per le sue presidenze e quote di partecipazione a vario titolo), è davvero insaziabile: l’ultima iniziativa in questo senso riguarda addirittura il mondo asiatico della Borsa, visto che il fondo speculativo dell’imprenditore, denominato Quantum, ha consentito allo stesso di rilevare una quota di partecipazione della Borsa indiana di Bombay (si tratta appunto del Bombay Stock Exchange, noto anche con l’acronimo Bse). La percentuale in questione ammonta al 4% e l’operazione è stata portata a compimento mediante il versamento di una somma vicina ai 35 milioni di dollari. Che cosa spera di ricavare in tal modo Soros? Da quanto si è appreso dalle indiscrezioni più accreditate, inoltre, l’intero business sarebbe stato portato a compimento su una base compresa tra le 375 e le 380 rupie per ogni specifica azione (bisogna ricordare che per ottenere un euro sono necessarie sessanta rupie circa).


Ci sono comunque altri dettagli da precisare in merito all’affaire. Anzitutto, come è già stato precisato in precedenza, Soros non ha agito in maniera diretta, ma si è avvalso dell’operatività del proprio fondo speculativo Quantum, il quale ha infatti provveduto a rilevare la venticinquesima parte di partecipazione dal gruppo Dubai Financial, facente parte, nello specifico, di Dubai Holding, la compagnia che viene controllata dall’emiro Sheikh Mohammed Ben Rashid al-Maktoum, premier degli Emirati Arabi Uniti. Come può cambiare a questo punto la piazza finanziaria di Bombay?

Nessuno può avanzare un’ipotesi credibile, per il momento non trapela alcun tipo di commento: si tratta di un mercato piuttosto importante, visto che la sua fondazione risale addirittura al 1875 e che attualmente beneficia di un controllo pressoché straniero. Tra i principali azionisti figurano Deutsche Boerse (quota del 30%), la Borsa di Singapore (5%); con l’arrivo di Soros si completano gli investimenti strategici esteri che hanno caratterizzato gli ultimi anni dei mercati derivati e dei titoli azionari dell’India.

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