Sias, il cda approva l’acconto sul dividendo

La Società Iniziative Autostradali e Servizi spa (meglio nota con l’acronimo Sias) è la compagnia torinese che beneficia della scissione parziale proporzionale dell’Autostrada Torino-Milano: in pratica, si tratta di una vera e propria holding industriale, quotata in Borsa a Piazza Affari e che opera in diversi ambiti. In particolare, si può ricordare il settore autostradale (tratte prevalentemente settentrionali come la Torino-Alessandria-Piacenza e la Asti-Cuneo), quello tecnologico (fibre ottiche e software per la gestione del traffico) e quello delle costruzioni (in primis le attività di manutenzione).

La Johnson & Johnson propone un dividendo da 57 centesimi

I detentori delle azioni della Johnson & Johnson avranno trovato pane per i loro denti nell’ultimo annuncio del consiglio di amministrazione della compagnia americana: nonostante l’indagine avviata dalla Commissione Europea per possibili ostacoli all’accesso al mercato farmaceutico, il colosso in questione assicurerà un dividendo trimestrale pari a cinquantasette centesimi di dollaro nel corso di quest’ultimo trimestre del 2011, somma che si riferisce ovviamente a ogni singolo titolo azionario. Il pagamento vero e proprio, comunque, si verificherà il prossimo 13 dicembre.

Value Investing: le direttive dell’ultimo congresso

Il metodo del Value Investing consiste essenzialmente nella ricerca sul mercato di quei titoli che sono venduti a basso prezzo: questo non vuol dire che tutte le azioni che quotano pochi centesimi (le cosiddette “penny stocks”) vengono acquisite, bensì si sfruttano alcuni parametri per la misurazione e il calcolo del valore aziendale. Inoltre, si vanno a identificare quelle compagnie che hanno un valore inferiore rispetto a quello intrinseco. L’ultimo congresso dedicato a questa metodologia di investimento finanziario ha visto sicuramente come protagonista Leon Cooperman. Quest’ultimo, fondatore dell’hedge fund Omega Advisors, ha cominciato la propria carriera all’interno di Goldman Sachs nel 1967 e ha messo in luce quali sono le strategie più vincenti di questo momento. In particolare, lo stesso Cooperman ha sottolineato come non ci sia bisogno di avere come riferimento un mercato azionario forte e in crescita per riuscire a guadagnare somme importanti di denaro.

Visa, terzo aumento consecutivo di dividendo

L’annuncio risale a ieri e assume una rilevanza fondamentale per gli azionisti: Visa Incorporated, maggior network di pagamento al mondo, ha infatti deciso tramite il suo consiglio di amministrazione di dare il via libera a un incremento del dividendo trimestrale. L’aumento in questione sarà pari a ben quarantasette punti percentuali, tanto che si otterrà una quotazione finale di ventidue centesimi di dollaro per ogni singolo titolo azionario. Non si tratta di una operazione qualsiasi, visto che anche nel 2009 e nel 2010, la compagnia di San Francisco aveva provveduto a un rialzo simile, mettendo quindi ora a segno il terzo aumento consecutivo di dividendo: come ha spiegato l’amministratore delegato del gruppo americano, Joseph Saunders, il nuovo dividendo a cui si sta facendo riferimento mette in luce il grande impegno di Visa nel fornire agli azionisti una remunerazione adeguata e congrua, oltre alla solidità finanziaria di fondo.

Conti: dividendo Enel influenzato dalla Robin Tax

Enel è al centro delle principali attenzioni finanziarie di questi giorni: oltre all’emissione obbligazionaria multi-tranche destinata agli investitori istituzionali, si parla dell’ente energetico anche per le dichiarazioni che sono state rilasciate dal suo amministratore delegato, Fulvio Conti. Quest’ultimo, infatti, ha voluto sottolineare quali sono le conseguenze più immediate della cosiddetta Robin Tax, la maggiorazione dell’aliquota Ires che si rivolge direttamente a petrolieri e speculatori per ottenere una tassazione etica dei loro profitti. Uno dei tanti effetti lo subirà anche Enel, con la riduzione inevitabile del dividendo per azione, un taglio che si sta rendendo necessario a causa del minor utile conseguito (400 milioni di euro in meno) e della quota societaria che verrà mantenuta fissa al 60%.

Atlantia propone un dividendo invariato rispetto al 2010

Ci sono delle novità importanti in vista per tutti quegli investitori che detengono titoli azionari di Atlantia: la società per azioni attiva nella gestione autostradale ha infatti deciso, tramite una apposita deliberazione del proprio cda, di attribuire agli azionisti un dividendo di 0,355 euro per ogni singolo titolo. L’acconto in questione si riferisce ovviamente all’esercizio di questo anno e riflette un andamento finanziario ben preciso per quel che riguarda la compagnia. In effetti, non vi sono state delle grandi modifiche rispetto a quanto stabilito lo scorso anno, visto che il dividendo era praticamente lo stesso; comunque, c’è da precisare che appena quattro mesi fa si è assistito all’aumento gratuito di capitale, operazione che ha provocato la leggera crescita della cedola (cinque punti percentuali in più).

Blue-Chips: STM troppo speculativa

Al pari di altre blue-chips storiche italiane, STM è in una situazione in cui pur facendo parte dell’indice principale del Mercato Italiano ha caratteristiche tecniche che la accostano alle aziende quotate minori. Durante l’anno 2000 le azioni STM quotavano ben sopra 60 e si stavano dirigendo velocemente verso i 70 euro per azione con un movimento che lasciava poco spazio all’immaginazione; si trattava infatti di una bolla come quella che qualche anno più tardi colpì il petrolio e gli investitori aspettavano solo il momento migliore per uscire.

Chi ha mantenuto le azioni ora si ritrova una perdita fuori da ogni logica, visto che la quotazione attuale è intorno ai 5 Euro e le possibilità di tornare “agli antichi splendori” sono ormai prossime allo zero.

Restare su STM ha senso solamente se la cifra da disinvestire fosse diventata troppo bassa per essere posizionata altrove e quindi a questo punto si aspetta la fortuna con fede al detto “tutto prima o poi sale”.

Anche Acotel propone un dividendo di quattro euro per azione

Acotel Group segue l’esempio di Txt e-solutions: come accaduto pochi giorni fa, anche la spa romana attiva nell’ambito delle telecomunicazioni mobili, si è detta pronta a distribuire un dividendo straordinario piuttosto sostanzioso, pari a ben quattro euro per ogni singolo titolo azionario. Comunque, non bisogna stupirsi più di tanto se le aziende di questo settore vantano disponibilità di cassa così importanti, visto che si tratta di due delle cosiddette “small cap, vale a dire le imprese che vantano una capitalizzazione inferiore ai cento milioni di euro. Il loro segmento di riferimento, inoltre, è lo Star di Borsa Italiana. Che cosa c’è da aggiungere in merito al gruppo di Via della Valle dei Fontanili?

Royal Bank of Scotland, dividendo da un miliardo di sterline

Royal Bank of Scotland, istituto di credito britannico ben conosciuto in tutta Europa e non solo, sta per ricevere un dividendo pari a oltre un miliardo di sterline: la somma in questione si riferisce al flottante del suo comparto assicurativo e, più precisamente, a quanto si dovrà incassare nel corso del prossimo anno, come ha opportunamente spiegato il Sunday Telegraph citando la presentazione degli analisti. Il riferimento in questione, quindi, deve andare al segmento Rbs Insurance (meglio conosciuto con la sigla Rbsi), il quale detiene tra l’altro anche Direct Line e Churchill, due aziende piuttosto celebri del settore in questione. Rbsi, dunque, sta guardando con un certo interesse alla possibilità di un capitale ibrido, in pratica una sorta di debito che può anche includere delle azioni privilegiate e da sfruttare per rafforzare il capitale complessivo della compagnia.

Sedex: quotati 32 certificati Easy Express di Bnp Paribas

Ventotto Easy Express Certificate legati alle performance di vari titoli azionari e altri quattro con gli indici come riferimento: la matematica non è un’opinione, quindi la nuova offerta finanziaria che Bnp Paribas ha riservato per Borsa Italiana consta di ben trentadue certificati di investimento. Bisogna anzitutto cercare di comprendere quali sono le caratteristiche peculiari di tali strumenti. La descrizione può cominciare con i prodotti collegati alle azioni, la gamma più numerosa in questo caso. Le negoziazioni sono cominciate due giorni fa presso il segmento Sedex di Piazza Affari: i titoli contemplati sono davvero moltissimi, ventotto come i certificati stessi.

Txt e-solutions, dividendo straordinario da quattro euro

La prossima assemblea di Txt e-solutions è prevista per il 16 novembre: in quella occasione, la società milanese, leader internazionale per quel che concerne la fornitura di soluzioni software in ambito industriale, proporrà la distribuzione di un dividendo straordinario, un evento che sicuramente interesserà gli azionisti. In effetti, questa parte di utile sarà pari a quattro euro e verrà garantita dall’uso della riserva per il sovrapprezzo dei titoli. Ma si può fare affidamento su Txt in questo momento? La risposta è piuttosto semplice, visto che il consiglio di amministrazione ha appena fornito il suo parere positivo anche al piano industriale relativo al periodo 2012-2014. Che cosa c’è da dire in questo senso?

Telecom Italia, la crisi impone la riduzione del dividendo

Dividendo ridotto e andamento altalenante in Borsa; non si può certo dire che gli azionisti di Telecom Italia siano al massimo della loro felicità in questo momento, comunque bisogna sottolineare che le perdite iniziali del titolo nelle ultime contrattazioni sono state poi compensate da altri guadagni, anche se non della stessa consistenza di quelli della giornata di ieri. In effetti, ventiquattro ore fa la chiusura era stata caratterizzata da un rialzo di 1,58 punti percentuali, un risultato piuttosto importante, anche perché ottenuto in una giornata decisamente negativa per l’indice di riferimento, il Ftse Mib. La chiusura odierna, invece, si è attestata su un guadagno di poco più di un punto percentuale e su una quotazione complessiva pari a 84 centesimi di euro. Decisamente influente in questo caso è stato il declassamento dell’outlook della società da parte di Standard & Poor’s (si è passati da una valutazione stabile a una negativa), visto che il debito non potrà essere ridimensionato in termini soddisfacenti nel corso dei prossimi anni.

Raffaele Caruso, buoni ricavi ma nessun dividendo

Non si sente molto parlare del Mercato Alternativo del Capitale, il sistema di Borsa Italiana nato appena quattro anni fa e che si rivolge espressamente alle piccole imprese che sono sorte nella forma di società per azioni: è questo il caso di Raffaele Caruso, attiva nel campo dell’abbigliamento, e che ha provveduto a stilare la propria relazione relativa ai primi sei mesi di quest’anno. Che cosa ha raccontato di preciso questo report, il quale è stato appunto approvato dal consiglio di amministrazione? Vi sono ovviamente dei dati che balzano agli occhi con maggiore evidenza: in particolare, bisogna sottolineare l’aumento dei ricavi (oltre quarantasette punti percentuali di rialzo e 30,18 milioni di euro totali), ma anche il buon incremento fatto registrare dal margine operativo lordo e il raddoppio della posizione finanziaria netta negativa.

Banca Etica: aumento di capitale da 500mila euro

Ci sono delle novità molto interessanti per quel che riguarda Banca Popolare Etica, l’istituto di Padova che per l’appunto è attivo nella finanza etica e alternativa: la banca veneta, infatti, ha approvato il proprio piano strategico, il quale prenderà come periodo di riferimento il triennio compreso tra il 2011 e il 2013. Questa operazione riguarda da vicino gli azionisti, anche perché è collegata a un aumento di capitale di mezzo milione di euro, il quale dovrebbe consentire un ampliamento importante della componente sociale della banca. Molto interessanti sono anche i movimenti delle partecipazioni, visto che Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha scelto di entrare a far parte del capitale con un buon 10%.