Spread Btp-Bund torna a livelli critici

Cresce il clima di crisi  sui listini di Borsa, con i bancari che guidano il ribasso mentre l’indice di riferimento registra un -3% complessivo per il settore. Il FTSE-Mib a metà seduta sfiora 15000 punti spaventando gli investitori che durante la prima fase della penultima seduta dell’ottava corrente hanno venduto a piene mani i titoli a maggiore capitalizzazione di Piazza Affari, eccezione fatta solo per Salvatore F., STM, Luxottica e Lottomatica, che in ogni caso guadagnano veramente poco terreno.

Tolte le buone notizie di Lottomatica, le uniche in grado di giustificare la sua posizione sul listino di oggi, per il resto sul mercato è confusione; lo spread torna a livelli di pericolo, andando a sfiorare quota 400 (che dai 375 punti non è così distante come vorremmo credere) e superando di gran lunga la quota di 330, ritenuta importante dagli analisti. Finita l’euforia per il Governo Monti? Forse si.

Lottomatica pronta a sbarcare in Irlanda?

La questione Irlandese pur essendo delicata è ben distante dalla situazione della Grecia; per quanto il Paese sia ora in difficoltà e lo sciopero Generale di qualche giorno fa’ ha aggravato la situazione, sembra che il Governo riesca ancora a prendere decisioni importanti e volte al riacquisto della fiducia e della stabilità. I 90 miliardi di debito presso il Fondo Monetario Internazionale sono una “zavorra” notevole per la ripresa, ma l’intenzione è sicuramente quella di uscire a testa alta da questo periodo difficile e lo dimostra la presa di posizione di oggi. Il Governo ha deciso di privatizzare la lotteria; da questa operazione vuole ricavare circa 600 milioni di euro per affidare in gestione tramite appalto tutto il sistema delle lotterie.

Scorporo Rete Telecom Italia 2012

Mentre Piazza Affari crolla per il sesto giorno di fila andando a sfiorare la quota strategica di 15500 punti, Telecom Italia “alza la testa” e guadagna, contro corrente, l’1.55% portandosi a quota 0.8860. L’ottimismo deriva dalle parole spese da Bernabè sullo scorporo della rete telefonica; secondo l’amministratore delegato l’effetto sarebbe positivo e lo prenderebbe in considerazione se questo volesse dire avere una regolamentazione più favorevole dell’attuale.

L’AD si riferisce probabilmente alla necessità di aggiornare la rete ed investire nel cablaggio della fibra dalle centraline alle case; l’investimento è oneroso ma con uno scorporo ed una regolamentazione migliore sarebbe plausibile prenderlo in considerazione, e tramite anche l’aiuto della Cassa dei Depositi e Prestiti si potrebbero trovare i fondi per l’intervento.

Facebook vale 103 miliardi di dollari

Cresce l’attesa per lo sbarco di Facebook a Wall Street, ma crescono anche i problemi; tra le curiosità sul mercato degli scambi secondari la più strana riguarda il taglio del personale alla SecondMarket che toccherà il 10% del personale proprio in virtù del fatto che non servirà più regolamentare gli attuali scambi di azioni sul mercato secondario, una volta che Facebook sarà   ufficialmente in Borsa a Wall Street.

FACEBOOK, LA VALUTAZIONE SALE A CENTO MILIARDI DI DOLLARI

Ma quanto vale Facebook? Solo pochi giorni fa’ abbiamo appreso che il valore della società era sceso in prossimità di 90 miliardi di dollari, cifra comunque estremamente interessante. Oggi si torna nuovamente oltre i fatidici “100” e le ultime danno ben 103 miliardi di dollari di valore alla realtà creata da Mark Zuckerberg.

Ansaldo STS positivo grazie a due contratti

Altra giornata difficile a Piazza Affari; il FTSE-Mib apre in parità e per qualche istante sembra quasi convinto nel recupero di quota 16000 punti, resistenza strategica per il medio periodo, mentre poi la giornata gira in negativo e prosegue verso 15700 punti.

Attualmente l’indice italiano delle blue-chips segna 15744 punti con una perdita dell’1.29%; le probabilità di assistere ad un close superiore a questo valore ma inferiore all’apertura di giornata sono ampie ed in questo caso si lascerebbe aperta l’ipotesi di un recupero entro Venerdì prossimo. Sul listino pesano ancora una volta i bancari; il settore cede il 3.36% complessivamente con Banca Popolare di Milano in fondo alle blue-chips a quota 0.3884 euro con una perdita superiore al 5%. Segue Banco Popolare, nella stessa situazione a 1.3340 euro per azione e Intesa SanPaolo, che cede al momento il 3.75% scendendo a quota 1.2820. Unicredit viene scambiata a 3.58 euro per azione e la perdita è di poco superiore al 3%.

Target Price Generali a 12 euro per azione

Ombre anche su Generali in una giornata che sembra avviare un’ottava negativa; mentre il FTSE-Mib cede l’1.50% portandosi a quota 15740 punti e minacciando un ritorno a 15500 nell’immediato futuro, la discussione si sposta su Generali con le banche d’affari che rivedono i target e valutano i problemi del gruppo.

Exane Bnp Paribas ha ridotto il target price da 12.5 euro per azione a 12 euro per azione anche se conferma che l’aspettativa è ancora rialzista; attualmente le azioni vengono scambiate a 11.39 euro per azione ed a metà seduta sono passate di mano oltre 3,2 milioni di azioni ma il trend è discendente su tutto il listino e la revisione del target price sembra aver influito poco e nulla sulle contrattazioni, come dimostrano i volumi esattamente in linea con la media.

Kme Group approva il bilancio dell’esercizio 2011

Anche per Kme Group, spa fiorentina che è celebre soprattutto per le sue attività relative alla produzione di semilavorati e leghe di rame, è giunto il momento di rendere noto il bilancio del 2011: la compagnia toscana, la quale è quotata all’interno del segmento Standard di Piazza Affari, può vantare un fatturato consolidato piuttosto buono da questo punto di vista, con oltre tre miliardi di euro e una crescita di 10,8 punti percentuali rispetto allo stesso periodo di un anno prima. Questo rialzo è stato senza dubbio favorito dai maggiori costi che si riferiscono alle materie prime, in particolare i cosiddetti metalli industriali.

Facebook sul Nasdaq a Maggio 2012

Dalla la presentazione della richiesta presso la Securities and Exchange Commission da parte di Facebook per l’entrata in Borsa sono passati quasi due mesi e l’Ipo è ora prevista per Maggio.

Il colosso si prepara al debutto sul Nasdaq e continua ad implementare la documentazione presso la SEC. Il valore stimato della società è sceso a 93 miliardi di dollari dai 98 di febbraio scorso, anche se Facebook conserva sicuramente la sua “imponenza” nonostante questo.

Oggi sono stati interrotti gli scambi sul mercato secondario; lo stop arriva direttamente dai manager di Facebook, secondo cui probabilmente è meglio evitare di attirare ulteriormente l’attenzione sul Social Network.

Dati USA negativi affondano Eurozona

Dati USA cambiano la giornata; dopo un’avvio positivo e un andamento incerto, il FTSE-Mib cede sotto la pressione sui bancari partita in USA, con la fiducia dei consumatori negli Stati Uniti in calo oltre le attese. L’indice a marzo è a quota 70.2 punti contro i 70.4 necessari per ottenere il consenso. Il calo dal mese precedente (71.6 punti) si riversa sulle Piazze Europee ed affonda i listini costringendo il fTSE-Mib ad un close inferiore alla soglia critica di un solo punto (16499 punti in chiusura di giornata).

La seduta di domani acquista un’importanza particolare; dopo le emissioni di titoli di Stato non entusiasmanti da parte di Italia e Spagna, l’attenzione è ancora rivolta ai debiti sovrani ed al problema del credito che ancora frena l’Euro. Nella giornata di domani sul listino italiano terremo sotto controllo Fondiaria-Sai, che catalizza sul book buona parte dell’attenzione mediatica, seguita solo da Fiat, intenta a consolidare il recupero dopo l’annunciato investimento di 1.1 miliardi di euro per la produzione.

Ligresti ostacolano l’Autorità di Vigilanza

Ostacolo all’autorità di Vigilanza. L’accusa mossa verso Salvatore Ligresti non è certo da poco, tanto che la procura di Milano definisce la questione “FonSai” più allarmante del caso San Raffaele. La complessità dell’operazione messa in atto da Unipol per il salvataggio di FonSai sarebbe una “scatola nera” per la procura, che non riesce a controllare la situazione come vorrebbe.

L’operazione incriminata è quella relativa a Premafin-Groupama, ma Luigi Orsi (sostituto procuratore che segue la vicenda dallo scorso anno) dopo aver avviato l’indagine per ostacolo all’attività della Consob da parte dei Ligresti, punta ora la sua attenzione alle consulenze pagate dal gruppo dal 2003 al 2010 e sulle operazioni immobiliari della società. Le sole consulenze sono registrate in fatture per un totale di 40 milioni di euro, giusto per capire la dimensione dell’indagine.

Mondo Tv, autorizzato il prospetto per l’aumento di capitale

Mondo Tv, il gruppo romano attivo nella produzione e distribuzione di audiovisivi animati, ha reso nota l’autorizzazione odierna della Consob per quel che concerne il suo ultimo prospetto informativo: quest’ultimo si riferisce all’aumento di capitale sociale a pagamento che è stato stabilito circa due mesi fa dall’assemblea straordinaria della spa di Via Brenta, una operazione che è andata a coinvolgere un importo complessivo di 11,3 milioni di euro, attraverso, in particolare, l’emissione di nuovi titoli azionari ordinari del valore unitario di cinquanta centesimi. Il calendario di tale offerta è molto preciso e dettagliato e prevede che il periodo compreso tra il 26 marzo e il 13 aprile prossimi (il cosiddetto “periodo di offerta”) sia sfruttato per sottoscrivere i titoli nuovi di zecca.

Dividendo A2A 2012 a 0.013 euro

Rosso di 420 milioni per A2A. La chiusura del 2011 è stata fortemente compromessa da svalutazioni complessive per 627 milioni di euro. Il margine operativo lordo si attesta a 942 milioni di euro, mentre l’utile è di 168 milioni di euro.

Gli azionisti beneficeranno di un dividendo pari a 0.013 euro per ogni azione ordinaria detenuta, con pagamento previsto al 21 giugno 2012. Anche se le perdite spaventano a prima vista, il mercato era già pronto ad una svalutazione che nel complesso è invece risultata migliore delle attese.

Il 2011 è stato difficile per tutto e contenere le perdite per ridurle fino a sovraperformare le aspettative risulta essere un obiettivo importante ed il raggiungimento dello stesso è una buona base si cui ripartire.

Dividendo Mediolanum 2012 a 0.11 euro

Bilancio difficile per Mediolanum; in una giornata difficile per l’intero settore, l’istituto pubblica i deludenti risultati relativi al 2011, che vedono una contrazione del 70% su base annua dell’utile (67 milioni di euro netti). Se si esclude però il peso sull’utile relativo all’esposizione sui titoli Greci (85 milioni) e quello  sulla partecipazione in Mediobanca (41 milioni) l’utile netto è di 192 milioni di euro in calo del 16% su base annua.

Le masse amministrate superano il record storico salendo a quota 46.20 miliardi, mentre la raccolta netta è positiva per 2.728 miliardi.

Il CDA ha intenzione inoltre di proporre all’assemblea degli azionisti un dividendo pari a 0.11 euro; considerato l’acconto versato a Novembre scorso di 0.07 euro per azione si tratta quindi di un saldo di 0.04 euro per azione che verrà distribuito il 24 maggio prossimo, se verrà confermato.

Telecom guadagna oltre il 4%

Telecom sorprende tutti ed in una giornata negativa per il FTSE-Mib (che si avvia al close giornaliero con una perdita di poco inferiore al punto percentuale) si porta nella parte alta del listino delle blue-chips, finendo direttamente in cima alla classifica delle migliori italiane. Anche dopo l’avvio negativo del Dow Jones a Wall Street la direzione non cambia, ed anzi si può dire che l’accelerazione inizia proprio ora.

Telecom Italia ha dichiarato  che investirà 9.000 milioni di euro tra l’anno corrente ed il 2014; nulla che non fosse già in programma, ma la notizia sorprende i mercati per i tempi di attuazione che vedono così una drastica stretta.

Telecom ha investito nel triennio precedente oltre 7 miliardi di euro che hanno fruttato il 14,3% dei ricavi; per il 2012 l’outlook è ancora positivo, anche se questo effettivamente contrasta con la posizione storica del titolo.