A Piazza Affari, nonostante il rally degli ultimi 5 mesi che ha portato l’indice FTSE MIB a guadagnare più del 32%, sembra che le occasioni d’acquisto a prezzi di saldo non manchino. La borsa italiana quota su livelli molto bassi, se confrontata con altre piazze finanziarie europee: molte azioni di borsa presentano livelli di p/e molto allettanti: Telecom Italia è la regina dello sconto, ma anche tra le banche ci sono opportunità a prezzi stracciati. Un altro indicatore utile per trovare titoli sottovalutati è il rapporto tra prezzo di borsa e patrimonio netto per azione.
Nonostante la crescita in doppia cifra per molte blue chip italiane, è possibile trovare rapporti prezzo/valore di libro (p/bv, price/book value) sotto il valore di uno in diverse circostanze: una vera e propria sirena per gli investitori a caccia di affari. A Piazza Affari ci sono molti titoli che hanno un rapporto p/bv inferiore a 0,5. Si tratta di un paradosso riscontrabile per lo più nel comparto bancario. Ciò vuol dire che la borsa non valuta la banca nemmeno la metà del proprio patrimonio.
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Secondo gli esperti l’eccessiva sottovalutazione della borsa italiana riflette il clima di cautela degli investitori che, nonostante siano tornati a comprare Italia negli ultimi mesi, restano in allerta per il rischio politico e il timore di una ricaduta sul fronte del bilancio pubblico. Tra le banche uno dei titoli più sottovalutati è Ubi Banca, che tratta a 0,3 volte il patrimonio a fine settembre scorso, quando aveva registrato profitti per 222,7 milioni di euro. Tra i titoli maggiormente a saldo, considerando il rapporto p/bv, troviamo anche Enel e Telecom Italia.
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Il colosso telefonico guidato da Franco Bernabè è molto sottovalutato anche considerando il rapporto p/e. Sul titolo il consenso degli analisti finanziari è positivo. In base alle valutazioni di 16 case d’affari raccolte da Bloomberg si arriva a un target price medio di 0,9 euro. Attualmente il titolo vale poco più di 0,68 euro alla borsa di Milano, per cui risulterebbe sottovalutato del 32% circa: un recupero del genere porterebbe il titolo a quotare ancora a poco meno di una volta il proprio patrimonio netto.